Un nuovo incidente mortale ha coinvolto un’auto Tesla, precisamente una Model S: la vettura è finita in un laghetto nei pressi di Castro Valley, vicino a San Francisco, dopo aver travolto una staccionata. Il conducente è rimasto ucciso nell’impatto.

La polizia ha aperto un’indagine per definire se l’uomo al volante, Keith Leung  (34 anni), stesse utilizzando l’Autopilot, il sistema di guida semi-autonoma di Tesla. È bene specificare che, nonostante la scelta forse poco felice del nome, Autopilot è soltanto un sistema avanzato di assistenza alla guida, classificato dalla National Highway Transportation Safety Administration come “automatizzato di livello 2”: questo significa che è progettato per un uso con guidatore attento, vigile e con le mani sul volante, pronto a subentrare in qualsiasi momento per correzioni o manovre.

Anche in Tesla stanno cercando di capire cosa sia successo esattamente: “Siamo profondamente rattristati da questo incidente” – commenta la casa automobilistica – “e stiamo lavorando per stabilire i fatti e offrire la nostra piena collaborazione alle autorità locali. Tesla non ha ancora ricevuto alcun dato dall’auto e non conosce i fatti di quanto accaduto.

Al momento è ancora troppo presto per stabilire responsabilità, ma in base a quanto dichiara la stessa Tesla, cioè che “l’autopilota non è un sistema a guida autonoma, non trasforma una Tesla in un veicolo autonomo e non consente al conducente di abdicare alle proprie responsabilità” è possibile che si sia trattato, alla fine, di un errore umano (almeno in parte).

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