La rivoluzione che porterà con se la rete 5G sarà immensa, permettendo la nascita di tutta una serie di applicazioni dell’IoT e delle auto a guida autonoma, oltre che un altro livello di sicurezza cittadina. Tuttavia, in Cina si sta già pensando oltre e, con il 5G ancora da commercializzare, il governo ha commissionato un team di R&D per focalizzarsi sul 6G.

Gli scienziati cinesi si preparano a inaugurare i nuovi programmi di ricerca che sosterranno il lancio del 6G tra 12 anni, ovvero nel 2030 (ogni nuova generazione di connettività mobile arriva circa ogni 10 anni). L’obiettivo è quello di avere connessioni che arrivino fino a 1 Tbps, ovvero una banda ben 10 volte superiore quella delle miglior offerta di fibra ottica FTTH e ben 50 volte quella teorica del 5G.

Non sappiamo una tale banda a cosa possa servire, dal momento che già il 5G offrirà abbastanza spazio per gestire l’enorme mole di dati che si aspetta dall’industria 4.0 fatta principalmente da sensori e dispositivi appartenenti al mondo dell’IoT.

Su Xin, leader del team di sviluppo 5G facente parte del ministero cinese dell’Industria e dell’Informatica, prevede che la data di lancio commerciale sarà il 2030, anche se al momento si stanno esplorando solo le prime possibilità (non si sono nemmeno individuate le frequenze). Sarebbe impossibile infatti uno sviluppo “proprietario” della Cina di una rete di connessione 6G dal momento che ci si deve assicurare che sia uno standard e, per tale ragione, funzionante in tutto il mondo.

Al momento questa decisione di giocare d’anticipo con un progetto a lungo termine sul 6G non deve esser vista come una volontà di anticipare i tempo. La mossa d’anticipo della Cina invece, come scrive il Total Telecom, è da vedere come una nuova riaffermazione di leadership tecnologica lanciata nei confronti degli USA e dell’Unione Europea.