Il dominio di NVIDIA nel mercato dell’intelligenza artificiale non si limita alle prestazioni delle GPU, secondo un rapporto di The Information il potere di Jensen Huang, carismatico CEO della società, è tale da influenzare direttamente i rapporti con colossi come Amazon e Google, al punto che questi ultimi, prima di annunciare al mondo i loro nuovi chip IA sviluppati internamente, preferiscono informarlo in anticipo; una prassi che, se confermata, suona quasi come un atto di riverenza verso il leader indiscusso del settore.

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Jensen Huang viene informato in anticipo dai colossi del settore prima che presentino nuovi chip IA

Le indiscrezioni riportano come, nel momento in cui Amazon e Google preparano novità legate ai propri processori per l’intelligenza artificiale, progettati proprio per ridurre la dipendenza dalle GPU NVIDIA, il passaggio obbligato sia una comunicazione preliminare a Huang. “Non si muove foglia che Huang non voglia” recita emblematicamente l’articolo, a sottolineare quanto le decisioni strategiche dei giganti del cloud debbano fare i conti con l’onnipresenza del CEO NVIDIA.

Non si tratta solo di rispetto formale, le attività di cloud computing di entrambi i colossi restano infatti strettamente vincolate alla disponibilità delle GPU NVIDIA, oggi considerate lo standard di riferimento per addestrare e gestire modelli di IA su larga scala; ed è proprio questa dipendenza che spinge i dirigenti di Amazon e Google a evitare qualsiasi sorpresa che possa incrinare un rapporto fondamentale per la continuità dei loro servizi.

Sebbene le due big tech stiano lavorando a progetti interni per realizzare chip proprietari (pensiamo ad esempio ai processori TPU di Google o alle iniziative legate ad AWS Inferentia a Tranium di Amazon), il gap rispetto a NVIDIA rimane significativo. Le nuove soluzioni non sono ancora in grado di garantire lo stesso livello di potenza, efficienza e soprattutto ecosistema software che caratterizza le GPU dell’azienda di Santa Clara, veri e propri pilastri per l’IA moderna.

Nel frattempo, la concorrenza non sembra in grado di approfittare della situazione, AMD, pur in crescita, non ha ancora colmato il divario nel segmento GPU IA (in attesa della tanto promessa prossima generazione), mentre Intel resta ai margini, incapace di proporsi come alternativa credibile.

Jensen Huang, con il suo stile carismatico e la capacità di anticipare le tendenze, appare dunque come un punto di riferimento inevitabile; il report lo descrive come una sorta di padrino delle GPU IA, una figura verso cui anche i competitor più agguerriti mostrano una deferenza quasi obbligata. Per il momento, l’equilibrio di potere resta ben saldo nelle mani di NVIDIA, che continua a dettare le regole del gioco in un mercato dove le GPU non sono solo hardware, ma infrastruttura critica per l’intera economia dell’intelligenza artificiale.

Amazon e Google continueranno a inseguire l’indipendenza ma, almeno per ora, il trono di Huang non vacilla, e chiunque voglia muovere un passo importante nel mondo dell’IA deve ancora bussare alla sua porta.

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