Con il numero di contagi che cresce in maniera molto rapida, Immuni sta iniziando a macinare numeri importanti. Per aiutare il numero crescente di cittadini in difficoltà, nasce il call center dedicato, che potrà contare su 4 milioni di euro di finanziamenti fino al 2021.

Secondo quanto riporta il Ministero della Salute, il 27 ottobre sono state inviate 5.195 notifiche di esposizione, in forte aumento rispetto ai 3.292 e 2.210 dei due giorni precedenti. Immuni è stato scaricato finora da poco più di 9,4 milioni di utenti, inviando 41.426 notifiche di esposizione, a fronte di 1.673 utenti positivi al COVID-19 che hanno inserito le proprie chiavi nell’app.

Con il decreto Ristori, pubblicato oggi nella Gazzetta Ufficiale, nasce il call center unico dedicato a Immuni. Si tratta della soluzione al problema segnalato da numerosi utenti che avevano ricevuto la notifica. Il protocollo attuale indica che va contattato il proprio medico per sapere cosa fare, ma in questi giorni, con i medici di base oberati di lavoro e spesso impossibilitati a rispondere alle chiamate, gli utenti venivano in sostanza lasciati allo sbando.

Il call center, oltre a fornire tutte le indicazioni da seguire in caso di notifica di esposizione, avrà un altro ruolo particolarmente importante. Potrà infatti caricare le chiavi nel sistema sanitario, al fine di avvisare, tramite notifica, gli utenti di Immuni che hanno avuto un contatto a rischio con la persona risultata positiva.

Dovrebbe così risolversi la principale criticità dell’app, con le strutture sanitarie che dimenticavano di caricare io codici, rendendo di fatto inutile l’intero sistema. Il call center, che sarà attivato presso il Ministero della Salute, potrà essere contattato anche dai contati stretti di un contagiato e non solo da chi riceve una notifica.

Ora sta al Ministero della Salute decidere se provvedere alla creazione del call center con un proprio decreto o delegare l’opera al commissario straordinario per le emergenze. A disposizione della nuova struttura ci sono un milione di euro per il 2020 e tre milioni di euro per il 2021.

Va detto che nel testo del decreto manca un comma (il secondo) che, secondo quanto si leggeva in una bozza, portava una critica implicita all’efficacia di Immuni, delegando l’inserimento delle chiavi al solo call center. Il comma è stato rimosso per lasciare spazio anche alla sanità locale, che potrà dunque provvedere in autonomia alla fase di inserimento delle chiavi del contagiato.

Ricordiamo che numerosi esperti e autorità politiche hanno a lungo sottolineato la necessità di creare un call center, seguendo l’esempio di altri Paesi europei.