Un gruppo di ricercatori della Chinese University of Hong Kong sta lavorando ad una tecnologia che potrebbe rivoluzionare smartwatch e smartband: ci riferiamo ad un nuovo metodo per raccogliere energia dai movimenti umani.

Si tratta di uno studio i cui risultati potrebbero portare ad un cambiamento epocale nella tecnologia utilizzata per la realizzazione dei dispositivi indossabili.

Smartwatch e smartband che si ricaricano da soli

Stando a quanto riportato dal South China Morning Post, il sistema ideato si basa su un palo di metallo oscillante progettato per imitare il movimento delle braccia umane e, attraverso un generatore estremamente compatto contenente meno di 10 componenti, i ricercatori mirano a raccogliere l’energia creata dal movimento umano per alimentare i piccoli dispositivi elettronici.

Questa ricerca è stata avviata all’inizio dell’anno, proprio nel momento in cui gli analisti hanno iniziato ad evidenziare il boom del mercato dei dispositivi indossabili (secondo i dati di IDC, nei primi mesi del 2020 le spedizioni hanno fatto registrare un aumento del 90% su base annua).

In questi anni gli smartwatch hanno visto aumentare le proprie capacità con l’introduzione di nuove feature molto comode (basti pensare alla rilevazione della frequenza cardiaca senza soluzione di continuità o dei livelli di ossigeno nel sangue) ma è rimasto il problema dell’autonomia: date le ridotte dimensioni, infatti, questi device difficilmente riescono a garantire un utilizzo prolungato al massimo delle proprie potenzialità.

Una vera e propria rivoluzione

Un esempio è rappresentato dalla rilevazione della frequenza cardiaca, una feature importante per chi soffre di patologie del cuore e che deve essere interrotta ogni qualvolta lo smartwatch deve essere ricaricato, con il rischio di perdere informazioni che potrebbero rivelarsi preziose.

La soluzione a cui stanno lavorando i ricercatori della Chinese University of Hong Kong consentirebbe di tenere lo smartwatch sempre al proprio polso, in quanto l’orologio si ricaricherebbe mentre viene usato attraverso i movimenti dell’utente.

In pratica, si potrebbe arrivare a realizzare una sorta di una versione digitale di un orologio automatico, con la principale differenza dell’utilizzo di un apposito componente con il compito di amplificare la frequenza del movimento di chi lo indossa e creare più energia, necessaria viste le tante funzionalità offerte dagli smartwatch  (ovviamente, una sessione di allenamento in palestra genererà più potenza rispetto alla digitazione su una tastiera).

I ricercatori sostengono che tale sistema, il cui costo pare sia contenuto (circa 13 dollari), potrebbe in futuro trovare applicazione anche sugli smartphone, a condizione che si riesca a ridurre il quantitativo di energia necessaria a questi device per funzionare.