I wearable Fitbit (ma non solo) potrebbero essere in grado di rilevare in anticipo alcuni sintomi tipici del COVID-19. Questo grazie ai sensori a bordo delle smartband, capaci in certi casi di scoprire cambiamenti del nostro corpo ancora prima di noi.

I wearable potrebbero essere utili per contenere il COVID-19

Come abbiamo visto, il Bluetooth SIG sta lavorando a una specifica che consentirebbe ai dispositivi indossabili di funzionare insieme agli smartphone per espandere l’uso delle notifiche di esposizione al COVID-19. Grazie ai loro sensori, i wearable però potrebbero essere ancora più utili a contrastare la diffusione del nuovo coronavirus: questo è quanto sostiene uno studio descritto sul blog ufficiale Fitbit.

wearable Fitbit sintomi COVID-19

Secondo Conor Heneghan, Director of Research, Algorithms presso Fitbit, è possibile identificare intorno al 50% dei casi COVID-19 un giorno prima che gli utenti segnalino l’insorgenza dei primi sintomi. Queste ore potrebbero ovviamente essere molto utili per permettere agli utenti contagiati di isolarsi ed evitare il più possibile di trasmettere il virus alle persone vicine.

Dallo studio è emerso che i sintomi che solitamente portano gli utenti a rivolgersi al pronto soccorso sono la mancanza di respiro e il vomito, mentre ci sono meno probabilità di aver bisogno di ricovero nel caso di mal di gola e mal di stomaco (altri sintomi del COVID-19). Anche affaticamento e dolori muscolari sono spesso comuni nei pazienti contagiati, mentre le temperature elevate paiono presentarsi solo in poco più del 50% dei casi analizzati.

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Naturalmente non solo i wearable Fitbit potrebbero essere di aiuto nell’identificare i sintomi del COVID-19: battito cardiaco più accelerato, bassi livelli di saturazione dell’ossigeno nel sangue e non solo possono infatti essere rilevati dagli avanzati sensori a bordo degli indossabili moderni. Per maggiori dettagli sullo studio potete rivolgervi al blog ufficiale Fitbit.

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