Virgin Galactic ha annunciato che fornirà i propri servizi, in collaborazione con l’Aeronautica Militare Italiana, a diversi ricercatori italiani del CNR per testare i loro esperimenti in micro gravità.

Virgin Galactic è un’azienda molto particolare che, seppur ha lo stesso obiettivo di SpaceX e Boeing nel portare le persone nello spazio, vuole utilizzare un approccio del tutto differente. Invece di razzi chimici e capsule, utilizza l’aereo da trasporto VMSEve che, una volta raggiunta la quota di 13 Km, sganciano una navicella chiamata VSS Unity (molto simile allo Space Shuttle) che raggiunte un’altitudine ancora superiore e fino a 16 Km e inizia una serie di manovre di ascesa e discesa rapida per simulare l’assenza di gravità.

Tecnicamente non si tratta di spazio, visto che l’altitudine minima per potersi considerare nello spazio è 100 Km. Tuttavia, sfruttando una serie di manovre particolari, la VSS Unity e i suoi passeggeri vivranno alcuni minuti di esperienza in assenza di gravità.

Con questa tecnica l’azienda ha già trasportato dei carichi nello spazio attraverso il programma NASA Flight Opportunities Program.

L’accordo fra Virginc Galactic, CNR e Aeronautica prevede di far volare, a partire dal 2020 e attraverso la SpaceShipTwo, tre Space Flight Participants ed un rack per il payload.

Al momento non sappiamo chi saranno i ricercatori del CNR che viaggeranno all’interno della VSS Unity di Virgin Galactic, anche se sappiamo che gli esperimenti prevederanno della strumentazione medica che misurerà gli effetti biologici della fase di transizione dalla gravità alla micro-gravità sul corpo umano.

Quello che appare abbastanza ovvio è che l’utilizzo di questa tecnica per testare qualcosa in assenza di gravità, seppur per pochi minuti, è molto più economico rispetto ai lanci tradizionali sulla ISS.

Un’altra cosa che appare ovvia è che la collaborazione non partirà nell’immediato, dal momento che Virgin Galactic deve ancora completare il proprio trasferimento nella sua nuova struttura di lancio in New Mexico, chiamata Spaceport America (in attesa dello spazioporto italiano).

Maurizio Greganti, Incaricato d’affari dell’Ambasciata d’Italia a DC, ha dichiarato: “L’accordo tra l’Aeronautica Militare Italiana e Virgin Galactic è il risultato della cooperazione con le pertinenti istituzioni spaziali italiane e statunitensi che è in corso da molto tempo. Per la prima volta un’istituzione del governo italiano sta acquisendo un volo suborbitale privato. Siamo lieti di questo livello di cooperazione che è un’ulteriore conferma della forza e del potenziale delle relazioni tra i nostri due paesi, che si espandono alla tecnologia spaziale più all’avanguardia”.

Il Gen. Stefano Conti, Addetto per la Difesa e per Collaborazione della Difesa, ha dichiarato: “L’Aeronautica Militare italiana ha, nel suo DNA, una forte vocazione all’innovazione tecnologica. Le competenze e i contributi dell’Aeronautica Militare, se combinati sinergicamente con quelli di altre istituzioni nazionali, come il CNR, contribuiscono a mantenere la leadership italiana nel settore aerospaziale. Il nostro interesse per questo programma è legato alla missione principale dell’Aeronautica Militare: la difesa dello spazio aereo nazionale”.