Nella giornata di oggi, venerdì 18 aprile, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ha approvato delle nuove regole per la verifica della maggiore età degli utenti online, ovvero delle modalità che siti web, social media e altre piattaforme online dovranno introdurre per l’identificazione e l’autenticazione delle persone che desiderano accedere ai contenuti per adulti.

L’obiettivo dell’AGCOM e dei vari enti, istituzioni e associazioni che vi hanno contribuito è avere la certezza che l’utente sia maggiorenne (per davvero) per evitare che i minorenni accedano a contenuti inappropriati, questione ancora oggi difficile da assicurare. I fornitori dei relativi servizi dovranno adeguarsi alle disposizioni previste entro sei mesi dalla pubblicazione della relativa delibera, la 96/25/CONS.

Verificare l’età degli utenti con l’identità digitale

A quasi sette mesi di distanza dalla pubblicazione dello schema di regolamento approvato dall’AGCOM lo scorso 24 settembre che ne definiva le prime basi normative, in seguito all’acquisizione dei pareri favorevoli del Garante per la protezione dei dati personali e dei tredici soggetti (istituzioni, associazioni di categoria e di consumatori, e piattaforme di condivisione video) che hanno partecipato alla consultazione pubblica, e del parere circostanziato della Commissione europea, l’Autorità ha approvato le regole per creare un nuovo sistema che alcune piattaforme online dovranno utilizzare per verificare la maggiore età degli utenti, in attuazione del cosiddetto Decreto Caivano, legge del 13 novembre 2023 che riguarda la sicurezza dei minori in ambito digitale, tra le altre cose.

Come funzionerà il sistema di verifica dell’età online

Per fornire le prove della maggiore età degli utenti, questi futuri sistemi di verifica prevedono l’intervento di soggetti terzi indipendenti certificati e utilizzano “un processo basato su due passaggi separati della identificazione e autenticazione della persona identificata, per ciascuna sessione di utilizzo del servizio regolamentato (ad esempio la fornitura di contenuti pornografici tramite sito o piattaforma web)” ha spiegato l’AGCOM.

Un meccanismo di verifica dell’età che si affida ai sistemi terzi di identità digitale come lo SPID, la Carta di Identità Elettronica o a eventuali portafogli digitali come l’IT-Wallet dell’app IO, soluzioni su cui potrebbero essere basati questi futuri sistemi di verifica per la generazione e la certificazione delle prove dell’età richieste per accedere a siti web e social media che contengono dei contenuti per adulti.

Ad esempio: per accedere ai contenuti per adulti di OnlyFans l’utente dovrà autenticarsi tramite un servizio di identità digitale (come lo SPID) per dimostrare di essere maggiorenne, direttamente dall’app o dal dispositivo che sta usando. Un po’ come siamo abituati a fare per accedere all’area personale dell’Agenzia delle Entrate o dell’INPS tramite SPID o CIE, per intenderci, ma in questo caso solo per fornire la prova dell’età al sito/piattaforma.

Sarà sicuro per la privacy?

Essendo basato su due passaggi separati, sito/piattaforma web da una parte e sistema di identità digitale dall’altra, l’approccio dell’AGCOM nei confronti di questo meccanismo di verifica dell’età, pertanto, non consente ai primi di accedere ai dati identificativi dell’utente, né ai secondi di sapere per quale servizio viene fornita la prova dell’età.

“Tale sistema assicura un livello di sicurezza adeguato al rischio e il rispetto della minimizzazione dei dati personali raccolti”, ha sottolineato l’Autorità nel relativo comunicato stampa.

Come e quando verrà introdotto

Questi sono i principi e i requisiti che i sistemi di verifica dell’età dovranno soddisfare (per i quali non ha previsto ulteriori regole in merito alla loro realizzazione):

  • proporzionalità (equilibrio tra i mezzi utilizzati per la verifica dell’età e impatto sulla limitazione dei diritti delle persone);
  • protezione dei dati personali;
  • sicurezza informatica;
  • precisione ed efficacia (il sistema di verifica dell’età deve essere efficace in termini di contenimento dell’errore nella determinazione dell’età);
  • accessibilità e facilità d’uso;
  • inclusività e non discriminazione;
  • formazione e informazione degli utenti;
  • gestione efficace dei reclami degli utenti.

L’AGCOM ha sottolineato inoltre che tali sistemi di verifica dell’età dovranno essere modificabili e adattabili in conformità con i futuri ordinamenti adottati dalla Commissione europea, sistemi che, come anticipato, dovranno essere introdotti dalle piattaforme e dai siti web interessati entro sei mesi dalla pubblicazione della delibera relativa (96/25/CONS).