Alcune email interne il cui contenuto è stato svelato dal comitato giudiziario della camera degli Stati Uniti in merito ad una indagine antitrust, hanno rivelato alcune interessanti informazioni circa alcune mosse strategiche che Google aveva portato avanti circa 14 anni fa, quando ancora non esisteva Android e YouTube era un astro nascente che macinava già numeri piuttosto interessanti per quegli anni.

Google stava per vendere una fotocamera

In questi documenti si mette in evidenzia come il primo vero dispositivo brandizzato Google sarebbe potuta essere la fotocamera portatile Flip Video, un piccolo device in plastica che permetteva agli utenti di registrare video e di scaricarli facilmente sul proprio computer tramite la comoda porta USB integrata, per poi eventualmente pubblicarli su YouTube.

Secondo le carte, nel 2006, ovvero circa un anno e mezzo prima che la prima fotocamera Flip Video fosse venduta, il responsabile di Google Video Peter Chane cercava di convincere i propri colleghi che sarebbe stato di enorme interesse per Google se l’azienda avesse stretto una collaborazione per diventare il canale hosting principale (ed esclusivo) dei video registrati con la fotocamera sviluppata da Pure Digital.

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Nel documento soprastante si legge chiaramente “Pure Digital è l’azienda che sviluppa le fotocamere usa e getta vendute al dettaglio. Oggi mi sono imbattuto nel CEO della compagnia che mi ha comunicato che sono vicini a concludere un accordo con Yahoo o YouTube per l’hosting dei loro video. Loro preferirebbero lavorare con Google Video ma fino ad oggi siamo stati poco interessati all’idea“.

Il mese successivo Pure Digital era apparentemente molto interessata nel rendere un nuovo dispositivo brandizzato Google, sottolineando come questa mossa avrebbe potuto duplicare o addirittura quadruplicare il numero di video caricati. Questa idea non aveva però convinto un altro executive di Google Video, Jennifer Feikin, che invece portava avanti un’altra idea (alla fine rivelatasi la migliore per Google): lasciare perdere Flip Video e puntare invece all’acquisizione di YouTube.

Nonostante le rimostranze di alcuni dipendenti Google in merito all’idea avanzata da Feikin e da altri colleghi, la storia ci ha raccontato come il colosso di Mountain View ad ottobre 2016 abbia concluso un accordo da 1.6 miliardi di dollari per acquisire YouTube.

Questa interessante serie di email ci dimostrano come, molto spesso, una strategia più ampia, acquisire YouTube invece di mettere il marchio di Google su una videocamera, messa in atto al momento giusto, rappresenti l’occasione ideale per accrescere il proprio potere in un determinato mercato, in questo caso quello della condivisione dei video.