A distanza di 18 anni da quando è uscita sul mercato, la divisione giapponese di Sony ha interrotto ufficialmente il servizio di riparazioni dedicato alla PS2. La console, appena maggiorenne, non potrà più usufruire di un servizio ufficiale per le riparazioni.

Si tratta di una decisione difficile ma che non viene come una sorpresa. Di fatto, oltre alle pochissime unità rimaste ancora nelle case in relazione alle PS3 e alle PS4, i ricavi derivanti dalle riparazioni probabilmente non bilanciavano a sufficienza i costi che erano necessari per sostenere un sistema di riparazioni per una console ormai vecchia di 18 anni.

Verso la fine di giugno, la società ha inviato un avviso ai proprietari di PS2 locali con una scadenza per la richiesta di una riparazione finale. I clienti hanno avuto tempo fino al 31 agosto per compilare un’applicazione per il servizio post-vendita e ora hanno tempo fino al 7 settembre per ottenere i dispositivi (e le eventuali periferiche malfunzionanti) nel deposito di riparazione della PlayStation Clinic.

Si tratta quindi della fine di un’era che ha veduto coinvolte milioni e milioni di persone che hanno dato fiducia a Sony dopo la rivoluzione della PS One targata 1994. A questo proposito, vi ricordiamo che nelle scorse settimane Sony ha festeggiato il raggiungimento delle 500 milioni di unità vendute fra PS One, PS2, PS3 e PS4 con un modello speciale della versione Pro.