OpenAI sarebbe ormai pronta a lanciare GPT-5, il suo nuovo modello di intelligenza artificiale. Già negli scorsi mesi girava voce che gli ingegneri di Microsoft fossero al lavoro per preparare i server all’arrivo dell’ultima fatica dei creatori di ChatGPT: mentre il lancio del modello pare ormai imminente, il colosso di Redmond si è trovato però ad affrontare una nuova serie di problemi sul fronte sicurezza.

Secondo le ultime indiscrezioni lanciate dal noto portale The VergeGPT-5 dovrebbe arrivare già ad agosto. Dopo mesi di test e qualche ritardo, la nuova generazione del modello di intelligenza artificiale sarà disponibile sia su ChatGPT che tramite API, in tre varianti: la versione principale, con capacità di ragionamento integrate, e una versione mini e nano pensate per dispositivi con minore potenza.

L’amministratore delegato di OpenAI, Sam Altman, ha confermato l’arrivo imminente di GPT-5 tramite un post su X, descrivendolo come un modello talmente avanzato da farlo sentire “inutile” davanti ad una risposta che lui stesso non era riuscito a formulare. Una delle principali novità della nuova generazione di GPT è l’integrazione delle capacità di ragionamento o3, segnando di fatto un’unificazione tra le due famiglie di modelli sviluppati dall’azienda.

Sebbene Altman abbia confermato che GPT-5 non raggiungerà quel livello così avanzato nei primi mesi dopo il lancio, nel corso del tempo il nuovo modello diventerà sempre più unificato con le varie versioni di ragionamento esistenti, al punto da arrivare ad una piattaforma più semplice e coerente che si avvicini alla visione di quello che lui chiama AGI, ovvero l’intelligenza artificiale generale.

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Microsoft nel frattempo è alle prese con altri problemi

Se da un lato Microsoft sta lavorando a stretto giro con OpenAI per il lancio della nuova generazione del suo modello di intelligenza artificiale, dall’altro si ritrova nuovamente sotto i riflettori per motivi di cybersicurezza. Un nuovo attacco ha sfruttato una falla presente su SharePoint, permettendo a gruppi hacker legati al governo cinese di infiltrarsi in oltre 50 organizzazioni, compresa l’agenzia americana per le armi nucleari.

Il bug è stato rilevato lo scorso 18 luglio e Microsoft ha reagito rapidamente rilasciando patch di sicurezza collettive per le versioni 2016, 2019 e Subscription Edition di SharePoint, mentre la versione online dell’app presente su Microsoft 365 non è stata toccata dall’attacco hacker. L’episodio dimostra quanto sia ancora fragile il panorama della sicurezza online, anche in ambienti che dovrebbero avere misure di sicurezza all’avanguardia come quelli governativi.

Questa situazione segna non pochi problemi per il colosso di Redmond, e potrebbe andare ad intaccare la sua reputazione proprio nel momento in cui dovrebbe essere l’esempio principale della sicurezza, grazie anche all’integrazione dell’intelligenza artificiale nei suoi servizi. Siamo però sicuri che l’emergenza sia rientrata, e Microsoft OpenAI potranno continuare a collaborare per il lancio di GPT-5 che, per l’appunto, dovrebbe essere ormai imminente.