La Commissione Europea (CE) sta esaminando in che modo i videogiochi per PC sono acquistati e venduti negli Stati membri dell’UE. Rilasciando una comunicazione ufficiale indirizzata a Valve, il cui portale Steam è il più grande negozio per giochi per PC nel mondo, e a cinque editori di giochi – Bandai Namco, Capcom, Focus Home, Koch Media e ZeniMax – ha intimato di stoppare immediatamente le violazioni antitrust ponendo restrizioni geografiche ai giochi che vendono.

Steam per Mac

Steam e le cinque case editrici sono accusate di vendita di specifiche chiavi di attivazione legate alla posizione geografica per giochi venduti principalmente nell’Europa orientale (Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, e in alcuni casi in Romania, secondo la CE). L’effetto di questo geo-blocco è quello di impedire che persone provenienti da nazioni più ricche, come il Regno Unito o la Germania, acquistino giochi nei paesi membri dell’UE che hanno prezzi più convenienti e poi li riproducono nel loro paese d’origine.

Lo scopo della pratica in questione è logico, ed è qualcosa che Spotify, ad esempio, ha fatto anche in passato: si addebita meno per un prodotto in un paese in cui il reddito medio del consumatore è inferiore e si impedisce alle persone provenienti da paesi più ricchi di sfruttare tale meccanismo per pagare di meno richiedendo, ad esempio, una carta di credito locale per il pagamento.

Le nuove regole dell’UE implementate nel dicembre 2018 vietano specificamente ciò che la CE chiama geo-blocking ingiustificato, e l’attuale lettera di insoddisfazione sottolinea questa posizione. L’obiettivo dell’UE è quello di creare un mercato che, come gli Stati Uniti, mantenga un unico prezzo base in tutti gli Stati.

La lettera della CE segna una fase iniziale delle indagini, e ora spetterà a Valve e agli altri editori di giochi rispondere, modificando le loro pratiche per allinearle ai regolamenti dell’UE o, più probabilmente, presentando le loro controargomentazioni.