Meta non si accontenta più di guidare la corsa all’intelligenza artificiale generativa e alla realtà aumentata, secondo le ultime indiscrezioni l’azienda di Mark Zuckerberg starebbe lavorando a un ambizioso progetto di robotica, con l’obbiettivo di creare un software universale che diventi per i robot ciò che Android è stato per gli smartphone. Una visione che, se realizzata, potrebbe ridefinire l’intero panorama della robotica consumer e industriale.

Offerta

TV LG OLED AI B5 48''

659€ invece di 999€
-34%

Il futuro della robotica secondo Meta sta nel software

A rivelare i dettagli è un report firmato da Alex Health, che cita direttamente Andrew Bosworth, CTO di Meta; l’azienda starebbe sviluppando un robot con nome in codice Metabot ma, ed è questo il punto chiave, l’hardware non sarebbe la vera priorità. Proprio come Google con Android, Meta punta a creare un sistema operativo e una piattaforma software che altre aziende possano licenziare per i propri progetti.

Il software è il collo di bottiglia” avrebbe dichiarato Bosworth, spiegando come l’unione tra il team di robotica guidato da Marc Ehiten (ex CEO di Cruise) e i potenti Superintelligence Labs di Meta possa dare vita a una soluzione di riferimento per l’intero settore.

Il primo passo di questa strategia sarebbe lo sviluppo di un modello mondiale, un sistema in grado di simulare e coordinare movimenti complessi, come l’animazione di una mano abile, per poi evolversi verso compiti più articolati; non è un caso che già a febbraio 2025, secondo le fonti, Meta avesse valutato la possibilità di costruire un robot domestico in grado di pulire o piegare il bucato, un’idea che seppur affascinante resta ancora lontana da una realizzazione concreta.

Meta si troverebbe così a competere, più sul piano software che su quello hardware, con giganti che stanno già esplorando la robotica: Apple ad esempio starebbe lavorando a un braccio robotico dotato di display, Tesla continua a presentare il suo Optimus (seppur in scenari fortemente controllati) e Google non ha mai nascosto le proprie ambizioni nel settore.

Eppure, la vera sfida di Meta è duplice: da un lato trasformare in realtà gli occhiali AR Project Orion, mai arrivati a una versione commerciale definitiva, e dall’altro creare uno standard software che convinca l’industria a convergere, proprio come Android fece oltre dieci anni fa con gli smartphone.

Nonostante l’entusiasmo il progetto è ancora in una fase embrionale, e serviranno anni prima di vedere un Metabot muoversi davvero nelle nostre case; tuttavia per Meta i robot rappresentano la prossima grande frontiera, un terreno dove intelligenza artificiale, realtà aumentata e hardware possono incontrarsi.

Se l’azienda riuscirà davvero a replicare il modello Android anche nel mondo della robotica, il futuro dei robot domestici e industriali potrebbe cambiare radicalmente, aprendo un mercato in cui Meta mira, ancora una volta, a giocare il ruolo di protagonista assoluto.

I nostri contenuti da non perdere: