Nelle scorse ore, uno dei pionieri della realtà virtuale, John Carmack, ha rivelato che abbandonerà Meta, all’insegna della seconda grave perdita in quota Metaverso per Menlo Park, dopo l’addio di Vivek Sharma, capo di Horizon VR.

John Carmack, programmatore impegnato nello sviluppo di capolavori come Doom e Quake, ha co-fondato la gaming house id Software: nel 2013, un anno prima che Facebook l’acquistasse per 2 miliardi di dollari, è diventato responsabile tecnico di Oculus e, negli ultimi anni, ha lavorato part-time per Meta, in qualità di consulente per i prodotti e le tecnologie riguardanti la realtà virtuale (VR), invero non sempre in perfetto accordo con la direzione e le decisioni prese dal Chief Technology Officer di Meta, Andrew Bosworth, e da Mark Zuckerberg stesso.

Nel corso del Lex Fridman podcast di Luglio, Carmack ha motivato la perdita di 10 miliardi di dollari della divisione VR con l’essere stati “ostacolati dalla burocrazia e perseguitati dalle preoccupazioni sulla diversità e sulla privacy“. In merito ai visori, invece, nonostante le lamentele ricevute sul software, il visore Quest 2 è quasi esattamente quel che avrebbe voluto vedere sin dall’inizio, reputandolo valido per costi, schermo, streaming opzione su PC, tracking inside out, e hardware mobile.

Quello che non è piaciuto a Carmack è stato il fatto che, “pur avendo una quantità ridicola di persone e risorse“, si sono sprecati gli sforzi, operando a metà dell’efficienza possibile, sostanzialmente auto-sabotandosi. Di questo, l’esperto si è in parte assunto la colpa, posto che, pur avendo una posizione importante in Meta, con “voce ai massimi livelli“, non è riuscito a essere abbastanza persuasivo e convincente, tale da “impostare una direzione e avere un team che la seguisse con fermezza” e da “eliminare dei problemi stupidi prima che potessero causare danni“.

In calce al suo intervento dedicato ai suoi ex colleghi, Carmack ha spiegato che d’ora innanzi si sarebbe dedicato alla sua start-up sull’intelligenza artificiale, Keen Technologies, che di recente aveva raccolto finanziamenti per 20 milioni di dollari.