Torniamo sull’argomento memorie RAM DDR5, questa volta non per una comparativa o una guida all’acquisto, ma per un nuovo traguardo raggiunto in ottica frequenze operative.

Il nuovo record mondiale per la massima frequenza DDR5 raggiunta infatti, ora è in mano a Gigabyte AORUS che, grazie all’esperienza dell’overclocker SaltyCroissant e a una buona dose di azoto liquido, è riuscita a strappare il primo posto nella classifica mondiale su HWBOT superando la stratosferica velocità di 13.000 MT/s.

Un traguardo importante nel settore dell’overclocking, probabilmente non vitale per la classica utenza consumer, ma che comunque ci fa intuire le potenzialità dell’hardware attuale e la direzione che potrebbe prendere il mercato delle memorie RAM ad alte prestazioni nel prossimo futuro.

Memorie DDR5: superati i 13.000 MT/s con la Z890 AORUS TACHYON ICE

Iniziamo dicendo che il record ufficiale di SaltyCroissant, o meglio quello validato su HWBOT, è di 12.726 MT/s, mentre in uno screenshot condiviso sui social, l’overclocker mostra la stessa configurazione con un valore su CPU-Z pari a 6.510 MHz, ovvero DDR5 13.020 MT/s.

Per raggiungere tale traguardo, oltre a un’esperienza convalidata nel settore, ci è voluta una buona dose di azoto liquido e hardware di prima classe; nel dettaglio: una Gigabyte Z890 AORUS Tachyon ICE, un modulo DDR5 targato Corsair e un processore Intel Core Ultra 7 265K, confermando tra l’altro che al momento Intel è leggermente avanti ad AMD nella gestione delle DDR5 spinte oltre gli 8.000/9.000 MT/s.

Il nuovo record di Gigabyte, guidato e concretizzato dal team di overclocker che fanno capo al noto HiCookie, va a scalzare il precedente risultato ottenuto da ASUS con scheda madre la ROG Maximus Z890 APEX abbinata a memorie G.Skill; a questo punto, siamo sicuri quindi che la risposta del team ROG non si farà attendere.

Tornando un attimo al record DDR5, c’è da sottolineare che ovviamente si tratta di un esercizio di stile, o meglio, con riscontri quasi nulli per l’utente comune. Tra le altre cose, la RAM in questi casi è configurata in single-channel e i timing vengono rilassati al massimo (fino a CL 68), così come le frequenze di memory controller e uncore.

Quello che però sta emergendo da questi botta e risposta tra overclocker è che le schede madri attuali riescono a gestire frequenze molto spinte, incoraggiando i produttori di memoria a creare nuovi moduli ad alte prestazioni per gli appassionati.

Un minimo ritorno quindi in effetti c’è, inoltre va ricordato che brand come Gigabyte AORUS lavorano costantemente a prodotti di nuova generazione, ad esempio sulle imminenti CAMM2 che molto probabilmente arriveranno a breve sul mercato (vedremo con che prezzi).

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