Durante un meeting con gli investitori, il CEO di Zoom, Eric Yuan, ha dichiarato che gli utenti gratuiti che utilizzano la piattaforma per le video chiamate non avranno accesso alla funzione di crittografia end-to-end come invece avviene per i clienti a pagamento.

La volontà del CEO è quella di offrire l’accesso (ove richiesto) all’FBI in caso alcuni utenti dovessero decidere di sfruttare le caratteristiche di Zoom per fini malevoli. Infatti, come dichiarato da Yuan, “non vogliamo dare ai clienti gratuiti la crittografia end-to-end perché vogliamo anche lavorare insieme con l’FBI, con le forze dell’ordine locali, nel caso in cui alcune persone utilizzino Zoom per scopi malevoli”.

Crittografia end-to-end solo a pagamento

Gli organi per la protezione dei minori hanno più volte sottolineato come Zoom, al pari di altri servizi di videoconferenza, venga spesso utilizzato per lo streaming in diretta di abusi su minori, mentre addirittura un procuratore federale si è spinto a definire la piattaforma come il “Netflix della pornografia infantile“.

A seguito di un grande polverone mediatico nato dopo le esternazioni del CEO durante il meeting con gli investitori, un portavoce di Zoom ha chiarito la posizione della compagnia con la seguente dichiarazione:

Zoom non monitora in modo proattivo i contenuti delle riunioni e non condividiamo informazioni con le forze dell’ordine, tranne in circostanze come l’abuso sessuale di minori. Non abbiamo backdoor dove i partecipanti possono partecipare alle riunioni senza essere visibili agli altri, e niente di tutto questo cambierà. La crittografia end-to-end di Zoom bilancia la privacy dei suoi utenti con la sicurezza dei gruppi vulnerabili, compresi i bambini e le potenziali vittime di crimini d’odio. Abbiamo in programma di fornire la crittografia end-to-end agli utenti per i quali possiamo verificare l’identità, limitando così i danni a questi gruppi vulnerabili. Gli utenti gratuiti si iscrivono infatti con un indirizzo e-mail, che non fornisce informazioni sufficienti per verificare la loro l’identità

Che ne pensate della strategia di Zoom? Siete d’accordo a garantire la crittografia end-to-end per i soli clienti paganti o credete che dovrebbe essere garantita a priori per tutti? Fatecelo sapere nei commenti qui in basso.