Quando si parla di tutela della privacy è sempre necessario fare di tutto per preservare il diritto dei cittadini di vedere trattati i propri dati personali in maniera lecita e secondo leggi eticamente corrette. In queste ore la corte suprema dell’Unione Europea ha ufficialmente invalidato il cosiddetto Privacy Shield fra UE e USA in quanto “non protegge adeguatamente i cittadini UE dalla sorveglianza di massa degli Stati Uniti“.

La UE chiede maggiori tutele della privacy

Il risultato di questa decisione va a colpire direttamente il modo in cui alcuni siti web gestiscono il trasferimento delle informazioni personali di cittadini europei verso server americani. Secondo quanto dichiarato a seguito della decisione della corte suprema europea, “le limitazioni alla protezione dei dati personali derivanti dal diritto interno degli Stati Uniti non sono circoscritte in modo tale da soddisfare requisiti sostanzialmente equivalenti a quelli richiesti dal diritto dell’UE“.

La ricaduta più evidente di questo nuovo scontro fra la gestione dei dati personali fra la UE e gli USA, interessa da vicino migliaia di aziende americane che fanno affari in Unione Europea, come ad esempio Facebook e aziende che operano nel mercato della finanza. Secondo la decisione della corte suprema queste aziende dovranno installare data server sul suolo europeo per il trattamento delle informazioni personali, costringendole così a rispettare le norme e le leggi in materia di privacy presenti all’interno dell’Unione Europea.

Wilbur Ross, il segretario del commercio americano, spera di riuscire a “limitare le conseguenze negative alle relazioni economiche transatlantiche pari a 7,1 trilioni di dollari“, mentre per l’avvocato Max Schrems, molto attivo sulle tematiche della privacy in UE, “è chiaro che gli Stati Uniti dovranno cambiare seriamente le loro leggi di sorveglianza, se le società statunitensi vorranno continuare a svolgere un ruolo importante sul mercato dell’UE, poiché l’UE non cambierà i suoi diritti fondamentali per compiacere l’NSA. L’unico modo per superare questo scontro è che gli Stati Uniti introducano solidi diritti alla privacy per tutte le persone, compresi gli stranieri. La riforma della sorveglianza diventa quindi cruciale per gli interessi commerciali della Silicon Valley“.