Netflix, la celebre piattaforma di streaming arrivata in Italia qualche anno fa, ha fatto registrare, nel secondo trimestre dell’anno un secco arresto nella crescita degli abbonati. Da aprile a giugno, infatti, sono stati circa 5,2 milioni i nuovi iscritti alla piattaforma – 670 mila dagli Stati Uniti e 4,47 milioni dal resto del mondoun milione in meno rispetto alla previsione degli analisti.

I manager esecutivi dell’azienda, comunque, sono ottimisti e prevedono per il trimestre in corso, iniziato lo scorso primo luglio e con scadenza il prossimo 30 settembre, l’arrivo, sulla piattaforma di streaming, di 5 milioni di nuovi utenti. Inoltre Netflix, quest’anno, investirà in contenuti circa 8 miliardi e vedranno la luce circa 700 show, film e serie tv di produzione propria.

Craig Bonthron, investment manager di Kames Capital, ha commentato così quanto è successo a Netflix:

Il mercato in questo momento sta soppesando da un lato le enormi potenzialità che il modello di abbonamento ha di espandere la base di sottoscrittori nel mondo (l’India è la nuova frontiera) e dall’altro le ingenti uscite legate alla produzione di contenuti. Tali costi incorrono in anticipo e perciò risultano in perdita se valutati nel contesto di crescita della società. Tuttavia, se tali scommesse si riveleranno vincenti, la loro dimensione e scalabilità darà il via a un ciclo virtuoso e a un vantaggio competitivo di lungo termine relativo alla potenza di fuoco per investire sui migliori contenuti da distribuire direttamente nelle case dei propri clienti. Netflix ha presentato indubbiamente una crescita degli abbonati deludente rispetto ad aspettative decisamente elevate. Il prezzo dell’azione da inizio anno è più che raddoppiato, fattore che influenza il mercato che ha bisogno di alzare sempre l’asticella, anche nei confronti del consenso“.