Nel mese di maggio vi riportammo un articolo davvero molto interessante che affrontava la rivoluzione del 5G non dal punto di vista delle migliorie che apporterà in termini di connettività ma da uno dei lati negativi, ovvero la possibile correlazione fra 5G e problemi alle previsioni meteo.

Sebbene ci siamo riferiti a una ricerca condotta in Europa, anche il NOAA ha portato avanti le sue ricerche e, insieme con alcuni avvisi forniti dalla Marina Militare USA, nel giro di un mese il caso è arrivato fino al Congresso USA, dove agenzie di primaria importanza come FCC, NASA e per l’appunto il NOAA ne hanno discusso. Per chi non lo sapesse, la FCC (commissione federale per le comunicazioni) è l’ente statunitense deputato a vendere e assegnare le frequenze del 5G, la NASA non ha bisogno di presentazioni mentre il NOAA (acronimo di National Oceanic and Atmospheric Administration) è l’agenzia che si occupa anche della metereologia e climatologia.

Perché il 5G potrebbe portare problemi alle previsioni meteo

5G e problemi alle previsioni meteo: dibattito aperto fra FCC, NASA e NOAA 1

La paura è che le frequenze millimetriche impiegate per la rete 5G possano interferire con la sensoristica dei satelliti dedicati alle previsioni del tempo che orbitano la Terra costantemente. Nello specifico, nella loro capacità di rilevare l’evaporazione dell’acqua (sembra che il vapore rifletta onde elettromagnetiche in tale frequenza).

A supporto delle tesi portate avanti dal NOAA e dalla NASA circa i problemi che potrebbe portare il 5G c’è l’utilizzo delle frequenze intorno ai 23,8 GHz (frequenza utilizzata anche per la rilevazione del vapore acqueo). Stando ai dati forniti dalla ricerca del NOAA e dellaNASA, con gli attuali parametri delle frequenze assegnate agli operatori ci potrebbe essere una perdita del 77% delle informazioni. 

Considerando che gli USA è una delle nazioni più colpite da uragani e tempeste, si teme che questi problemi possano andare ad influire sugli allarmi nel momento in cui sopraggiungono per esempio uragani dando quindi poco preavviso alla popolazione.

La cosa che al Congresso USA è stata maggiormente criticata è la mancanza di una discussione su questo problema prima di aprire le aste per vendere gli slot di frequenze.