ENI sta spendendo moltissimi fondi nella R&D per cercare di trovare un’alternativa ai combustibili fossili che possa essere utilizzata per il trasporto su strada. Uno dei progetti di maggiore successo è Enidiesel+, carburante prodotto in parte con olio di frittura che è stato testato con successo sui mezzi pubblici e raccolta rifiuti di Taranto.

Il progetto sperimentale vede coinvolti il Comune, ENI, AMAT (Azienda per la Mobilità dell’Area di Taranto) e AMIU (Azienda Multiservizi e Igiene Urbana di Taranto) ed ha l’obiettivo finale di rendere la circolazione cittadina di mezzi pubblici e mezzi per la raccolta di rifiuti quanto più ecologica possibile.

Il biocarburante Enidiesel+, prodotto con olio di frittura esausto, sta venendo testato sui mezzi pubblici e raccolta rifiuti di Taranto 1

Il problema dell’inquinamento si sta allargando sempre di più, con molte città italiane che superno regolarmente i livelli di sicurezza delle polveri sottili. Seppur una transizione all’elettrico per la circolazione cittadina potrebbe abbassare tale inquinamento, il problema a monte non si risolverebbe in quanto nella maggior parte dei casi l’energia elettrica che alimenta le auto verrebbe prodotta da centrali non ecologiche. Affiancare la transizione all’elettrico con carburanti alternativi e meno inquinanti come proprio  Enidiesel+ è la soluzione migliore nell’immediato.

Da quello che ha condiviso ENI, Enidiesel+ riduce le emissioni inquinanti fino al 40% e stima un risparmio dei consumi di circa il 4% insieme a una riduzione dei costi manutentivi del motore.

I vantaggi per Taranto di essere una sorta di beta tester del nuovo carburante brevettato da ENI non si fermano però alla sola aria più pulita: per sei mesi e senza costi aggiuntivi per il Comune, ENI produrrà il nuovo carburante sfruttando un brevetto proprietario.

Il biocarburante Enidiesel+, prodotto con olio di frittura esausto, sta venendo testato sui mezzi pubblici e raccolta rifiuti di Taranto 2

Tale brevetto ha consentito di trasformare le raffinerie convenzionali in bioraffinerie, cioè in grado di “trasformare materie prime di origine biologica, inclusi gli oli vegetali usati e grassi animali, in biocarburanti di alta qualità”.

Per semplificare il processo di raccolta degli oli di frittura da case e attività commerciali, “appositi contenitori per la raccolta degli oli alimentari esausti, insieme a una tanica e apposite istruzioni per facilitare il conferimento degli oli di cucina, saranno a breve posizionati in città”, sottolinea la nota ENI.

Quest’anno abbiamo in obiettivo di dedicarci ad una riforma profonda delle nostre società partecipate per restituire ai cittadini servizi in linea con i migliori standard nazionali”, ha spiegato il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci. “L’iniziativa in questione, oltre il test tecnico, rappresenta un passaggio significativo in questa direzione e dimostra ulteriormente come una corretta interazione tra la nostra comunità e le grandi presenze del nostro territorio sia un’opportunità di sviluppo e sostenibilità”.