VISA sembra intenzionata a impegnarsi con sempre maggiore forza nel settore delle criptovalute. Dopo aver collaborato con altre aziende legate all’innovazione finanziaria nel corso dell’anno passato, per l’offerta di carte di credito e debito collegate ai pagamenti crypto, ora il gigante dei servizi di pagamento ha dichiarato la propria intenzione di impegnarsi con forza nell’offerta di servizi di portafoglio digitale.

In particolare, VISA ha provveduto a depositare due domande di brevetto per registrare il proprio marchio in modo da poterlo utilizzare in ambito software di visualizzazione, accesso e archiviazione di criptovalute e NFT (Non Fungible Token). Ad affermarlo è stato Mike Kondoudis, avvocato per la proprietà intellettuale, che in un post sul blog aziendale ha confermato il deposito da parte di Visa International Service Association di due domande di marchio presso l’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, il ​​passato 22 ottobre.

Secondo Kondouduis, l’intento di VISA è di affidare alla propria utenza uno strumento, sotto forma di software, in grado di consentirgli di visualizzare, accedere, archiviare, monitorare, gestire, scambiare, inviare, ricevere, trasmettere e scambiare denaro virtuale e token non fungibili.

Inoltre, il gigante dei pagamenti sembra intenzionata ad esplorare le possibilità di business legate al Metaverso. In particolare, VISA potrebbe decidere di utilizzare il proprio marchio in ambienti virtuali, ad esempio permettendo agli utenti di interagire per scopi ricreativi, di svago o di intrattenimento. Alcuni analisti hanno interpretato la mossa come una vera e propria risposta alla richiesta da parte di Mastercard di poter utilizzare il suo logo nella realtà virtuale e aumentata e negli NFT.

Per VISA non è una novità, anzi

Quanto annunciato da VISA non deve assolutamente essere considerata una novità. L’azienda ha infatti già dato luogo ad una serie importanti iniziative collegate al settore crypto, oltre a quella che abbiamo ricordato in avvio.

Nel marzo del 2021, VISA ha infatti annunciato l’intenzione di lanciare un programma pilota che rende possibile ai suoi partner l’utilizzazione di USD al fine di regolare le transazioni effettuate in fiat. Nell’agosto successivo ha poi speso più di 150mila dollari per l’acquisto di una collezione NFT, CryptoPunk, mentre nel mese di novembre è stata annunciata una collaborazione con BlockFi, azienda specializzata nel settore dei prestiti in criptovalute, per il lancio di una carta di credito crypto che prevede anche un programma di cashback. Una vera e propria novità, cui se n’è aggiunta una seconda, la Bitcoin Black, carta senza limiti di spesa con cashback del 10% sotto forma di token SPND, riservata stavolta ai residenti di Emirati Arabi e Dubai.

L’anno si è poi chiuso con l’annuncio nel mese di dicembre relativo al lancio di “Visa’s Global Crypto Advisory Practice”, un servizio di consulenza il quale è stato ideato nel preciso intento di aiutare clienti e partner nel loro percorso attraverso il mondo delle criptovalute.

Le incursioni nel settore dell’innovazione hanno poi preso ulteriore slancio nel corso del mese di ottobre. L’8 è stata infatti  annunciata la collaborazione con l’exchange FTX, per il lancio di carte di debito in 40 nazioni. Grazie ad esse, gli utenti di FTX saranno in grado di acquistare beni e servizi utilizzando carte di debito senza dover corrispondere commissioni e senza alcun canone collegato al possesso della carta.

Quattro giorni più tardi è quindi arrivata la notizia relativa alla collaborazione intrapresa con JPMorgan al fine di ottimizzare l’utilizzo di Liink e B2B Connect, ovvero le proprie blockchain private, in maniera tale da agevolare in maniera decisiva i pagamenti transfrontalieri. Una collaborazione la quale, secondo alcuni osservatori, sarebbe stata intrapresa nell’ottica di fornire un’alternativa al sistema di messaggistica SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications), lo standard più utilizzato al momento al fine di poter gestire e facilitare i pagamenti transfrontalieri.

Il passato 26 ottobre, infine, è stato annunciato il varo di una collaborazione con Blockchain.com per il lancio di una carta crypto la quale sarà inizialmente disponibile soltanto per i clienti degli Stati Uniti. Grazie ad essa gli utenti saranno in grado di pagare utilizzando le proprie criptovalute o il proprio saldo in contanti in tutti i circuiti collegati a VISA.

L’intento di VISA sembra abbastanza chiaro

Una lunga serie di incursioni la quale continua ad arricchirsi e che sembra la logica conseguenza di quanto ricordato in uno studio di VISA, “The Crypto Phenomenon: Consumer Attitudes & Usage“, in cui si ricordava senza mezzi termini come le criptovalute stiano guadagnando terreno, anche in termini di consapevolezza, con il 94% degli intervistati che si dichiara a conoscenza del fenomeno.

Un dato tale, con tutta evidenza, da essere impossibile da ignorare per un’azienda intenzionata a coltivare la propria posizione di leadership nel settore dei pagamenti digitali e obbligata a rispondere al dinamismo della concorrenza in tale ambito. Non dovrebbero quindi stupire eccessivamente nuove iniziative come quelle di cui si è appena avuto notizia, in un momento in cui nonostante il crypto winter la presenza del denaro virtuale continua ad affermarsi nella vita di tutti i giorni.

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