Elon Musk ci ha abituati a promesse audaci e progetti tanto ambiziosi quanto provocatori, all’apparenza; ma quella che riguarda la prossima Tesla Roadster 2 ha fatto alzare più di un sopracciglio.

L’azienda vorrebbe produrre un veicolo capace di passare da 0 a 60 miglia orarie (96 km/h) in meno di un secondo.

Un’accelerazione che, a tutti gli effetti, sfida le leggi della fisica e che, secondo le ultime indiscrezioni, non sarà affidata soltanto alla potenza elettrica.

Tesla starebbe infatti puntando su un sistema di aerodinamica attiva ispirato a una tecnologia bandita dalla Formula 1 per raggiungere l’obiettivo. Scopriamo i dettagli di questo ambizioso progetto targato Elon Musk.

Tesla Roadster 2 prenderà in prestito una tecnologia bandita dalla Formula 1

Per capire l’ambizione del progetto, bisogna fare un salto indietro nel tempo, precisamente alla fine degli anni ’70, quando alcune scuderie di Formula 1 cercavano soluzioni estreme per aumentare l’aderenza in curva.

Tra queste quella più celebre era la Brabham BT46B, meglio nota come “fan car”, impiegava ventole per aspirare l’aria da sotto il veicolo e generare un effetto suolo, garantendo un’aderenza fuori dal comune.

L’ispirazione della macchina arrivò da soluzioni simili adottate da veicoli come Chaparral 2J nel campionato Can-Am nord americano degli anni ’70. Il risultato all’epoca fu un vantaggio talmente schiacciante che la tecnologia fu bandita subito dopo il debutto in gara.

Ebbene, Tesla vuole riproporla, ovviamente in chiave moderna, per dotare la prossima Roadster 2 di un’aerodinamica attiva capace di generare la cosiddetta downforce a qualsiasi velocità, persino da ferma.

Il brevetto Tesla: ventole e minigonne attive

Il documento depositato presso l’ufficio brevetti statunitense conferma la soluzione e recita:

Un sistema aerodinamico per veicoli con due modalità operative per modificare la deportanza in base a diverse velocità e condizioni di guida.Il sistema comprende più ventole posizionate nei flussi d’aria e minigonne retrattili che interagiscono con la superficie stradale.

Nella prima modalità, un set completo di minigonne crea una zona completamente sigillata sotto il veicolo, con ventole centrali che generano la massima deportanza a basse velocità su superfici lisce.

Nella seconda modalità, solo alcune minigonne (principalmente quelle laterali) modificano la zona sigillata, mentre tutte le ventole funzionano per fornire deportanza in condizioni di guida dinamiche e su superfici irregolari.

Il sistema include un meccanismo di controllo che gestisce selettivamente l’attivazione delle minigonne e delle ventole in base alle condizioni di guida, ottimizzando tra massima deportanza a basse velocità e migliori prestazioni su terreni variabili ad alte velocità.

tesla brevetto

Nel dettaglio esisteranno due modalità:

  • Modalità 1: tutte le gonne sono attive e creano una zona completamente sigillata sotto l’auto. Le ventole aspirano l’aria generando il massimo carico aerodinamico, ideale per basse velocità e superfici lisce.
  • Modalità 2: solo alcune gonne (principalmente quelle laterali) si attivano, permettendo un adattamento del sistema a terreni irregolari o velocità più elevate, mantenendo comunque una buona stabilità.

Il sistema è controllato da software e sensori intelligenti, capaci di adattare l’aerodinamica in tempo reale in base alle condizioni della strada, alla velocità e alla dinamica di guida.

Non solo F1: infatti secondo Musk, la Roadster 2 potrebbe anche includere tecnologie ispirate a SpaceX, come dei mini-thruster a gas compressi che agirebbero in fase di lancio per spingere l’auto in avanti con una forza aggiuntiva.

In passato, Musk aveva parlato di una versione “SpaceX Package” della Roadster con propulsori a gas freddo integrati nel retro del veicolo, capaci di aumentare la trazione e l’accelerazione; e questa descrizione potrebbe corrispondere proprio a quella della Roadster 2.

Oltre a questo, in una recente riunione con il team di progettazione, Musk avrebbe dichiarato che la Roadster 2 sarà così potente da poter “volare” per davvero, almeno per brevi istanti, sollevandosi da terra durante l’accelerazione.

Conoscendo il personaggio, è probabile si tratti di una provocazione, ma che ben restituisce l’idea in mente del tycoon. In fin dei conti, nulla è mai escluso quando si parla di Tesla.

Roadster 2: la supercar attesa da anni

Annunciata inizialmente nel 2017, la Tesla Roadster 2 ha attraversato una lunga fase di sviluppo. Il progetto è stato più volte posticipato per dare priorità ad altri veicoli come il Cybertruck, il Cybercab e il rinnovo della gamma esistente.

Ora, con il restyling completato e una maggiore maturità tecnica raggiunta, Tesla sembra pronta a rilanciare sul segmento hypercar.

Musk ha assicurato che una demo pubblica è in programma entro la fine del 2025, e che, a sua detta, “sarà epica”.

Secondo quanto anticipato, la Roadster 2 potrà contare su:

  • Velocità massima oltre i 400 km/h
  • Autonomia di circa 1000 km con una sola carica
  • Prezzo base intorno ai 200.000 dollari

Ma saranno soprattutto le prestazioni in accelerazione ad attrarre la curiosità degli appassionati.

Se Tesla dovesse riuscire davvero a scendere sotto il secondo nello 0-100 km/h, batterebbe ogni record stabilito finora da hypercar elettriche.

Anche se rimangono dubbi sulla fattibilità reale di certi numeri, l’approccio Tesla rappresenta comunque una rottura con la tradizione, e apre scenari inediti sul futuro della mobilità elettrica sportiva, vedasi l’utilizzo di tecnologie appartenenti a altre categorie e ambiti come la Formula 1.