Il taxi volante è soltanto un’ipotesi al momento fantascientifica? Non proprio, almeno stando alle dichiarazioni rilasciate da un dirigente di SK Telecom, il chief development officer Ha Min-yong alla CNBC. Nel corso di un’intervista rilasciata nella giornata di domenica, infatti, ha affermato che un servizio di questo genere sarà lanciato in commercio già nella metà del 2025. Ha poi aggiunto che l’azienda orientale si attende un ritorno significativo dell’investimento fatto. Prima di poterlo fare, però, occorrerà attendere la dimostrazione sull’effettiva qualità del servizio e, naturalmente, sul livello di sicurezza per il pubblico. Andiamo quindi a vedere meglio di cosa si tratti, nella realtà.

SK Telecom intende lanciare il taxi volante

Lo scenario che si prospetta è quello tipico di Blade Runner, ma stavolta non si tratterà di una semplice pellicola, nel caso in cui il progetto vada in porto. SK Telecom intende diversificare la propria attività commerciale e in questa ottica ha pensato all’ideazione di un vero e proprio servizio di taxi volanti, grazie al quale trasportare persone all’interno dei grandi centri metropolitani, evitando le strozzature del traffico stradale. Un servizio il quale potrebbe peraltro essere esteso a logistica, turismo e servizi sanitari.

L’azienda si è sinora focalizzata sui servizi legati alla telefonia tradizionale e mobile, ma sente con tutta evidenza la necessità di allargare la propria sfera produttiva e cercare nuove strade per aumentare il fatturato. In tale ottica ha quindi iniziato a guardare con interesse su nuove aree, come l’intelligenza artificiale e, appunto, i taxi volanti.

Proprio questi velivoli, in particolare, richiederanno la connessione alle reti 5G per poter garantire voli e attività sicure. SK Telecom ritiene di essere in grado di garantirle e, grazie ad esse, allestire un servizio in grado di generare utili estremamente significativi.

Un report sul taxi volante fa capire l’importanza del settore

Alla base del piano dell’azienda sud coreana c’è uno studio elaborato dagli analisti di Roland Berger, su una forma di trasporto che sta soltanto adesso muovendo i primi passi. Secondo la società di consulenza, infatti, entro il 2050 dovrebbe essere attivi in ogni parte del mondo droni elettrici senza pilota. Il loro numero dovrebbe attestarsi entro quella data intorno ai 160mila esemplari, generando un fatturato pari a circa 90 miliardi di dollari.

Numeri tali da giustificare l’interesse di chi non ha paura di investire cifre significative in settori ad alta specializzazione e in cui la concorrenza potrebbe non essere molto significativa. Come SK Telecom, appunto, che intende approfittare dei prossimi anni alla stregua di una palestra, sempre secondo Ha Min-yong, al fine di mettere a punto un servizio in grado di andare incontro alle esigenze di un’utenza molto particolare.

L’accordo tra SK Telecom e Joby Aviation

Proprio in questa ottica, la società orientale ha provveduto durante lo scorso anno alla sigla di un accordo relativo al varo di un servizio di aerotaxi, il quale sarebbe riservato al mercato della Corea del Sud. Il motivo che ha spinto SK Telecom alla firma dell’accordo in questione è da ravvisare nel fatto che il partner scelto, Joby Aviation, è noto per la produzione dei cosiddetti veicoli elettrici a decollo e atterraggio verticale. Veicoli i quali sono indicati come un modo perfetto di favorire una mobilità urbana rapida, facilitata proprio dalla mancanza del traffico che caratterizza le arterie autostradali.

Va inoltre segnalato che lo stesso governo di Seul ha già esplicitato il suo interesse per questa nuova forma di mobilità. Una serie di fattori che combinandosi potrebbero presto rendere possibile una realtà molto simile a quella delle pellicole di fantascienza. SK Telecom ci crede e sta quindi procedendo speditamente verso il varo del servizio.

A proposito di Joby Aviation

Joby Aviation è una startup fondata da JoeBen Bevirt, balzata all’onore delle cronache nel 2021, quando l’azienda ha raggiunto una capitalizzazione pari a 6,8 miliardi dollari, facendo del suo numero uno il primo miliardario nel settore degli aerotaxi elettrici.

Bevirt lavora ormai dal 2009 sull’idea di un veicolo in grado di decollare e atterrare alla stregua di un elicottero in ambienti urbani, rendendo infine superata la rete stradale sottostante. Un sogno che ha trovato sostenitori convinti nel corso del tempo, a partire da Toyota, che ha deciso di investire nella sua azienda 400 milioni di dollari. Ad essa si sono poi aggiunti Paul Sciarra, il cofondatore di Pinterest, entrato nella società in veste di presidente esecutivo, Intel e Capricorn Investment Group.

Anche Uber e Hyundai pensano al taxi volante

Se per ora non sono molti i possibili concorrenti per SK Telecom, va però ricordato che nel ristretto novero si prospetta una presenza molto temibile, quella rappresentata da Uber e Hyundai.

Le due aziende, infatti, hanno presentato nel corso del Consumer Electronic Shows (CES) tenutosi a Las Vegas nel 2020 il loro progetto di taxi volante. Si chiama S-A1 e a spiegarne il funzionamento è stato Jaiwon Shin, che ricopre il ruolo di Head of UAM Division del gruppo automobilistico orientale.

Il velivolo in questione avrà una lunghezza compresa tra i 4 e i 6 metri e sarà in grado di trasportare sino ad un massimo di 4 persone, più il pilota, ad una altitudine di 600 metri, con una velocità che potrà arrivare a 290 chilometri orari. Ad attenuare il problema rappresentato dal rumore prodotto, saranno invece dodici rotori elettrici. Alla presentazione di Las Vegas il possibile esordio di S-A1 fu fissato per il 2023, ma da allora non si sono avute altre notizie al proposito. Chissà che presto anche di questo progetto non si torni a parlare in maniera diffusa.