In occasione del WMF 2022, festival alla terza edizione che si è tenuto oggi a Rimini, Nicola Procaccio, EMEA Territory Marketing Direcot e Country Lead di Intel (in buona sostanza, il rappresentante di Intel per l’Italia) ha colto l’occasione per parlare dell’avanguardia tecnologica delle fabbriche di chip, e dei problemi cui tale settore sta affrontando, con tutte le conseguenze e ripercussioni del caso.

Un chip è fra gli oggetti più complessi mai prodotti dall’uomoforse addirittura il più complesso se si pensa che alcuni di essi contengono fino a 50 miliardi di transistor, ognuno dei quali è 10.000 volte più sottile di un capello umano. Un oggetto microscopico che viene costruito in fabbriche gigantesche, con stanze mille volte più pulite di una sala operatoria. Si tratta di un enorme sforzo per produrre un oggetto minuscolo, ma ne vale la pena, perché i chip sono il motore della digitalizzazione e rendono possibili tutte le esperienze digitali.

Con queste parole Procaccio ha offerto un veloce sguardo su quello che è un argomento e un oggetto costantemente in primo piano, benché ancora oggi oscuro ai più. E proprio al festival We Make Future (WMF) si è parlato di quanto possa essere centrale il problema dei chip con l’incremento esponenziale dell’importanza del digitale, in ogni area ormai.

La domanda è ancora oggi alle stelle, ed è causa dei ritardi (e dei rincari) che il mercato sta vivendo, praticamente in ogni settore. Intel tiene a sottolineare che questo è solo l’inizio di un ciclo di crescita a lungo termine per il settore dei semiconduttori, ne è la controprova il fatto che l’azienda stessa sta potenziando la produzione sia negli Stati Uniti che in Europa (ricordate il sistema di litografia EUV portato in Europa con 4 Boeing, o il maxi investimento annunciato in Italia a marzo? Ecco, sono un paio di esempi piuttosto esemplificativi).

Si tratta di investimenti ambiziosi che mirano a potenziare e a rendere più sostenibile la produzione di chip. Per il 2030 Intel si è prefissata gli obiettivi che seguono:

  • 100% di elettricità da fonti rinnovabili in tutte le operazioni di produzione nel mondo.
  • Risparmiare 4 miliardi kWh di energia elettrica.
  • Aumentare di dieci volte l’efficienza dei prodotti per dispositivi e server per aiutare i clienti a ridurre le emissioni.
  • Arrivare a ripristinare tanta acqua quanta ne viene consumata negli impianti.
  • Zero rifiuti in discarica e una strategia di economia circolare che coinvolga il 60% della produzione.

Dunque, oltre alla volontà di coprire le richieste del mercato, si manifestano piani ambiziosi da parte di Intel, che tuttavia necessitano di tempo e di risorse, e lo stesso discorso vale per l’intera industria del settore. Ad ogni modo, maggiori dettagli sull’evento tenutosi oggi a Rimini, We Make Future, li trovate nel canale YouTube ufficiale del festival.

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