Meta porta ufficialmente in Italia Vibes, il social network basato su intelligenza artificiale che negli Stati Uniti ha già iniziato a far discutere. Dopo il debutto a fine settembre oltreoceano, la piattaforma è pronta a sbarcare anche nel nostro Paese, portando con sé un’idea tanto affascinante quanto controversa: un feed interamente popolato da contenuti “finti”, ovvero generati da sistemi di IA.
Vibes è integrato direttamente all’interno dell’app Meta AI, recentemente ridisegnata da Menlo Park per diventare il vero centro nevralgico dell’ecosistema di intelligenza artificiale della società. Ma andiamo con ordine, perché dietro alla semplicità apparente del nuovo social si nasconde una strategia decisamente più ampia, che punta a unificare creazione, condivisione e controllo dell’esperienza AI in un unico hub.
Un social dove l’autore è l’AI
Il concetto alla base di Vibes è tanto immediato quanto innovativo: ogni video presente nel feed è generato tramite intelligenza artificiale a partire da prompt testuali inseriti dagli utenti. Basta digitare una breve descrizione – ad esempio “un tramonto su Marte con musica chill” – e in pochi secondi l’app restituisce un video perfettamente coerente con la richiesta.
Da lì parte la parte creativa, quella che ricorda da vicino il mondo di TikTok o Reels: è possibile remixare video di altri utenti, aggiungere nuove scene, modificare la musica di sottofondo, cambiare lo stile visivo o persino fondere due prompt differenti in un unico risultato. Tutto questo senza alcuna esperienza di video editing, perché a fare il lavoro più complesso ci pensa l’AI.
Come anticipato nei nostri precedenti approfondimenti su Meta e sull’evoluzione dell’AI generativa, l’obiettivo del gruppo è chiaro: rendere la creazione multimediale accessibile anche a chi non dispone di competenze tecniche o strumenti professionali. Con Vibes, Meta punta a trasformare l’ispirazione in contenuto immediato, ridefinendo il concetto stesso di “creator”.
Oltre il social: il cuore è Meta AI
L’arrivo di Vibes in Europa coincide con un profondo aggiornamento dell’app Meta AI, che diventa il punto di accesso unico per tutto ciò che riguarda l’intelligenza artificiale all’interno del mondo Meta. Gli utenti possono chiedere suggerimenti, generare immagini o video, modificare fotografie e persino creare esperienze interattive da condividere direttamente su Facebook, Instagram o WhatsApp.
L’app, secondo quanto comunicato dall’azienda di Mark Zuckerberg, è pensata per essere un’estensione naturale della creatività quotidiana. Tutto si gestisce da un’unica interfaccia: conversazioni con l’assistente AI, creazione di contenuti, editing e ora anche gestione dei dispositivi intelligenti di Meta, come gli occhiali smart con AI integrata.
Un’ integrazione che segna un passaggio strategico importante: non più app o funzioni separate, ma un ecosistema coerente in cui l’AI diventa il collante di tutte le esperienze digitali.
Gli occhiali AI come estensione creativa
Meta AI non si limita al mondo mobile. Con Vibes, gli occhiali AI del colosso americano trovano una nuova dimensione di utilizzo. Le foto e i video catturati con i dispositivi possono essere trasformati o arricchiti direttamente dall’IA, con la possibilità di aggiungere effetti, musica o testi generati in tempo reale.
L’utente può così passare da un’esperienza reale a una digitale in modo fluido, sfruttando i dati registrati dagli occhiali per creare contenuti personalizzati e immediatamente condivisibili. È una visione che rientra perfettamente nella strategia “AI-first” di Meta, già evidenziata nei nostri precedenti articoli sulle evoluzioni di Ray-Ban Meta Smart Glasses e sulle funzioni AI integrate in Instagram.
Le prospettive future di Vibes
Meta ha già anticipato che nei prossimi aggiornamenti Vibes riceverà nuove funzioni creative, con la possibilità di interagire direttamente con i contenuti generati da altri utenti, creando vere e proprie “catene collaborative” di video e idee.
A medio termine, inoltre, l’azienda prevede di estendere il modello anche al mondo musicale, permettendo di generare brani o colonne sonore personalizzate da integrare ai video. In prospettiva, Vibes potrebbe trasformarsi in un ecosistema completo per la creatività AI, dove l’utente non si limita a consumare contenuti ma diventa parte di un processo generativo collettivo.
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