Il gaming è in continuo cambiamento. Non è solo una questione di grafica più definita o di frame rate più alti ma di una trasformazione più profonda che coinvolge il modo in cui i giochi vengono pensati, progettati e soprattutto eseguiti. Oggi, sempre più titoli abbracciano in modo nativo il ray tracing, non come opzione da attivare nel menu delle impostazioni, ma come requisito fondamentale, non disattivabile, parte integrante della loro identità visiva e tecnica.
DOOM: The Dark Ages è il manifesto di questa transizione. Un gioco dove il ray tracing non è una modalità ma l’unico modo. E dove, a sorpresa, anche il path tracing ha fatto il suo ingresso con un aggiornamento che porta la fedeltà visiva a un nuovo estremo.
In questo contesto, non tutti i notebook sono pronti. Serve potenza ma anche ottimizzazione. Serve un hardware capace non solo di reggere il peso del rendering in tempo reale ma di valorizzarlo. È qui che entra in gioco l’ASUS ROG Strix SCAR 16, un laptop che con la sua NVIDIA GeForce RTX 5080, il supporto a DLSS 4 con Transformer Engine e Multi Frame Generation, si presenta come una macchina già sintonizzata sul linguaggio del gaming di nuova generazione che aprirà le porte al Neural Rendering.
Indice:
ASUS ROG Strix SCAR 16: ecco come andrebbe pensato un notebook
Ci sono momenti in cui l’hardware sembra inseguire il software e altri in cui lo anticipa. L’ASUS ROG Strix SCAR 16 appartiene alla seconda categoria. È il tipo di macchina che nasce già con un orizzonte chiaro: supportare il gaming Neural Rendering di nuova generazione, quello dove il ray tracing non si limita a migliorare l’aspetto visivo, ma lo definisce.
Sotto la scocca, il cuore è un Intel Core Ultra 9 275HX da 24 core, supportato dalla NVIDIA GeForce RTX 5080 Laptop, spinta fino a 175W grazie al ROG Boost. Una combinazione che permette di sfruttare al massimo DLSS 4 con Transformer Engine, Multi Frame Generation e tutto l’arsenale grafico delle GPU NVIDIA di nuova generazione. In modalità Turbo, si raggiungono 240W complessivi tra CPU e GPU, una cifra che su un portatile racconta molto più della sola potenza bruta: significa margine, stabilità, prontezza e futuribilità.
Il display Nebula HDR è il punto di svolta. Un pannello Mini LED da 16 pollici, con risoluzione 2.5K in 16:10, frequenza di aggiornamento 240Hz, tempo di risposta 3ms e copertura DCI-P3 al 100%. Sono presenti oltre 2000 zone di local dimming, con picchi fino a 1200 nit, validazione Pantone e supporto completo a G-SYNC. Il nuovo rivestimento ACR applicato al pannello migliora sensibilmente l’esperienza visiva: riduce i riflessi e aumenta il contrasto fino a 4,5 volte, rendendo ogni scena ancora più nitida e cinematografica. È uno schermo pensato per non perdere nulla, nemmeno nei giochi più estremi.
Il design accompagna tutto questo con personalità estrema. La superficie superiore è dominata dal pannello AniMe Vision, una griglia di 810 LED capaci di riprodurre scritte, animazioni o GIF personalizzate. La striscia LED RGB a 360 gradi illumina la base del laptop, facendolo quasi fluttuare sulla scrivania, è davvero una figata. È un design che non punta solo all’estetica, ma crea un’identità forte, riconoscibile, coerente con le ambizioni della macchina.
Dissipazione al top: così si spinge davvero una GeForce RTX 5080 Laptop
Quando si mette a bordo una GPU come la GeForce RTX 5080 Laptop, non basta inserirla nel telaio e lasciarla fare. Serve una progettazione termica all’altezza, un sistema capace di garantire stabilità anche sotto stress continuo, ed è proprio qui che ASUS ha alzato l’asticella. La piattaforma di raffreddamento del nuovo Strix SCAR 16 è stata completamente ripensata, tenendo conto di ogni flusso, ogni millimetro d’aria, ogni grado in meno da strappare in modalità Turbo.
Il cuore di tutto è la camera di vapore end-to-end, con un layout ottimizzato per coprire CPU e GPU in modo uniforme. A supportarla c’è un dissipatore a sandwich con alette di rame sottilissime, densamente impacchettate per massimizzare la superficie di dispersione. In tutto, si parla di oltre 169.000 mm² dedicati alla dissipazione. L’aria calda viene gestita da una configurazione Tri-Fan, dove la terza ventola invia il calore dalla VRAM e dalla GPU direttamente verso i dissipatori posteriori. Non solo le prestazioni migliorano, ma anche il comfort: grazie alle nuove prese d’aria ridisegnate, il calore viene espulso lontano dalla mano sinistra, mantenendo la tastiera più fresca durante le sessioni di gioco intense.
In aggiunta, ASUS ha adottato il liquido termico Conductonaut Extreme di Thermal Grizzly, una soluzione a base di indio e gallio capace di offrire una conduttività 17 volte superiore rispetto alle classiche paste termiche. Il risultato è tangibile: fino a 15 gradi in meno sulla CPU nelle condizioni più spinte.
E poi c’è il lato pratico, quello che fa la differenza per chi vuole tenere la propria macchina sempre aggiornata. ASUS ha ridisegnato completamente l’accesso alle componenti interne: nessun cacciavite, nessun distanziatore, fai un clicl ed accedi a tutte le componenti interne fondamentali. Grazie al sistema Q-Latch è possibile sostituire SSD M.2 senza svitare le odiose vitine. Gli slot SO-DIMM sono facilmente raggiungibili e supportano fino a 32 GB di RAM DDR5 a 6400 MHz, mentre entrambi gli slot SSD sono predisposti per il PCIe Gen 5. In pratica, tutto è pronto per chi vuole spremere al massimo ogni watt della piattaforma, ma anche per chi intende mantenerla scalabile e longeva nel tempo.
Per dominare DOOM: The Dark Ages serve tanta potenza e tanta AI
Provare DOOM: The Dark Ages sull’ASUS ROG Strix SCAR 16 non è solo testare un gioco recente, ma affrontare uno dei primi titoli che non offre alcuna via di fuga dal ray tracing. Niente toggle da disattivare, nessuna modalità “prestazioni”: ogni pixel su schermo viene illuminato, riflesso e ombreggiato in base a un sistema fisico reale. Ed è questo il bello, ma anche la sfida.
Parliamo di un gioco che gira nativamente in ray tracing, su un display con una risoluzione di 2560 × 1600 pixel e un refresh rate da 240Hz che invita a spingere tutto al massimo. Farlo in queste condizioni richiede una macchina che sia davvero in grado di reggere la pressione, non solo per la mole di calcoli richiesti, ma anche per restituire un’immagine stabile e reattiva. Ed è qui che entrano in gioco la GeForce RTX 5080 Laptop presente sullo SCAR 16 con il DLSS 4 con Multi Frame Generation e Ray Reconstruction.
Il ray tracing, ormai sdoganato anche nel gaming, è una tecnica che calcola il percorso della luce come avviene nel mondo reale: ogni raggio si comporta in base al materiale che incontra. Se è un metallo, riflette. Se è un tessuto, viene assorbito o diffuso. Se è vetro, passa e si rifrange. In pratica, il gioco simula il comportamento fisico della luce, pixel per pixel, creando ambientazioni credibili e reattive che trasformano il modo in cui percepiamo profondità, luci dinamiche e riflessi.
Ma DOOM The Dark Ages va anche oltre. Con un aggiornamento recente è arrivato anche il path tracing, ovvero il full ray tracing, una versione ancora più estrema dove ogni sorgente luminosa interagisce con la scena in modo completo, ricostruendo la luce globale, l’occlusione ambientale, le caustiche, le riflessioni multiple. Tutto, in tempo reale. Non è esagerato dire che è lo stesso tipo di calcolo usato per i film in CGI, con la differenza che qui avviene a 60, 100 o anche 200 fotogrammi al secondo, e non in ore di rendering offline, è tutto in real time.
Il problema? È un processo enormemente pesante, anche per le GPU più potenti. Perfino una GeForce RTX 5090 ha bisogno del DLSS 4 per reggere questo carico in titoli come mattone come Cyberpunk 2077, Alan Wake 2 ed ora DOOM TDA. Ed è proprio qui che l’intelligenza artificiale entra in gioco. La Ray Reconstruction del DLSS 4 sostituisce i tradizionali denoiser fatti a mano con una rete neurale AI allenata su immagini offline. Questo le permette di capire come dovrebbe apparire la luce in condizioni complesse e di ricostruirla con precisione, migliorando qualità e prestazioni allo stesso tempo.
Il risultato è un’esperienza visiva radicale: DOOM The Dark Ages non sembra più un gioco ma un mondo fisico simulato. Ogni colpo di luce su un’armatura bagnata, ogni bagliore all’interno di una cattedrale, ogni ombra proiettata da una fonte mobile reagisce con una naturalezza che sospende. E grazie alla GeForce RTX 5080, al suo DLSS 4 con Transformer model e alla potenza dei Tensor Core, RT Core e CUDA Core, questa esperienza non solo è possibile, ma lo è senza scendere a compromessi visivi
Nel test in DOOM: The Dark Ages con Path Tracing attivo, il Transformer ha dimostrato miglioramenti netti, come la riduzione dello “scintillio” su superfici complesse, una maggiore nitidezza della scena in generale e una stabilità maggiore su elementi fini e altri piccoli dettagli relativi all’illuminazione Path Tracing. La Ray Reconstruction di NVIDIA, lo ripetiamo ancora una volta, offre un impatto visivo meglio del nativo e grazie al modello Transformer, il miglioramento è ancora più tangibile.
L’esperienza di gioco con ASUS ROG Strix SCAR 16
Giocare a DOOM: The Dark Ages sull’ASUS ROG Strix SCAR 16 significa vivere un titolo pensato per essere estremo, sotto ogni punto di vista. Velocità, violenza, intensità. Tutto è portato al limite, e serve un sistema che possa restituire quell’energia senza freni. Lo SCAR 16 riesce nell’impresa grazie a un mix di potenza, reattività e immersività che pochi altri portatili sono in grado di offrire.
Il display Nebula HDR da 16 pollici è un elemento chiave di questa esperienza. La combinazione tra risoluzione 2.5K, refresh rate da 240Hz e il supporto al DLSS 4 con Multi Frame Generation permette di mantenere una fluidità costante anche nelle fasi più frenetiche. Ogni scatto in avanti, ogni rotazione rapida della telecamera, ogni schivata, arriva esattamente dove ci si aspetta. Nessuna incertezza. Nessun compromesso.
E la tastiera retroilluminata a tasti singoli RGB segue a ruota. La risposta al tocco è precisa, la corsa ben calibrata. Anche durante le fasi più tese, quando si passa dalla doppietta alla sega scudo e poi al volo sul Mecha Drago, la sensazione è quella di avere tutto sotto controllo. I tasti dedicati semplificano la gestione di abilità e comandi rapidi, mentre la mano resta fresca grazie all’efficace gestione termica nella zona WASD.
L’audio completa l’opera. DOOM vive di suoni, di ruggiti, spari, esplosioni e colpi devastanti. Il sistema a quattro speaker con Dolby Atmos restituisce un paesaggio sonoro ricco, tridimensionale, capace di accompagnare l’azione con un’intensità quasi fisica. Non è solo questione di volume, ma di spazialità, di profondità. Si percepisce da dove arriva un nemico, si distingue il tipo di creatura solo ascoltandone i versi.
Numeri alla mano, lo SCAR 16 è più potente dello Slayer
Il path tracing rende tutto più credibile. Le luci filtrano dai roghi delle cattedrali in rovina, si riflettono sulle superfici metalliche dei demoni corazzati, avvolgono lo Slayer in ambientazioni che non sembrano più digitali. L’effetto è avvolgente, decisamente immersivo ma è il momento di dare uno sguardo alle prestazioni ed al numero di fps generato.
Abbiamo testato DOOM: The Dark Ages sull’ASUS ROG Strix SCAR 16 in modalità Turbo, sfruttando quindi i 175W dedicati alla GeForce RTX 5080 Laptop e i 55W della CPU. È bene precisare che in modalità Manuale, con profilo personalizzato, sarebbe stato possibile spingere ulteriormente CPU e GPU, ma abbiamo scelto di utilizzare una configurazione standard facilmente replicabile. Il gioco è stato impostato alla risoluzione nativa del pannello, 2560 × 1600 pixel, con tutti i dettagli al massimo, ray tracing attivo e poi path tracing abilitato per ottenere la massima qualità visiva. A questo punto abbiamo eseguito una serie di test in diverse condizioni:
- Senza DLSS
- DLSS Qualità
- DLSS con Multi Frame Generation 2x, poi 3x ed infine 4x
I risultati ottenuti in ray tracing con impostazioni massime a 1600p confermano l’eccellente lavoro fatto sull’ottimizzazione della GeForce RTX 5080 Laptop. In rendering nativo, senza upscaling, DOOM: The Dark Ages gira già a 67 fps, un dato solido che rappresenta una buona base per chi cerca la massima fedeltà. Attivando il DLSS in modalità Qualità, si toccano i 94 fps, e con il supporto del Multi Frame Generation si sale rapidamente: 154 fps con 2x, 219 fps con 3x e 245 fps con 4x, praticamente al limite del refresh rate del display.
Su un display da notebook, anche con diagonale da 16 pollici e risoluzione 2.5K, è praticamente impossibile distinguere artefatti o perdita di dettaglio del DLSS (che comunque nella versione 4 con RR e Transformer è davvero eccellente). L’immagine è nitida, stabile, piena di profondità, e l’equilibrio tra fluidità e definizione è tra i migliori che abbiamo mai provato su un portatile.
Con queste impostazioni, si riesce a spremere completamente i 240Hz del pannello, regalando un’esperienza di gioco reattiva, coinvolgente, perfettamente sintonizzata sul ritmo forsennato di DOOM: The Dark Ages. Non è solo un traguardo tecnico. È il genere di prestazione che eleva concretamente l’esperienza, facendo dimenticare che ci si trova su una macchina portatile.
Quando si parla di path tracing, ci si muove in un territorio dove anche le schede video desktop più spinte iniziano a faticare. Il carico computazionale richiesto è drasticamente superiore rispetto al ray tracing tradizionale, perché qui non si simulano solo i raggi primari, ma anche interazioni complesse e globali della luce all’interno della scena. Ogni riflessione, ogni rimbalzo, ogni effetto di illuminazione diffusa è calcolato in tempo reale, come avverrebbe in un software di rendering offline. Farlo girare su un portatile è qualcosa che, fino a poco fa, sembrava pura utopia.
Eppure, con DOOM: The Dark Ages alla risoluzione nativa di 1600p, in path tracing e con impostazioni massime, lo Strix SCAR 16 riesce a registrare 25 fps anche senza DLSS. Un risultato che di per sé racconta già la potenza della GeForce RTX 5080 Laptop, ma che migliora nettamente con l’intervento del DLSS. In modalità Qualità, si sale a 47 fps, mentre con il Multi Frame Generation si toccano 80 fps (2x), 114 fps (3x) e infine 145 fps (4x), riportando l’esperienza su livelli perfettamente godibili e reattivi.
Nel confronto diretto con il ray tracing classico, il calo medio delle prestazioni è significativo. A parità di impostazioni, si passa da 67 fps a 25 fps senza DLSS, con un calo del 62,7%, mentre con DLSS Qualità si passa da 94 fps a 47 fps, segnando un -50%. Anche con Multi Frame Gen 4x il confronto è netto: da 245 fps a 145 fps, ovvero circa -40,8%. Un impatto evidente ma coerente con la complessità del path tracing.
Va anche detto che tutti i test sono stati effettuati con DLSS in modalità Qualità, che privilegia la nitidezza. Gli utenti più esigenti in termini di frame rate possono optare per DLSS Prestazioni o Prestazioni Ultra, guadagnando ulteriori fps in cambio di una resa leggermente meno definita, ma comunque più che valida su un display da 16 pollici.
Blackwell e Max-Q: così si riesce a spingere al massimo un notebook
Nel contesto di un laptop estremo come ASUS ROG Strix SCAR 16, dove la GeForce RTX 5080 Laptop viene spinta al massimo per garantire prestazioni desktop-like, entra in gioco una componente meno visibile ma fondamentale: la tecnologia Max-Q di NVIDIA. Più che una singola funzione, è un insieme di soluzioni architetturali e algoritmiche pensate per massimizzare le prestazioni in un preciso limite di potenza, mantenendo temperature sotto controllo e autonomia accettabile. Le innovazioni vanno anche sotto la scocca, dove le tecnologie come:
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Advanced Power Gating,
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Accelerated Frequency Switching,
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Low Latency Sleep,
Sono novità che permettono al chip di entrare e uscire da stati di basso consumo con una velocità fino a 10 volte superiore rispetto all’architettura precedente. Significa più tempo in modalità risparmio e più potenza disponibile esattamente quando serve.
La gestione energetica della memoria GDDR7, ora con clock gating totale e nuovi rail di alimentazione indipendenti per core e memoria, consente un controllo molto più granulare e intelligente dei consumi. È anche grazie a questa modularità se oggi si riesce a spingere una GPU come la RTX 5080 Laptop a 175W senza compromettere né le temperature né la stabilità.
Infine, la modalità Battery Boost è stata ripensata per i carichi mobili: non solo mantiene un frame rate fluido in batteria, ma sfrutta scene poco impegnative per scalare dinamicamente fino a 30 fps e risparmiare energia nei momenti di inattività, come nei menu o durante i dialoghi.
Il risultato di tutto questo non è solo tecnico. È pratico. Con Max-Q, un laptop da gaming come lo SCAR 16 diventa più versatile, più silenzioso nei momenti giusti, più efficiente anche per chi lavora in mobilità. Una filosofia di equilibrio che guarda avanti, in un’epoca dove la potenza pura non basta più. Serve anche intelligenza.
I nuovi Tensor Core di quinta generazione e gli RT Core di quarta generazione sono progettati per offrire il massimo delle prestazioni AI e ray tracing in parallelo, mentre funzionalità come RTX Neural Shaders e Mega Geometry aprono la strada a texture più leggere e dettagli geometrici più complessi, senza penalizzare i consumi. Tutto è gestito da una nuova AI Management Unit, in grado di orchestrare modelli di intelligenza artificiale multipli condividendo la GPU con i carichi grafici. In parallelo, il nuovo DLSS 4 con Transformer Engine e Multi Frame Generation permette non solo di aumentare gli fps, ma anche di farlo riducendo latenza e consumo, grazie a una pipeline neurale ottimizzata.
ASUS ROG Strix SCAR 16: il futuro corre veloce ma qui non ci saranno sorprese
ASUS ROG Strix SCAR 16 è un portatile che ha ben chiaro cosa deve fare: reggere il presente e affrontare il futuro. Non si parla solo di gaming, anche se giochi come DOOM: The Dark Ages, con ray tracing e path tracing attivi, rappresentano un banco di prova chiaro e impegnativo. In quel contesto, lo SCAR 16 risponde con prestazioni elevate e stabili, in grado di sfruttare pienamente un pannello da 240Hz a risoluzione nativa. Ma sarebbe limitante fermarsi lì.
Questa macchina ha le caratteristiche per spingersi ben oltre il videogioco. La potenza di calcolo messa a disposizione da CPU e GPU può tornare utile per modelli di intelligenza artificiale, per la renderizzazione 3D, per la produzione video ad alto bitrate, per chi lavora con motori grafici, ambienti di simulazione o analisi computazionale avanzata. La dissipazione è adeguata, lo schermo è preciso, la piattaforma è stabile: non è solo una questione di fps.
Certo, il prezzo di 4000 euro non è banale. Ma è coerente con quello che si ottiene: una macchina progettata per reggere anni di utilizzo intensivo, in un’epoca in cui software, giochi e ambienti di lavoro stanno diventando sempre più esigenti. Il futuro del gaming e della produttività passerà per architetture ibride, intelligenza artificiale e workload in tempo reale. Questo Strix non sarà un outsider. Sarà pronto, fin da subito.
In collaborazione con ASUS/NVIDIA
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