Gli scienziati del Pentagono hanno realizzato un chip sottocutaneo in grado di rivelare se una persona è affetta da COVID-19, inoltre hanno sviluppato un sistema di dialisi che rimuove il virus dal sangue.

Il microchip è contenuto in un gel simile a un tessuto umano ed è progettato per testare continuamente il sangue del paziente senza tracciarne i movimenti.

Il chip sottocutaneo è in grado di rilevare le reazioni chimiche nel sangue connesse all’infezione da Coronavirus e avvisa il paziente che nel corso delle 24 ore successive potrebbe iniziare a mostrare i primi sintomi della malattia.

Un chip sottocutaneo aiuta a prevenire le possibili complicazioni da Coronavirus

L’idea di inventare un chip per la diagnosi in tempo reale è scaturita dopo le 1.271 infezioni da SARS-CoV-2 registrate a bordo della portaerei USS Theodore Roosevelt nel 2020.

I marinai sottoposti ai primi test del chip ricevono un segnale dal dispositivo in caso di probabile infezione ed eseguono un test immediato per verificare la veridicità delle previsione in pochi minuti tramite un prelievo del sangue effettuato in autonomia.

Le notizie a riguardo sono state divulgate dal colonnello in congedo Matt Hepburn che da otto anni lavora all’agenzia DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) con lo specifico scopo di “sgombrare dal campo le pandemie”.

L’ex colonnello ha rivelato che il suo team di ricerca ha inventato anche un filtro capace di rimuovere il virus SARS-Cov-2 dal sangue se utilizzato su una macchina per la dialisi.

Questo trattamento è stato approvato anche dalla FDA (Food and Drug Administration) per l’uso in emergenza ed è stato utilizzato per trattare quasi 300 pazienti malati.

Nel frattempo la discussa app Immuni ha ricevuto nuovo update che consente agli utenti di segnalare la positività Covid-19.

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