Capita di rado, soprattutto negli ultimi anni, di toccare con mano una innovazione dirompente. In un mondo ormai costellato da innovazioni incrementali, spesso quasi impercettibili, poter toccare con mano e sperimentare la Guida Autonoma di ultima generazione, FSD, di Tesla, su una classica Tesla Model 3, su strade italiane, è stata letteralmente un’esperienza disarmante.

Giusto per dare un po’ di contesto attualmente, in Italia e in Europa, le autovetture Tesla sono disponibili con il sistema operativo in versione 12, un sistema abbastanza vecchio (seppur continuamente aggiornato) se si considera che nel mentre, in America e pochi altri paesi nel mondo, escono con la versione 14. Dalla 12 alla 14, pur non sembrando, sono cambiate molte cose ma sopratutto è cambiata la Guida Autonoma di Tesla, chiamata FSD (Full Self Driving), che negli ultimi anni è stata letteralmente rivoluzionata. Oggi, proprio in America così come in Messico, Canada, Porto Rico ed Australia, le auto Tesla sono in grado di guidare da sole sia con supervisione, che senza (vedi Robotaxi). Un sistema che si basa lato hardware solo su 8 videocamere, quelle di serie delle auto Tesla, Google Maps e tanta AI, può davvero essere impeccabile?

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La nostra esperienza con la guida autonoma Tesla FSD in Italia – video

Alcune ulteriori considerazioni sula guida autonoma Tesla FSD

Durante la prova su strada, ciò che colpisce davvero è la naturalezza con cui l’FSD interpreta la guida reale, fatta di esitazioni, rotonde affollate e decisioni da prendere in frazioni di secondo. In più di un’occasione, entrando in rotatoria, l’auto ha “scelto” prima di me: non solo più velocemente di quanto avrei fatto io, ma anche con una sicurezza lineare, senza indecisioni o ripensamenti. Non accelera per poi frenare all’ultimo come a dire “ah no, scherzavo”: accelera perché ha calcolato che può farlo e lo fa, punto. E soprattutto lo fa in modo incredibilmente fluido. Se l’Autopilot tradizionale tende a essere più brusco – con frenate e ripartenze che a lungo andare possono risultare persino fastidiose – qui la gestione di accelerazioni e decelerazioni è dosata con una delicatezza quasi umana, anzi migliore di molti umani. È una guida che non distrugge il comfort, non “spaventa” chi è a bordo, e ti lascia addosso quella sensazione rara di controllo totale anche quando, tecnicamente, non stai guidando tu. È una guida che non ti dà la sensazione di star aumentando il tempo di percorrenza, è una guida decisa, controllata, sicura. L’unico limite, per ora, è che non ha ancora imparato a evitare le buche: segno che la strada verso la perfezione è vicina, ma non ancora finita.

La ricetta alla base del suo funzionamento? L’unire tre sorgenti di dati ed elaborarle costantemente in tempo reale:

  • segue le indicazioni di Google Maps per il percorso di massima da seguire;
  • monitora costantemente il contesto per recepire e ragionare su eventuali variazioni o imprevisti;
  • impara da percorsi precedenti come ad esempio riconoscere una entrata anche quando questa è stata sostituita.

All’arrivo cerca parcheggio da sola e se non lo trova torna indietro per riprovare, se la strada è troppo stretta accosta e lascia passare ma se a lasciar passare è la macchina di fronte allora prontamente lo capisce, preme l’accelleratore e va, per evitare una situazione di stallo. In più di una occasione ha dimostrato di riuscire a prendere decisioni come farebbe un umano, con precisione millimetrica, con una velocità adeguata ai limiti e al contesto, con una attenzione ai dettagli disarmante.

La sensazione finale che ti resta addosso, una volta sceso dall’auto perché giunto a destinazione, è quella di avere un autista privato con la grande, grandissima differenza che a guidare è stata una macchina e che stando ai dati comunicati da Tesla è capace di ridurre la probabilità di capitare in un incidente di ben 7 volte sulle superstrade e 5 volte sulle strade statali. Come? Non beve, non si droga, non si distrae, non perde di attenzione e monitora a 360° l’ambiente, senza punti ciechi e senza sviste.

Quando arriverà Tesla FSD in Europa e in Italia?

Tesla sarebbe pronta a rilasciare l’aggiornamento domani a tutti i suoi clienti (attenzione, non sarà gratuito ma richiederà la versione di Guida Autonoma più avanzata, dal costo di 7.500€), la palla è in mano agli enti regolatori Europei che o prenderanno seriamente in mano la cosa andando a sperimentare il sistema, verificare ed aggiustare la normativa stante queste innovazioni e questi risultati, o prima o poi dovranno per lo meno mettersi una mano sulla coscienza riguardo gli incidenti, mortali e non, che si sarebbero potuti evitare quest’anno e per gli anni a venire se nulla cambierà. Il più importante sviluppo, ma sono indiscrezioni, potrebbe avvenire a febbraio 2026 quando nei Paesi Bassi la casa automobilistica potrebbe ricevere il nulla osta per una sperimentazione più ampia che coinvolga un numero limitato di clienti, da li a cascata altri paesi europei potrebbe avviare la stessa sperimentazione, al termine o alla modifica della regolamentazione Tesla potrebbe poi definitivamente rilasciare il nuovo software. Musk è convinto che tutto si sbloccherà proprio nel 2026, sperando che non si tratti ancora una volta di un “Elon time”, spesso troppo ottimistico.

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