Il nuovo codice della strada è decisamente chiaro, anche se di fatto la normativa europea che regola il mercato delle bici a pedalata assistita risale al 2013: una bici come questa Lankeleisi MG740Plus può girare solo su terreni privati, sui quali ovviamente ognuno può comportarsi come meglio crede. Parliamo di una bici a pedalata assistita pensata per mercati più “liberi” di quelli europei, visto che supera i limiti imposti dalle leggi attuali.

Quello che distingue questa e-bike dalla massa di bici molto simili è la presenza di due motori elettrici, uno per ciascuna ruota. In entrambi i casi la potenza massima erogata è di 1.000 watt, il che significa che quando entrambi sono in funzione si arriva a una potenza di 2.000 watt. Per circolare senza problemi sulle strade pubbliche, ed evitare di incorrere in sanzioni più o meno pesanti, dovreste trattarla come un motorino, quindi immatricolarla per dotarla di targa, assicurarla, avere una patente di guida e, ovviamente, usare un casco. Quest’ultimo, a onor del vero, andrebbe utilizzato in ogni caso, anche con una bici muscolare, visto che la sicurezza non va mai trascurata.

Abbiamo provato questa Lankeleisi, a nostro rischio e pericolo, su alcune strade pubbliche poco trafficate, anche per capire come si comporta realmente, e possiamo assicurarvi che garantisce un divertimento senza precedenti.

Recensione Lankeleisi MG740 Plus, un mostro di pura potenza 1

Potenza da vendere

Lasciamo per un momento da parte il discorso dei limiti di legge e andiamo a conoscere più nel dettaglio questa Lankeleisi MG740 Plus. Si tratta di una mountain bike con forcella anteriore ammortizzata (100 millimetri di corsa) a olio, con precarico regolabile e la possibilità di bloccarla, funzione molto utile per evitare di sprecare energia in salita.

Il cambio usa un sistema Shimano Altus a 7 rapporti, pensati prevalentemente per un uso non  troppo impegnativo anche se può affrontare le salite più impegnative senza troppi sforzi (a patto ovviamente di utilizzare la pedalata assistita). Sul frontale troviamo una singola corona, quindi anche le gestione dei cambi è molto semplice, riducendo anche la necessità di manutenzione. Le ruote hanno un diametro di 26 pollici e sono larghe 4 pollici, quindi siamo di fronte a una fat-bike, perfetta per ogni tipo di terreno.

Da segnalare la presenza di un acceleratore sulla manopola destra, che può comunque essere disabilitato semplicemente scollegando il relativo cavo di alimentazione. La soluzione migliore resta comunque quella di rimuoverlo completamente, per evitare qualsiasi problema o tentazione.

La pedalata assistita interviene fino a 25 Km/h, rispettando, almeno da questo punto di vista, le normative italiane, ma è ovviamente possibile intervenire sul software di controllo per “sbloccare” la bici e consentirle di sfiorare i 50 Km/h. Vi sconsigliamo di farlo per evitare qualsiasi problema, o quanto meno di farlo in zone dove potete muovervi nella massima sicurezza.

Abbiamo ovviamente voluto testare le potenzialità di questa bici, affrontando una salita di poco superiore ai 10 Km con una pendenza media vicina all’8%. Non particolarmente impegnativa per un ciclista allenato, ma comunque sufficiente per mostrare di che pasta è fatta questa e-bike. Attivando entrambi i motori (con un consumo decisamente elevato di cui parleremo tra poco) e pedalando con un buon impegno, abbiamo coperto la distanza in poco meno di 20 minuti, con una velocità media leggermente superiore ai 30 Km/h, con punte di quasi 40 Km/h nei tratti meno impegnativi, senza comunque mai scendere sotto i 25 Km/h. Va considerato che la bici pesa 34 Kg e aggiungendo il peso di chi ha condotto i test, la massa complessiva in movimento era superiore ai 130 Kg (la portata massima della bici è di ben 180 Kg, quindi sulla solidità non si discute assolutamente).

Numeri impressionanti quindi, che permetterebbero a chiunque di lasciare indietro anche un ciclista professionista sulle salite di questo livello, a patto ovviamente che quest’ultimo si limiti a usare una bici muscolare. Per completezza di informazione abbiamo provato a ripetere la stessa salita utilizzando un solo motore, prima con il solo motore posteriore e poi con il solo motore frontale.

La velocità media è ovviamente scesa considerevolmente, attestandosi a circa 22-23 Km/h, ma va anche detto che utilizzando il solo motore frontale abbiamo dovuto rallentare perché le temperature del motore erano salite decisamente, riducendo la potenza erogata. Anche con il solo motore posteriore le temperature sono salite parecchio, ma il calo di potenza è stato appena percepibile. Nessun problema invece utilizzando entrambi i motori, le temperature non sono mai arrivate a livelli critici e anche nei punti con maggiore pendenza l’erogazione è stata costante (e sempre brutale).

Divertente e sicura

Così tanta potenza potrebbe sembrare quasi eccessiva, e potrebbe rappresentare un problema per utenti con poca esperienza di guida. È facile lasciarsi prendere la mano visto che in alcune situazioni l’accelerazione è così forte che derapa perfino la ruota anteriore e non è difficile riuscire a impennare anche involontariamente. Ci è capitato di dover frenare nei tornanti in salita per evitare di allargare troppo le curve e finire sul ghiaino che si trova sempre sull’esterno delle carreggiate, ma in nessuno caso il controllo è stato a rischio.

Potrebbe quasi sembrare un controsenso ma la trazione anteriore aiuta decisamente sia nella fase di inserimento in curva sia nella percorrenza delle curve, evitando che il frontale si scarichi eccessivamente. Anche nei fuori strada più impegnativi, con fondo molto sconnesso e con la necessità di rilanciare costantemente la velocità, la bici è sempre rimasta stabile, raggiungere il limite è davvero difficile a meno di non esagerare con le pieghe. Per evitare di derapare poi basta utilizzare un rapporto più duro di quello che utilizzereste con una bici muscolare, visto che comunque la spinta supplementare compensa senza alcun problema la maggior “pesantezza” del cambio.

Su entrambe le ruote sono presenti freni a disco del diametro di 180 millimetri, ampiamente ventilati per evitare di raggiungere temperature troppo elevate. Abbiamo provato alcune discese particolarmente impegnative e tecniche, dove i freni sono stati messi a dura prova (anche in considerazione della massa in movimento) ma in nessun caso abbiamo riscontrato una perdita di efficacia, solo qualche stridio dopo un uso particolarmente intenso e prolungato nel tempo.

Molto bello anche il display del computer di bordo, colorato e con scritte molto grandi, ben visibili anche sotto la luce del sole. Il controller è posto sulla parte sinistra del manubrio e permette di scegliere quali e quanti motori attivare, regolare il livello di assistente scegliendo tra i cinque disponibili, accendere il faro anteriore (per quello posteriore dovrete procurarvi un elemento a batteria) e scorrere tra le voci del menu per conoscere tutti i dati.

Autonomia niente male

La batteria è realizzata da Samsung e ha una potenza di 960W (48VB/20 Ah) e sulla carta consente di raggiungere fino a 150 chilometri di autonomia in modalità di pedalata assistita. Nei nostri test più pesanti, quelli in salita, siamo riusciti a percorrere tutta la salita di oltre dieci chilometri e altri 20 chilometri di saliscendi prima di arrivare al limite della batteria.

Con un utilizzo più normale invece le cose sono decisamente confortanti. Su percorsi mediamente ondulati, con diverse salite di lunghezza inferiore al chilometro e non particolarmente pendenti, abbiamo raggiunto gli 80 chilometri, mentre affrontando percorsi pianeggianti, anche con un po’ di sterrato, l’autonomia si è attestata attorno ai 120 Km. Parliamo, a eccezione del test in salita effettuato con entrambi i motori accesi, di percorrenza utilizzando un solo motore, con l’assistenza ai livelli 1 e 2 in pianura e 2-3 nel percorso collinare, senza quindi “tirare il collo” alla bici.

Ovviamente se utilizzate entrambi i motori e utilizzate il livello massimo di assistenza l’autonomia scenderà in maniera importante e si attesterà su valori leggermente superiori alla metà di quelli con un singolo motore. Non male comunque, soprattutto perché con 2.000 watt di potenza la guida diventa indubbiamente divertente ma risulta anche più impegnativa e stancante. Per la ricarica completa servono circa 6 ore, la batteria può comunque essere rimossa dalla bici per essere ricaricata più comodamente anche in casa.

Considerazioni finali

Le considerazioni finali non possono prescindere dal fatto che utilizzare questa Lankeleisi MG740 Plus sulle strade pubbliche vi espone al rischio di ricevere multi anche molto salate, a meno che non decidiate di metterla in regola o che le normative non vengano aggiornate. Anche con le limitazioni dell’assistenza e con la rimozione dell’acceleratore, la potenza è nettamente superiore a quella consentita, un fattore da prendere in considerazione prima di acquistarla.

Se però avete ampi spazi privati dove utilizzarla, o avete intenzione di muovervi nella legalità e regolarizzare questa bici, vi aspetta un divertimento davvero esagerato. Tanta potenza, un controllo fantastico, e un’autonomia tutto sommato soddisfacente.

Potete acquistarla su BuyBestGear a 1.899 euro, spese di spedizione dai magazzini europei incluse.