Dopo un 2018 assolutamente nero per le autostrade italiane che hanno veduto il culmine negativo con il crollo del ponte di Genova, si prospetta un 2019 decisamente più roseo, almeno dal punto di vista delle proposte. Una delle più interessanti proviene dalla coppia Di Maio e Di Battista che hanno proposto l’eliminazione dei caselli e l’instaurazione di una tariffa unica europea.

Nelle prime bozze proposte si prevede un canone fisso indipendentemente dai km percorsi e fruibile dagli automobilisti per viaggiare sulle autostrade di tutti Paesi aderenti, senza alcun limite.

L’utilizzo di una tariffa unica europea permetterebbe anche di ridistribuire in maniera equa il ricavato e quindi avere la certezza, da parte dello Stato, che venissero fatti degli investimenti sulla riqualificazione di alcune tratte e sull’aggiornamento generale con vista sul 5G e sulle Smart City.

Seppur con un tale progetto potrebbero beneficiarne chi adopera con frequenza le autostrade, la stessa cosa non varrebbe per chi percorre solo brevi tratti e non con costanza.

Tra l’altro, c’è da dire che la proposta non solo dovrebbe convincere il Parlamento Europeo ma, a livello nazionale, anche Autostrade per l’Italia, concessionaria di molti tratti. A tal proposito, Autostrade per l’Italia ricorda che le tariffe sono “in media le più basse d’Europa nei Paesi comparabili”. Gli esempi che vengono portati all’attenzione sono due: -40% più basse le nostre tariffe rispetto a Spagna e -15% rispetto a Francia. Nello specifico: Aspi costa 7,36 centesimi di euro/km; Francia 8,73 e Spagna 12,13.

E bene precisare che al momento quella del ministro Di Maio e di Di Battista rimane una proposta neanche ufficiale, visto che non è stata presentata al Parlamento Europeo.