Nelle ore successive alla fine del keynote tenuto da Microsoft all’E3 2019, coloro che hanno partecipato hanno avuto l’opportunità di avere un primo assaggio del nuovo Project xCloud, servizio di game streaming che Microsoft lancerà ad ottobre 2019.

L’area demo è stata allestita con una serie di Samsung Galaxy S8 collegati, via USB, a un controller Xbox One e in WiFi a dei server Azure distanti 400 miglia. Microsoft ha voluto creare un’area di test che rassomigliasse quanto più possibile alla vita quotidiana. I giochi messi a disposizione sono stati diversi ma quello che ha impressionato maggiormente è stato Halo 5.

Una delle maggiori preoccupazioni con i servizi di game streaming è la latenza, tempo trascorso tra quando si preme un pulsante e l’azione stessa. L’input del pulsante deve essere trasmesso alla console o allo smartphone, successivamente ai server di Azure dove verrà interpretato in un’azione visibile a video sullo schermo.

Ebbene, i test fatti dai colleghi di Ars Technica con il Project xCloud, hanno dimostrato che tra la pressione del tasto A e la risposta sullo smartphone ha impiegato 16 fotogrammi di un video a 240 fps (67 ms) in tre test successivi.

Questo è un valore quasi impercettibilmente più elevato della latenza di input di 63 ms che la redazione di Digital Foundry ha misurato sulla versione Xbox One in un test effettuato nel 2017.

Testando la latenza di una dimostrazione cablata di Google Stadia alla Game Developers Conference di marzo, Digital Foundry ha rilevato una latenza totale di 166 ms, rispetto a un minimo di 100 ms su un PC a 60 fps.