In questi mesi si sono susseguiti diversi attacchi ai danni di impianti telefonici, soprattutto 5G (o presunti tali) e, stando a quanto riportato dalla GSM Association, dal 18 maggio i sabotaggi subiti da impianti di telecomunicazione mobile in 10 Paesi europei sono stati oltre 140.

Il Paese in cui si sono verificati più attacchi è il Regno Unito (87), seguito da Paesi Bassi (28) e Francia (17) e pare che all’origine di queste aggressioni vi siano sia gruppi di persone aderenti a movimenti che chiedono lo stop al 5G che complottisti che ritengono che il Coronavirus si diffonda tramite tale tecnologia.

Anche a Palermo il 5G fa discutere

E sempre a proposito di 5G, a Palermo stanno facendo discutere le dichiarazioni dell’Assessore comunale alle Attività produttive, Leopoldo Piampiano, secondo il quale in città sono presenti 35 impianti autorizzati ma non ancora attivi.

Piampiano ha precisato che gli operatori hanno presentato richieste per 56 impianti ma per 21 di essi l’ARPA ha dato parere negativo, aggiungendo che Palermo non rientra tra le città dove è prevista la sperimentazione del 5G, così come da elenco del Ministero dello Sviluppo economico e “fino a quando non terminerà la sperimentazione e gli organismi preposti non stabiliranno che gli impianti sono esenti da rischi per la salute delle persone nessuno di essi sarà attivato”.

Nel Consiglio Comunale il dibattito è molto acceso e alcuni esponenti dell’opposizione chiedono al Sindaco di Palermo di spiegare la ragione per la quale siano stati installati questi impianti, auspicando che la loro eventuale attivazione avvenga soltanto quando non vi saranno più dubbi sulla loro possibile pericolosità per la salute della collettività.