Gamestop, la famosa catena di vendita di vendita di videogiochi fondata nel 1984, si trova in una forte crisi finanziaria che potrebbe portare alla vendita della compagnia secondo quanto riportato da Reuters. Il motivo di tale crisi non è da ricercare nelle copie digitali dei giochi, in quanto secondo un’indagine di mercato svolta da Nielsen i giocatori su console preferiscono ancora l’acquisto dei giochi in copia fisica.

L’azienda rivenditrice di videogiochi ha visto le proprie azioni scendere costantemente dal novembre 2013, quando hanno toccato quota 56,53$ ad azione, fino ad arrivare attualmente a una quota di 13,96$. GameStop ha provato nel tempo a raddrizzare questa incessante caduta, prima iniziando a vendere l’usato e poi acquisendo ThinkGeek nel 2015 per assicurarsi un posto di rilievo nel mondo dei gadget nerd, ma ciò non è bastato.

Ad un mese dalla lettera inviata a GameStop da Tiger Management, che sollecitava una profonda revisione strategica del modello di business, a cui è seguito il licenziamento dopo soli tre mesi di lavoro dell’amministratore delegato Michael Mauler,  i dirigenti dell’azienda starebbero ora iniziando le trattative per la vendita del gruppo GameStop a Sycamore Partners. Le due parti, a quanto detto da Reuters, avrebbero già assunto un consulente e degli intermediari, ma per ora non ci sono ancora certezze riguardo alle trattative.

Nonostante la crescita di popolarità delle piattaforme per la digital delivery, come Steam, non è da attribuire a loro la colpa della crisi in cui si trova GameStop. Secondo il rapporto annuale sulle abitudini e le preferenze dei consumatori pubblicato da Nielsen, azienda nota per le sue ricerche di mercato, molti videogiocatori preferiscono ancora tenere i propri videogiochi tra le mani. In particolare il 66% dell’utenza console ha dichiarato di preferire le copie fisiche. Discorso diverso invece per il mercato PC, dove solamente il 29% dei videogiocatori è rimasto fedele ai dischi fisici, grazie probabilmente anche all’elevato numero di sconti e al vasto numero di titoli indipendenti presenti sul mercato digitale.

I dati pubblicati da Nielsen mostrano inoltre che sia su console che su PC i giocatori che preferiscono le copie digitali tendono a dedicare più tempo ai videogiochi, mentre i giocatori che prediligono le copie fisiche sono inclini a spendere di più mensilmente per l’acquisto di nuovi titoli.

Se dunque la colpa della crisi finanziaria che sta colpendo GameStop non è imputabile solamente al mercato digitale, un motivo importante da non trascurare sono i competitor. Qui troviamo il colosso delle vendite Amazon, che potrebbe aver fatto un’altra vittima grazie ai suoi prezzi competitivi e al suo ottimo servizio per i clienti.