Il mondo dei bluetooth tracker è stato per anni sinonimo di AirTag: semplice, geniale, diffusissimo. Nel tempo sono arrivate le alternative, su tutte gli SmartTag di Samsung, ma solo di recente, con il lancio della rete Find My Device di Google (l’equivalente Android di Dov’è), il panorama si è davvero aperto. Oggi iniziano a comparire sul mercato tag compatibili sia con iPhone sia con Android, e MiLi Tag Duo rientra proprio in questa nuova categoria e si trova su Amazon in confezione da 4 a meno di 50 €. Lo abbiamo messo alla prova per capire come va nella vita di tutti i giorni, ecco com’è andata.

Video recensione MiLi TAG Duo

Recensione MiLi Tag Duo: Bluetooth tracker per Android e iOS, poca spesa tantissima resa 10

Come è fatto

Per quanto riguarda design e qualità costruttiva, non c’è molto da raccontare: il MiLi Tag Duo è un piccolo dischetto in plastica dal diametro di 32 mm e spessore di 8 mm, praticamente identico a un AirTag. Pesa appena 7 grammi ed è resistente ad acqua e polvere con certificazione IP67.

All’interno trova spazio una batteria a bottone CR2032, con un’autonomia dichiarata di circa 300 giorni. Nella confezione, sia nel pacchetto singolo che in quello da quattro, è incluso un portachiavi in plastica con anello in metallo, semplice ma pratico, utile per agganciare subito il tag a un mazzo di chiavi, a una borsa o a uno zaino.

Sulla scocca è presente un piccolo tasto per l’abbinamento Bluetooth e due fori per chi preferisce fissarlo con un laccetto invece del portachiavi. All’interno, oltre al modulo Bluetooth, c’è un cicalino integrato che consente di far suonare il tag e ritrovarlo facilmente quando si trova nelle vicinanze.

Caratteristiche tecniche

Il MiLi Tag Duo è un tracker molto basilare, non dispone di alcune funzioni avanzate che invece ritroviamo su prodotti come il Moto Tag, Airtag e Smart Tag2, il suo compito è quello di farsi ritrovare, né più né meno.

Più nel dettaglio, non dispone di chip NFC, quindi non può condividere informazioni sul proprietario in caso di smarrimento e manca anche il supporto Ultra Wideband (UWB), affidandosi unicamente al Bluetooth per la localizzazione, di conseguenza per ritrovarlo quando ci si trova in prossimità è solo possibile farlo suonare, ma non rintracciarlo con precisione centimetrica tramite la rete. È quindi un tracker semplice ma funzionale, meno accessoriato rispetto a un AirTag o a un MotoTag, ma perfettamente efficace nel suo obiettivo principale: trovare ciò che si perde.Recensione MiLi Tag Duo: Bluetooth tracker per Android e iOS, poca spesa tantissima resa 13

Come funziona la doppia compatibilità Android e iOS

La doppia compatibilità del MiLi Tag Duo merita qualche spiegazione. Il dispositivo è infatti compatibile sia con il Find Hub di Android sia con il Dov’è di Apple, ma non contemporaneamente. Alla prima configurazione è necessario utilizzare uno smartphone, Android o iPhone, e in base a quello il tag verrà associato al relativo account: Google nel caso di Android, oppure Apple ID nel caso di iPhone.

Una volta completata la configurazione, il tag rimane legato a quella piattaforma e potrà essere localizzato solo tramite la rete di dispositivi corrispondente. In altre parole, lo stesso MiLi Tag Duo è compatibile con entrambe le piattaforme, ma può funzionare con una sola alla volta. Per passare da Android a iOS (o viceversa) sarà necessario resettare il tag e ripetere l’abbinamento.

Questo significa che, per ritrovare un oggetto, dovremo affidarci alla rete di localizzazione della piattaforma con cui il tag è stato configurato. Nulla vieta comunque di resettare e riassegnare i tag in un secondo momento, nel caso si cambi smartphone o si voglia provare l’altra piattaforma.

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Le differenze tra Dov’è (Apple) e Find Hub (Google)

Il MiLi Tag Duo rappresenta una bella opportunità per scovare le differenze tra le piattaforme di localizzazione di Google ed Apple, ne abbiamo quindi associato uno all’account Google ed uno all’Apple ID.

Pima di tutto bisogna delineare le due diverse strategie per la rete di dispositivi localizzatori e per farlo dobbiamo fare un passo indietro per ripassare qual è il meccanismo che entra in gioco. Entrambe le piattaforme si basano sulla localizzazione di prossimità fornita dagli smartphone dotati di GPS, che costituiscono gli agenti della rete. Il tag non dispone di un modulo di localizzazione satellitare né di un modulo di comunicazione di rete per comunicare la propria posizione, può contare solo sul Bluetooth. Quando un iPhone (per il Dov’è) o uno smartphone Android (per il Find Hub) si trovano in prossimità del tag, si accorgono della sua presenza grazie alla rete Bluetooth LE emessa dal tag stesso, a quel punto possono condividere sulla rete la propria posizione GPS. In questo modo, grazie dunque alla collaborazione attiva della rete di smartphone, è possibile localizzare i tag.

Vien da sé che più è alto il numero di smartphone circolanti e più sarà alta la possibilità che uno smartphone capiti nell’intorno del tracker. I dispositivi Android nel mondo sono il triplo degli iPhone e circa il doppio in Italia, perciò, almeno in linea teorica, il Find Hub di Google dovrebbe funzionare meglio. Bene, mai nei fatti non è così e la spiegazione non piuttosto semplice.

Google per gli smartphone Android ha adottato un approccio conservativo in tema privacy: inizialmente di default su tutti gli smartphone l’opzione per collaborare alla rete Find Hub era impostata su “off”.  Il risultato è che questi tracker semplicemente non funzionavano, lo abbiamo sperimentato con il Moto Tag, di cui non vi abbiamo mai parlato in una recensione proprio per questo motivo, non ne valeva la pena. Ad un certo punto Google è tornata sui suoi passi e ha attivato di default la voce “nei luoghi affollati” e questo ha già migliorato le cose, anche se non del tutto.

Nelle impostazioni di Find Hub, l’utente può scegliere di attivare la localizzazione offline dei dispositivi (quella che serve per i tracker) scegliendo tra 4 voci:

  • off: (Find Hub funzionerà solo per i dispositivi online, come smartphone o smartwatch con LTE)
  • senza rete: non si collaborerà alla rete Find Hub con il proprio device ma non si potrà nemmeno sfruttare per localizzare i tracker o altri dispositivi smarriti.
  • con la rete, soltanto in luoghi affollati: la collaborazione con la rete e la localizzazione dei propri dispositivi avviene solo in luoghi affollati, per cui la posizione deve essere confermata da più dispositivi contemporaneamente
  • con la rete, ovunque: la collaborazione con la rete e la localizzazione dei propri dispositivi avverrà ovunque, indipendentemente dal numero di dispositivi che confermano la posizione contemporaneamente

Vi facciamo notare che le preferenze sono bidirezionali: per localizzare i propri dispositivi con precisione bisogna accettare di collaborare pienamente alla rete.

Il buono o meno buono funzionamento di Find Hub può dunque dipendere fortemente dalla scelta effettuata dall’utente, in particolare disattivando la localizzazione “ovunque”, non ci si potrà aspettare di rilevare il proprio tracker sempre, ma solo all’interno di centri commerciali, strade molto trafficate, aeroporti, stazioni e così via, ma non sicuramente nelle abitazioni private o in luoghi isolati.

Ma cosa c’entra la privacy? Google vuole tutelare gli utenti da eventuali situazioni spiacevoli in cui un malintenzionato voglia localizzarne la posizione nascondendo un tracker magari nell’automobile o in qualche zaino. In questo modo la localizzazione potrebbe avvenire solo se la vittima si trova in luoghi “sicuri” perché molto frequentati. È una sicurezza in più oltre all’avviso di “tracker sconosciuto” che compare su tutti gli smartphone Android e iOS se un tracker (sia Airtag che Android) non associato al proprio account si sta muovendo insieme all’utente.

App Dov’è e app Find Hub

Le due app fanno grossomodo le stesse cose ma ci sono alcune differenze minori che vale la pena conoscere. Su Find Hub e Dov’è nella scheda del MiLi Tag Duo possiamo:

  • localizzazione con mappa e indicazioni stradali
  • riprodurre suono
  • contrassegnare come smarrito per avere una notifica quando viene localizzato nella rete
  • condividere dispositivo temporaneamente (il link di condivisione funziona solo per una persona)
  • possiamo rinominare il dispositiv0, assegnare icona e categoria

inoltre solo sull’app di Apple abbiamo:

  • avvisami quando mi allontano: si riceve una notifica quando ci sia è allontanati con il proprio iPhone lasciando indietro il tag
  • condivisione illimitata tramite link con altre persone per brevi periodi di tempo
  • condividi informazioni di contatto: in realtà questa funzione non dovrebbe essere presente perché necessità del chip NFC di cui il MiLi non è dotato

 

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Prezzi e dove acquistarlo

Il MiLi Tag Duo si può acquistare facilmente su Amazon in confezione singola a 19,99 Euro e nella più conveniente confezione da 4 a 49,99 Euro. Sicuramente ve lo consigliamo, fa il suo lavoro, è affidabile e vi aiuterà nella sfortunata eventualità in cui doveste perdere qualcosa.