Ancora una volta non arrivano delle buone notizie per l’azienda con sede a Cupertino, stando infatti alle ultime notizie rilasciate in rete, Apple sarà chiamata in causa per due accuse davvero molto pensanti ovvero “pratiche commerciali fraudolente e violazione della garanzia relativa ad Apple Watch“. L’accusa arriva direttamente dal New Jersey da Gina Priano ed è stata formulata dopo aver constatato diverse problematiche inerenti alle batterie di alcuni modelli dello smartwatch del colosso statunitense i quali presentavano un difetto della batteria che ne provocava il rigonfiamento.

Nello specifico, l’utente sopracitato che ha intentato causa all’azienda ha dichiarato che dopo aver acquistato il suo Apple Watch nel 2017, durante una normale ricarica effettuata nel mese di luglio 2018 lo schermo ha subito un rialzamento e il dispositivo, anche dopo aver riposizionato il display (crepato a causa del rigonfiamento della batteria), non è più tornato a funzionare correttamente. Dopo essersi recata in un centro ufficiale Apple l’utente si è sentita dire che il dispositivo non era riparabile “sotto garanzia” ma solo tramite un pagamento di 229 dollari.

La vicenda è alquanto strana visto che Apple già in passato aveva riconosciuto la possibilità che fenomeni del genere si sarebbero potuti verificare ma che i clienti avrebbero ricevuto assistenza e riparazione gratuita sino a tre anni dopo l’acquisto. Gina Priano però dal canto suo accusa la società di attribuire spesso il problema sopracitato ad un classico “danno accidentale” il quale come sappiamo non viene coperto dalla classica garanzia sul prodotto. La denuncia è stata presentata da Shepherd, Finkelman, Miller & Shah, LLP, gli stessi studi legali che presentarono una causa di azione collettiva quasi identica per quanto riguarda le batterie gonfiate Apple Watch in California nel giugno 2018.

Insomma, non è la prima volta che Apple viene chiamata in causa per una tale problematica, ora però dovremo capire in che modo l’azienda con sede a Cupertino vorrà affrontare l’ennesima battaglia legale intentata da un cittadino americano, non ci resta quindi che attendere un comunicato ufficiale da una delle due parti protagoniste della vicenda.