Il 2025 si sta rivelando un anno particolarmente vivace per il settore dell’intelligenza artificiale, con un susseguirsi di modelli sempre più specializzati e, spesso e volentieri, più trasparenti rispetto al passato. In questo contesto, DeepSeek torna al centro dell’attenzione con DeepSeekMath-V2, un nuovo modello pensato per affrontare, con rigore formale e con un approccio sorprendentemente umano, il mondo delle dimostrazioni matematiche, andando ben oltre la semplice generazione di un risultato numerico corretto.

La novità è accompagnata da una filosofia open source particolarmente apprezzata dagli sviluppatori e dai ricercatori, e permette alla comunità di mettere subito le mani sulla tecnologia grazie alla disponibilità del modello su HuggingFace e ai materiali tecnici condivisi su GitHub.

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DeepSeekMath-V2 è un modello progettato per pensare e correggersi passo dopo passo

DeepSeekMath-V2 è costruito su DeepSeek-V3.2-Exp-Base e fa leva su un’architettura di tipo generation-verification loop, un ciclo generazione-verifica che, nei fatti, consente al modello di creare dimostrazioni, analizzarle con un verificatore dedicato e migliorarsi a ogni iterazione.

Nello specifico:

  • il verificatore è un LLM addestrato appositamente per la valutazione di teoremi, controlla la correttezza logica delle prove
  • il generatore di dimostrazioni viene addestrato utilizzando il verificatore come modello di ricompensa, venendo dunque incentivato a rilevare e correggere autonomamente i propri stessi errori
  • la cosiddetta verification scaling etichetta automaticamente le prove più difficili da valutare, creando nuovi dati di addestramento e migliorando nel tempo entrambi i componenti

Un approccio, questo, che richiama molto da vicino i metodi formali della matematica accademica, replicando una sorta di autocontrollo diagnostico che gli utenti, giustamente, hanno sempre invocato nei modelli di nuova generazione.

La parte forse più sorprendente è che DeepSeekMath-V2 non è solo un esercizio di stile, il modello ha ottenuto risultati di altissimo livello nelle competizioni matematiche internazionali, un terreno in cui l’accuratezza, come noto, conta più di qualsiasi flusso generativo fluido; secondo le informazioni ufficiali il modello ha totalizzato un punteggio gold-level all’IMO 2025, gold-level al CMO 2024 e un quasi perfetto 118/120 al Putnam 2024.

Si tratta di performance che collocano DeepSeekMath-V2 tra i migliori solver matematici mai sviluppati, e che testimoniano un livello di rigore simile a quello dei migliori studenti olimpionici.

L’importanza di un modello come DeepSeekMath-V2 va ben oltre il mero record computazionale, la matematica è alla base della fisica teorica, dell’ingegneria, della crittografia, della medicina computazionale e, più in generale, di qualsiasi disciplina richieda modelli predittivi ben fondati.

Una comprensione più profonda dei processi matematici, soprattutto quando si parla di verifiche rigorose, potrebbe aprire la strada a progressi significativi; ovviamente, non è il caso di aspettarsi che l’IA risolva da sola i Problemi del Millennio nell’immediato, ma l’autocorrezione passo dopo passo rappresenta un metodo particolarmente promettente in quella direzione.

Con un accesso completamente aperto chiunque può sperimentare, riprodurre le prove, validare i risultati e, soprattutto, contribuire al miglioramento del modello. Una scelta che, come spesso accade, favorisce l’innovazione in modo più rapido ed efficiente rispetto ai modelli chiusi.

L’arrivo di DeepSeekMath-V2 conferma dunque un trend sempre più evidente, l’intelligenza artificiale non si limita più a generare testo o immagini, ma si sta spostando verso ambiti strutturalmente complessi, come la logica matematica e la dimostrazione rigorosa dei teoremi. Bisognerà attendere prima di vedere applicazioni dirette nel mondo consumer, ma è chiaro che i modelli come questo potrebbero rappresentare il fondamento delle prossime grandi scoperte scientifiche.

Ora che il modello è disponibile liberamente e con documentazione e paper accessibili per tutti, non resta che vedere come la comunità sfrutterà questa nuova ondata di strumenti per spingersi sempre più in là nella comprensione dell’universo.

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