Chi ha un minimo di dimestichezza con i computer mossi dal sistema operativo Windows 11 potrebbe essersi imbattuto almeno una volta in un piccolo enigma visivo, nascosto in bella vista tra le impostazioni del sistema. Aprendo l’app Impostazioni, alla voce Sistema -> Informazioni sul sistema -> Specifiche dispositivo, Windows riporta la velocità del processore, due volte; spesso inoltre, tanto per complicare la situazione, i valori riportati non coincidono. Perché succede?

Come spesso accade quando si parla di componenti hardware e interpretazioni software, la risposta risiede in una combinazione di standard storici, limiti tecnici e un pizzico di marketing dei produttori di CPU.

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Una doppia informazione da parte di Windows che non è un errore

Tanto per cominciare, specifichiamo subito una cosa importante: non si tratta di un bug di Windows. Il fatto che vengano riportate due frequenze diverse per il processore, per esempio Intel(R) Core(TM) i7-4790 @ 3.60GHz 3.71GHz, è del tutto normale e ha una spiegazione ben precisa.

La prima parte della riga, quella che riporta nome e frequenza nominale del processore, è una semplice stringa di identificazione fornita direttamente dalla componente interessata attraverso i registri CPUID (nello specifico quelli con codice da 0x80000002 a 0x80000004); questi registri restituiscono una stringa di 47 caratteri pensata per identificare il processore in maniera leggibile, ed è li che il produttore può decidere, a sua discrezione, di inserire anche la frequenza di base.

Si tratta in buona sostanza di una specie di etichetta commerciale, un’informazione che l’utente vede per riconoscere immediatamente le caratteristiche di base del proprio processore.

La seconda cifra invece, quella che segue la dicitura vista sopra e che spesso è leggermente diversa, è calcolata direttamente da Windows in base a una stima approssimativa della reale frequenza operativa al momento della visualizzazione.

In altre parole, quella cifra rappresenta la frequenza attuale (o media) rilevata dal sistema operativo, tenendo conto di eventuali variazioni dovute al turbo boost, gestione energetica o overclocking.

Ecco perché in molti casi questo secondo valore è superiore alla frequenza riportata nella stringa di marca, il processore sta semplicemente operando a una frequenza più alta rispetto a quella nominale, grazie al lavoro dinamico delle tecnologie moderne di gestione della potenza.

Come spiega lo sviluppatore Microsoft Raymond Chen sul blog ufficiale, il valore riportato nella stringa CPUID è arbitrario e può essere manipolato dal produttore; alcuni inseriscono la frequenza di base, altri preferiscono ometterla; il motivo? Oltre a garantire un’identificazione più immediata da parte dell’utente finale, può anche servire come leva commerciale, ad esempio per mostrare una frequenza elevata nei dispositivi overclockati o spinti oltre le specifiche standard.

Detto questo, è importante ribadire che la frequenza reale della CPU può variare in tempo reale, anche nell’arco di pochi millisecondi, a seconda del carico di lavoro, del profilo energetico impostato e della temperatura. La cifra che Windows mostra nel campo secondario quindi è una fotografia momentanea, utile come indicazione ma non da prendere come valore assoluto.

Per gli utenti, comuni o esperti che siano, non è dunque necessario preoccuparsi se le due cifre non coincidano, anzi, in un certo senso è normale; significa che il processore sta lavorando come previsto, adattando la propria frequenza in base alle esigenze del momento.

In conclusione, il doppio valore visualizzato da Windows per la velocità della CPU è solo l’espressione di due logiche diverse, una commerciale e statica, l’altra dinamica e legata all’effettivo comportamento del processore; una piccola curiosità tecnica che una volta capita aiuta anche a comprendere meglio il modo in cui Windows comunica con l’hardware, e come dietro a un numero possano celarsi decine di variabili invisibili ma fondamentali.

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