Il pomeriggio di oggi, 23 ottobre, sta creando non pochi problemi agli utilizzatori di ChatGPT, il celebre chatbot di OpenAI che ha improvvisamente smesso di rispondere, lasciando a bocca asciutta sia gli utilizzatori gratuiti che gli abbonati premium. Un vero e proprio blackout tecnologico che ha colpito principalmente l’Europa, con l’Italia tra i Paesi più interessati dal disservizio.
OpenAI ammette i problemi
Le segnalazioni sono iniziate a fioccare nel primo pomeriggio, raggiungendo il picco massimo poco prima delle 17:00. Su Downdetector le notifiche sfiorano attualmente le 3.000 unità nel nostro Paese, con concentrazioni significative a Milano, Roma, Napoli e nelle principali città della penisola. Ma non siamo stati gli unici a rimanere a secco: Germania, Francia, Spagna e Regno Unito hanno registrato anomalie simili. Curiosamente, oltreoceano la situazione è rimasta sotto con
trollo, con pochissime segnalazioni negli Stati Uniti.
Il messaggio che si è ripetuto ossessivamente sui monitor degli utenti è stato inequivocabile: “Something went wrong while generating the response. If this issue persists please contact us through our help center at help.openai.com.”, a causa forse delle troppe richieste simultanee. Una frase che sa tanto di sovraccarico dei server, anche se una risposta precisa non è ancora stata fornita.
Attraverso un comunicato sulla dashboard ufficiale la compagnia di Sam Altman ha confermato l’esistenza di problemi:
“Abbiamo osservato che gli utenti stanno riscontrando un numero elevato di errori nei servizi interessati. Stiamo lavorando per implementare una soluzione”
Una dichiarazione che riconosce l’emergenza ma che, per ora, lascia ancora nel vago le ragioni tecniche dietro questo ennesimo stop. Non è la prima volta che ChatGPT vacilla sotto il peso delle proprie ambizioni. L’ultimo episodio analogo risale a inizio settembre, mentre un precedente down aveva coinvolto gli utenti a giugno. Con una base che conta ormai 800 milioni di utilizzatori globali, circa il 10% della popolazione mondiale, la pressione sui sistemi di OpenAI continua a crescere esponenzialmente
Al momento i tecnici di OpenAI sono ancora al lavoro per ripristinare la piena operatività della piattaforma. Nel frattempo, agli utenti non resta che pazientare e sperare in una risoluzione rapida, tenendo d’occhio i canali ufficiali dell’azienda per gli aggiornamenti in tempo reale.
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