Intel è quasi pronta per distribuire le sue CPU a 10 nanometri in grandi volumi. Dopo anni di ritardi, il gigante dei semiconduttori ha annunciato che i suoi processori mobili Ice Lake a 10nm verranno spediti ai vari OEM a giugno. Non sappiamo ancora quando potremo vedere i primi laptop basati sulle nuove CPU (Intel offre un generico “in tempo per le vacanze”), ma Intel si sta vantando che un futuro chip quad-core Core i7 avrà due volte la performance grafica rispetto alla sua controparte di 8° gen, il doppio della velocità di transcodifica video e fino a tre volte il brawn AI.

Non è probabile che rivoluzionerà la potenza di elaborazione classifica ma si tratta comunque di un miglioramento in anni di modesti aggiornamenti alla tecnologia a 14nm di lunga durata di Intel.

La roadmap di Intel poi suggerisce che è possibile aspettarsi chip “multipli” da 10 nm per tutto il 2019 e il 2020, tra cui una GPU esterna, processori pensati per server e parti specializzate come la NPU Nervana orientata all’IA.

CPU Intel a 7nm solo dal 2021

Intel aumenterà la produzione di CPU a 10nm a giugno mentre per i 7nm bisognerà attendere fino al 2021 1

Se per i 10nm l’attesa è relativamente breve, bisognerà attendere addirittura fino al 2021 per passare ai 7nm. Il primo prodotto basato sulla tecnologia più piccola e densa, una GPU esterna basata su Xe, non è prevista fino al 2021. Intel prevede un aumento del 20% circa delle prestazioni per watt e l’estrema litografia ultravioletta dovrebbe essere compatibile per “più” generazioni.

Intel per oltre 40 anni ha dominato il mercato delle CPU forte dell’utilizzo, da parte di Microsoft attraverso il sistema operativo Windows, dell’architettura x86 che ha permesso all’azienda di “dettare legge” sul mercato. Con la nascita del mercato degli smartphone e la difficoltà di Intel a rendere larga l’adozione dell’architettura x86 in tale settore, la curva di crescita non è più andata in su. Staremo a veder se il nuovo tentativo a 10nm riuscirà a cambiare le sorti.