Nel settore dell’intelligenza artificiale generativa, dove la competizione tra big tech e startup milionarie si fa sempre più serrata,l’ipotesi di un debutto in borsa di Anthropic rappresenta un passaggio strategico che potrebbe cambiare gli equilibri del mercato nel giro di pochi mesi. Secondo le indiscrezioni riportate dal Financial Times, la società fondata da ex ricercatori di OpenAI avrebbe avviato le prime procedure interne per prepararsi a una delle IPO tecnologiche più rilevanti del prossimo biennio, con la prospettiva concreta di anticipare proprio OpenAI nella corsa alla quotazione.

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Anthropic si starebbe preparando per la quotazione in borsa

Secondo quanto condiviso, Anthropic avrebbe incaricato Wilson Sonsini Goodrich & Rosati, uno degli studi legali più esperti nel campo delle IPO tech, già protagonista nelle operazioni di colossi come Google, LinkedIn e Lyft. Parallelamente l’azienda avrebbe anche avviato contatti preliminari con diverse banche d’investimento, pur mantenendo la massima prudenza sul calendario e sulle decisioni definitive; non a caso, un portavoce della compagnia ha ricordato che nulla è stato ancora stabilito riguardo l’eventuale tempistica di una quotazione.

Dietro la spinta verso una possibile IPO c’è un contesto industriale in piena trasformazione, alimentato dall’esplosione della domanda di servizi di intelligenza artificiale e da un ritmo di investimenti senza precedenti. Anthropic, sostenuta da giganti come Google e Amazon e capace di attrarre ulteriori capitali privati che potrebbero portare la sua valutazione oltre i 300 miliardi di dollari, sta attraversando una fase di crescita particolarmente rapida.

La società punta infatti a più che raddoppiare, se non quasi triplicare, il proprio fatturato annualizzato raggiungendo circa 26 miliardi di dollari nel 2026, mentre il numero dei clienti business supera ormai le 300.000 unità.

L’ingresso in Borsa, come sempre, comporta vantaggi e rischi: la raccolta di capitali tramite IPO consentirebbe ad Anthropic di sostenere investimenti ancora più consistenti, accelerare l’espansione dei modelli Claude e acquisire nuove realtà nel settore. Allo stesso tempo però, l’esposizione ai mercati finanziari richiederebbe una crescita costante e una progressiva marcia verso la redditività, con il rischio che alcune funzionalità gratuite vengano ridimensionate o trasformate in servizi premium, come spesso accade quando una startup passa da un modello sperimentale a uno orientato alla generazione di profitti.

Il confronto con OpenAI, inevitabile in questo scenario, aggiunge ulteriore interesse alla vicenda, entrambe le aziende stanno valutando la quotazione, ma se Anthropic dovesse muoversi per prima potrebbe ottenere un vantaggio significativo nella capacità di attrarre capitali freschi, soprattutto in un anno (il 2026) in cui i mercati guarderanno con crescente attenzione al settore dell’IA generativa.

OpenAI, supportata da Microsoft e con una valutazione potenziale che potrebbe avvicinarsi ai mille miliardi di dollari, avrebbe comunque un profilo finanziario molto diverso, ma l’esito di questa corsa al mercato potrebbe determinare chi dei due player riuscirà a consolidare la propria posizione di leadership nel prossimo decennio.

Resta un’incognita fondamentale: come Anthropic passerà dall’attuale fase di forte investimento (e inevitabile bruciatura di capitale) a un modello in grado di generare profitti regolari per gli azionisti; senza una risposta chiara su questo punto, è difficile prevedere l’accoglienza del mercato e il prezzo iniziale delle azioni.

Tuttavia, il fatto che l’azienda abbia già attivato lo studio legale incaricato e stia lavorando a un nuovo round privato, suggerisce che il percorso verso la Borsa stia prendendo forma, anche se in modo ancora preliminare.

Se le indiscrezioni verranno confermate, i prossimi mesi potrebbero segnare una svolta per l’intero settore dell’intelligenza artificiale, e la vera sfida, questa volta, non sarà chi saprà realizzare il modello più avanzato, ma chi riuscirà a garantirsi la solidità finanziaria necessaria per guidare la corsa all’IA su scala globale.

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