Basta farsi un giro nelle nostre città per rendersene conto, le Engwe Engine sono ormai ovunque. Parliamo di una delle serie di bici elettriche più famose e apprezzate del brand asiatico, complice un mix di prezzo aggressivo, design riconoscibile e tanta comodità e sostanza. Quella che vi raccontiamo oggi è la versione Engine Pro 3.0 Boost, terza generazione e variante “Pro”, un nome lungo ma non casuale, perché racchiude già alcune delle caratteristiche distintive di questo modello rispetto al resto della famiglia.

Nelle prossime righe analizziamo nel dettaglio pregi, difetti e particolarità del nuovo mezzo di Engwe, per capire a chi si rivolge e quanto ha senso rispetto alle tante alternative sul mercato.

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Video recensione Engwe Engine 3.0 Boost

Spieghiamo il nome e il “boost”

Partiamo dal nome, perché racconta già metà della bici. Engine è la serie di pieghevoli di Engwe: biciclette elettriche molto grosse, comode, pensate per l’utilizzo di tutti i giorni e capaci di cavarsela anche su terreni decisamente sconnessi. Nonostante l’imponenza, restano pur sempre pieghevoli: c’è uno snodo al centro del telaio e uno alla base del piantone dello sterzo, così da poterla chiudere e infilarla in un sottoscala o in un angolo del box quando tornate da lavoro o da scuola, occupando meno spazio.

Attenzione però: pieghevole non significa leggera. Il peso supera i 34 kg e questo la rende poco adatta a essere trasportata su e giù per le scale: è più una bici da parcheggiare “a raso” che da portarsi in spalla.

La sigla 3.0 identifica la terza generazione della Engine, quella in cui Engwe ha messo mano soprattutto alla parte meccanica ed elettrica. Il motore diventa infatti più potente, con una coppia massima che sale a 90 Nm, contro i 75 Nm della generazione precedente: un salto importante che si sente soprattutto in ripartenza e in salita.

Recensione Engwe Engine Pro 3.0 Boost: bici elettrica best seller ancora potenziata (video) 4

Infine c’è il suffisso Boost, legato a un piccolo tastino dedicato sul manubrio, contraddistinto da una “B” ben evidente. Premendolo si ottiene un extra di potenza per alcuni secondi: non è pensato per essere tenuto premuto all’infinito, dopo un po’ si disattiva da solo, ma vi regala quel picco di spunto in più che serve per superare un cavalcavia, uno strappo ripido o un tratto particolarmente impegnativo.

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Allestimento di ottima qualità

Parliamo di una bicicletta che, all’interno del catalogo Engwe, si posiziona nella fascia medio-alta, e questo si vede subito dall’allestimento: i componenti sono di ottima qualità e danno subito l’idea di un mezzo pensato per durare.

Il cuore è un motore posteriore da 250 W di potenza nominale con 90 Nm di coppia massima, più che sufficienti per affrontare senza affanno salite cittadine e percorsi collinari. C’è un sensore di coppia, che fa tutta la differenza del mondo nelle ripartenze e nella naturalezza della pedalata: l’assistenza arriva in maniera progressiva, senza strattoni, seguendo l’intensità con cui si spinge sui pedali.

A supporto troviamo una batteria Samsung da 720 Wh a 48 Volt, integrata nel telaio ma removibile, che sulla carta promette un’ autonomia fino a 85 Km anche con utilizzo misto e livelli di assistenza medio-alti.

Sul fronte elettronica, Engwe monta un display LCD a colori da 3,5 pollici ben visibile in ogni condizione e il modulo IoT proprietario con GPS, 4G e Bluetooth. In pratica, la bici è costantemente connessa: si può controllare tramite app, sfruttare il sistema di antifurto e localizzazione e tenere sempre sotto controllo posizione e stato del mezzo. Come per tutte le bici Engwe, è incluso un anno di abbonamento al servizio connesso; successivamente il canone è di 39 euro all’anno.

Passando alla parte meccanica, la dotazione è in linea con la vocazione “robusta” del mezzo: troviamo freni a disco idraulici a doppio pistone con dischi da 180 mm sia all’anteriore che al posteriore, pedivelle da 170 mm e un cambio posteriore Shimano Tourney a 7 velocità. I pedali sono in acciaio, non pieghevoli, quindi solidi ma non proprio pensati per ridurre l’ingombro al minimo.

Le sospensioni sono doppie: al posteriore c’è un ammortizzatore ad aria da 60 mm di escursione, senza regolazione del precarico, mentre davanti troviamo una forcella a molla da 50 mm con controllo del precarico e possibilità di blocco, utile su asfalto o nei tratti più scorrevoli.

Le ruote sono da 20 pollici con pneumatici larghi 4”, quindi siamo a tutti gli effetti nel mondo delle fat bike: tanta impronta a terra, comfort elevato e ottimo assorbimento delle sconnessioni se si gioca un po’ con la pressione. I cerchi contano 36 raggi e hanno una struttura in alluminio a doppia parete, pensata per reggere bene gli urti e i carichi.

Chiude il quadro un faretto anteriore comandabile direttamente dal manubrio, un faretto posteriore per aumentare la visibilità in notturna e un generoso portapacchi posteriore, ancorato ai foderi alti del carro, che supporta fino a 25 kg. Nel complesso, la bici è omologata per trasportare fino a 150 kg tra guidatore ed eventuali carichi, confermando la sua vocazione da mezzo tuttofare per la città e oltre.

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Autonomia e ricarica

Una delle parti più interessanti della Engwe Engine Pro 3.0 Boost è senza dubbio il binomio tra batteria e ricarica. A bordo troviamo un modulo da 720 Wh a 48 V con celle Samsung, estraibile tramite l’apposita chiave in dotazione. In questo modo potete scegliere se ricaricare la batteria separatamente dalla bici oppure lasciarla montata e collegare direttamente il connettore sul telaio. Sul corpo batteria è poi presente anche un tasto di sicurezza per accenderla e spegnerla, utile ad esempio quando la state ricaricando off-bike.

La ricarica è uno dei punti forti: grazie al generoso alimentatore da 8A incluso in confezione, si passa da zero al 100% in circa due ore, tempi decisamente migliori rispetto alla media del settore. Nella pratica è una gran comodità, se la sera vi dimenticate di ricaricare e al mattino trovate la bici completamente scarica, basta collegarla all’alimentatore rapido e in un quarto d’ora riuscite a recuperare abbastanza energia per fare nell’ordine di 30 Km di utilizzo reale.

Capitolo autonomia: Engwe dichiara fino a 130 km, ma si parla di utilizzo in livello di assistenza 1, su percorsi tendenzialmente pianeggianti e con un ciclista leggero (intorno ai 75 kg). Con percorsi più misti e salite e passando ai livelli di assistenza 3 o 5, ci si assesta rispettivamente attorno ai 100 km e agli 80 km, sempre in condizioni favorevoli.

Se poi si abusa spesso del tasto Boost è naturale che l’autonomia tenda a calare. Nel mondo reale però, anche con un rider più pesante e livelli di assistenza medio-alti, è praticamente difficile scendere sotto la soglia dei 50-70 km con una singola carica, un risultato che la rende più che adatta a coprire tragitti casa-lavoro, commissioni e giri extra nel weekend.

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Esperienza di guida

L’esperienza di guida della Engwe Engine Pro 3.0 Boost è, senza girarci troppo intorno, davvero convincente. Da un lato abbiamo una bici estremamente comoda anche sui percorsi più accidentati, grazie alla combinazione tra sospensione anteriore e posteriore, ruote larghe e la possibilità di tenere le pressioni leggermente più basse per assorbire meglio buche, sanpietrini e dissesti vari.

Dall’altro lato è una bici sorprendentemente maneggevole e facile da gestire: la posizione in sella è molto eretta, il manubrio è piuttosto alto e questo porta ad avere una postura compatta sul mezzo, nonostante la bici in sé sia tutt’altro che piccola. È una di quelle situazioni in cui l’estetica “rocciosa” tradisce un comportamento su strada molto più docile del previsto, che vi permetterà di guidarla con naturalezza già dopo pochi metri.

Molto bene anche tutta la parte di componentistica: il cambio Shimano conferma la solita precisione e affidabilità, mentre i freni a disco idraulici con rotori da 180 mm offrono una potenza di arresto adeguata alla mole del mezzo. La bici si ferma in pochi metri e dà sempre una bella sensazione di controllo, fondamentale su un telaio pesante e con pneumatici larghi.

Il vero salto in avanti rispetto alle generazioni precedenti però lo firma il motore da 90 Nm, affiancato dal tastino Boost. Le vecchie Engine, complice il peso importante, le gomme fat e una seduta decisamente poco sportiva, risultavano un po’ più impegnative da muovere nelle ripartenze e in salita. Qui invece la spinta è decisamente più pronta: si affrontano rampe, cavalcavia e accelerazioni con molta meno fatica, e il Boost aggiunge quella marcia in più quando serve reattività istantanea.

Il risultato finale è il classico “divanone” targato Engwe: una bici su cui ci si muove con grande tranquillità, in pieno comfort, anche nelle strade cittadine più sconnesse, con la sensazione costante di essere su un mezzo solido e sicuro. Non è fatta per correre, è fatta per viaggiare comodi, e questo lo fa davvero bene.

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In conclusione

La Engwe Engine Pro 3.0 Boost viene proposta a 1.699€ di listino in due colorazioni: black e navy blue. Il prezzo non è basso, ma è coerente con l’allestimento, parliamo di una bici con componentistica affidabile, doppia sospensione, una grande batteria da 720 Wh e il modulo IoT integrato, che aggiunge valore al pacchetto grazie alle funzioni di tracciamento e antifurto.

C’è però margine per risparmiare: potete ottenere fino a 150€ di sconto tramite il codice promozionale che trovate nel box a seguire. A questa cifra la Engine Pro 3.0 Boost diventa decisamente più interessante.

Nel complesso è un mezzo che ci è piaciuto molto per la sua comodità, la sensazione di grande sicurezza con cui ci si muove e la possibilità di essere comunque ripiegata, caratteristica che per qualcuno può essere fondamentale per lo stoccaggio in garage, cantina o spazi ridotti. Come detto, rappresenta un passo in avanti concreto rispetto alle generazioni precedenti perché va di fatto a mitigare quello che era il principale difetto della serie Engine: peso e mole importanti che la rendevano un po’ pigra nei primi metri.

Recensione Engwe Engine Pro 3.0 Boost: bici elettrica best seller ancora potenziata (video) 14

In questi giorni di offerte Black Friday, il brand cinese propone anche la Engwe L20 3.0 Pro, di cui vi abbiamo già parlato in una recensione dedicata, e che per certi aspetti può essere considerata persino superiore. Anche in questo caso potete applicare lo stesso codice sconto per ottenere 150€ di riduzione sul prezzo finale.

La L20 3.0 Pro offre un motore da 100 Nm di coppia, soprattutto un motore centrale, quindi più efficiente, con una migliore gestione dei consumi, di conseguenza maggiore autonomia e ancora più spinta, nonostante sulla carta le specifiche dei motori e la batteria da 720 Wh siano molto simili. Le due bici sono affini per comfort – entrambe con doppia sospensione – ma cambiano parecchio sul piano estetico: la Engine è decisamente più accattivante e muscolosa, mentre la L20 3.0 Pro è un po’ più “old style”, meno scenografica ma estremamente valida nell’uso quotidiano, prendetela in considerazione.