Una delle notizie più clamorose nel mondo del gaming degli ultimi anni arriva direttamente da fonti finanziarie internazionali, Electronic Arts sarebbe vicinissima a un accordo di acquisizione da circa 50 miliardi di dollari, una cifra che, se confermata, rappresenterebbe il più grande leverage buyout (LBO) mai registrato a Wall Street.
A guidare l’operazione, che potrebbe essere ufficializzata già la prossima settimana, sarebbe un consorzio formato da Silver Lake Managment, dal fondo sovrano saudita PIF (Public Investment Fund) e da Affinity Partners, realtà fondata da Jared Kushner.
Il colosso del gaming Electronic Arts potrebbe presto essere acquisito per una cifra record
Electronic Arts, che dal 1990 è quotata al Nasdaq e ha costruito un impero grazie a franchise iconici come Madden NFL, The Sims, EA SPORTS FC e Battlefield, potrebbe uscire dalla Borsa e passare nelle mani di investitori privati; l’operazione avverrebbe tramite un leverage buyout, una formula che prevede l’utilizzo di una grande quantità di debito per ridurre al minimo l’investimento di capitale proprio da parte degli acquirenti.
Se l’intesa andasse in porto, supererebbe il precedente record di Wall Street risalente al 2007, quando TXU Energy venne acquisita per circa 45 miliardi di dollari; un primato assoluto che segnerebbe un nuovo capitolo nella storia delle acquisizioni finanziarie, dimostrando quanto il settore del gaming sia ormai percepito come strategico a livello globale.
Non sorprende che tra i protagonisti dell’operazione ci sia proprio il fondo PIF, già da tempo attivo nel mondo videoludico, oltre a possedere circa il 9% di Electronic Arts, ha investito miliardi di dollari in Nintendo, Take-Two, Nexon e Activision Blizzard, e attraverso la controllata Savvy Games Group ha messo le mani su realtà legate a titoli di enorme successo, come Pokémon Go e Monopoly Go. Un mosaico di partecipazioni che, passo dopo passo, conferma l’ambizione saudita di diventare un player di primo piano nell’intrattenimento digitale.
L’indiscrezione arriva in un momento tutt’altro che semplice per l’industria, dopo l’enorme crescita registrata durante i lockdown, la domanda si è progressivamente raffreddata, costringendo molti colossi (Electronic Arts compresa) a rivedere piani e organici; solo negli ultimi tre anni, l’azienda ha annunciato tre ondate di licenziamenti, l’ultima delle quali all’inizio del 2025.
Eppure, i conti di Electronic Arts non sono affatto in crisi, nonostante un avvio d’anno segnato dalle performance inferiori alle attese di EA Sports FC 25, l’azienda ha comunicato risultati migliori del previsto dimostrando di avere ancora solide fondamenta. Non a caso, il titolo Electronic Arts ha reagito immediatamente alle voci di acquisizione, chiudendo la giornata di venerdì con un rialzo del 15% e toccando i 192,35 dollari, per una capitalizzazione di circa 48 miliardi di dollari (oltre il 30% in più rispetto a un anno fa).
A rendere la vicenda ancora più interessante è il calendario delle uscite, il possibile annuncio dell’acquisizione potrebbe arrivare a ridosso del lancio di Battlefield 6, atteso per il 10 ottobre; un momento strategico che darebbe ulteriore risonanza a un’operazione già destinata a lasciare il segno.
Gli utenti e gli appassionati del settore dovranno dunque pazientare ancora qualche giorno per capire se la trattativa si concretizzerà davvero, se confermata non si tratterebbe solo di un cambio di proprietà, ma di un passaggio epocale per l’industria videoludica, con Electronic Arts pronta a inaugurare una nuova fase della sua lunga storia lontano dai riflettori di Wall Street, ma sempre al centro del mercato globale del gaming.
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