Google non crede più in Google Stadia. Il servizio dedicato al gaming in streaming ha fallito gli obiettivi dell’azienda ed è entrato in una nuova fase di profondo ridimensionamento. Dopo aver abbandonato i progetti di sviluppo di giochi in esclusiva per la sua piattaforma, Google starebbe valutando nuove soluzioni per rientrare degli investimenti fatti.

Tra i progetti sul tavolo c’è la possibilità di vendere la tecnologia alla base di Google Stadia, già ribattezzata “Google Stream“, ad un’azienda terza. Nel frattempo, l’intera divisione è stata fortemente ridimensionata. Vediamo i dettagli.

Nuovo obiettivo? Vendere la tecnologia alla base del servizio

Un report di Business Insider, che cita due distinte fonti, anticipa l’inizio della fine di Google Stadia. La piattaforma per il gaming in streaming non è riuscita a convincere i videogiocatori. Il processo di ridimensionamento è iniziato già lo scorso anno dopo che il servizio non riuscì a raggiungere il target di 1 milione di utenti attivi ogni mese. In questi ultimi mesi, Google ha, quindi, iniziato a cercare opzioni alternative per il futuro della sua piattaforma di streaming, attualmente supportata esclusivamente da Ubisoft con titoli disponibili all’uscita.

Tra gli obiettivi di Google c’è ora quello di far fruttare al massimo la tecnologia alla base di Google Stadia, opportunamente rinominata Google Stream. Solo il 20% del personale precedentemente impegnato in Google Stadia è ancora al suo posto e si occupa del servizio di gaming in streaming erogato agli utenti “consumer”. La maggior parte dell’oramai ex divisione di Stadia è concentrata sul nuovo progetto Google Stream e sui possibili accordi con aziende terze che potrebbero arrivare in futuro.

Google sarebbe in trattativa avanzata con alcuni potenziali clienti. La tecnologia Google Stream potrebbe interessare (o sarebbe stata proposta) anche a importanti realtà del mondo videoludico, come Capcom e Bungie, appena acquistata da Sony. La tecnologia potrebbe essere utilizzata da software house e publisher per offrire demo in streaming dei propri giochi, garantendo agli utenti un accesso più semplice alle versioni d’anteprima di giochi in uscita.

Patrick Seybold, portavoce di Google, non ha voluto commentare le indiscrezioni di queste ore ma ha ribadito che l’azienda è “concentrata sul portare grandi giochi su Stadia nel corso del 2022“. Solo nel corso del prossimo futuro scopriremo se davvero Google crede ancora nel suo progetto o se, come confermano le indiscrezioni di oggi, il focus è rappresentato dalla tecnologia Google Stream che, potenzialmente, potrebbe attrarre molte aziende partner permettendo a Google di rientrare dell’investimento.

Anche l’account ufficiale di Stadia su Twitter ha commentato le indiscrezioni apparse sulla stampa in questi ultimi giorni. In una serie di Tweet, infatti, il Team di Stadia ha confermato di essere al lavoro per il futuro del servizio e, più in generale, per il futuro del cloud gaming. Non c’è una netta smentita delle indiscrezioni (come, per esempio, sulla questione legata al ridimensionamento del team dedicato al servizio) ma si tratta comunque di un’importante presa di posizione.

Da notare, inoltre, che l’account di Stadia ha anche confermato le novità in arrivo nel corso dei prossimi mesi di tanti nuovi giorni. Per gli utenti Stadia Pro ci sono 50 giorni a disposizione a febbraio ed oltre 100 titoli sono in arrivo nel corso del 2022. Il team ha anche anticipato l’arrivo di nuovi Free Play Days che permetteranno ad un numero sempre maggiore di utenti di poter provare le potenzialità di Stadia e del cloud gaming.

Leggi anche: Abbiamo provato Google Stadia, le nostre impressioni