Il recente blocco di ChatGPT, oltre a impedirne l’utilizzo in Italia, ha portato all’attenzione di tutti un argomento di cui sentiremo parlare sempre più spesso, soprattutto con toni di biasimo, ma non esclusivamente. A dimostrazione di ciò, negli scorsi giorni, ne ha parlato anche il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales, che non si è mostrato particolarmente sorpreso nell’ipotizzare un prossimo uso delle intelligenze artificiali per arricchire la stessa enciclopedia online da lui creata: siamo consapevoli che i modelli esistenti non sono buoni abbastanza, ma siamo anche incuriositi perché sembra riservi molte potenzialità.

In futuro Wikipedia verrà scritta con ChatGPT et similia

Wales ne ha parlato in un’intervista al quotidiano londinese Evening Standard, sottolineando le lacune di una soluzione come ChatGPT, ma anche le notevoli risorse che sistemi simili possono riservare anche nel particolare settore in cui si trova Wikipedia. Ci sono i problemi della scarsa accuratezza delle informazioni, il non riuscire a individuare le contraddizioni interne a quello che il chatbot scrive, e il fatto che i dati su cui si basa il modello di linguaggio non sono particolarmente aggiornati, nonostante la nuova versione GPT-4 e l’integrazione dei plugin dovrebbero cambiare presto le cose, quantomeno nell’utilizzo del citato software di OpenAI.

Ma Jimmy Wales si è dichiarato piuttosto fiducioso nei futuri miglioramenti delle soluzioni di intelligenza artificiale, che potrebbero essere preziosi per Wikipedia stessa. Un esempio, dice Wales, è quando ci sono due voci di Wikipedia da controllare per esaminarne le eventuali contraddizioni che ci possono essere fra i due testi. Serve logicamente una soluzione addestrata sul giusto corpus di dati, per fare le veci di un revisore che impiegherebbe molto più tempo per leggere entrambi i testi fianco a fianco alla ricerca di informazioni contraddittorie ed errori.

L’altro punto cruciale su cui si sofferma il fondatore di Wikipedia concerne il punto di vista di chi scrive. Essendo un’enciclopedia online a contenuto libero di tipo collaborativo, la stragrande maggioranza dei volontari che contribuiscono sono maschi e bianchi, il che porta Wikipedia a essere non tendenziosa ma certo di parte in molti casi, critica mossa da anni e da più parti, a cui un’intelligenza artificiale difficilmente potrebbe mettere una pezza. Perché se si addestra un’IA su dati distorti allora seguirà semplicemente quei pregiudizi, quelle convinzioni ha detto Wales, che al riguardo è particolarmente scettico sull’efficacia, temendo anzi che le intelligenze artificiali non facciano altro che esacerbare questi preconcetti e posizioni partigiane di cui Internet è pieno.

Quindi per cosa sono utili le IA basate su modelli generativi come ChatGPT per Wikipedia? Per arricchirla, cioè per aumentare i contenuti disponibili nell’enciclopedia andando soprattutto a identificare le lacune. Questo almeno in un primo momento, perché per un comando come “ChatGPT scrivi una voce sull’Empire State Building per Wikipedia” siamo ancora lontani ha detto Jimmy Wales, che tuttavia aggiunge non so quanto siamo lontani da questo, sicuramente più vicini di quello che avrei pensato due anni fa.

Cercando la voce “Intelligenza artificiale” su Wikipedia, il capitoletto “Applicazioni” illustra come già venga utilizzata da tempo anche nella generazione di testi. Fra gli esempi più illustri c’è il Washington Post che già nel 2017 dichiarava di aver pubblicato in un anno 850 news elaborate da un’intelligenza artificiale, il Globe and Mail canadese che è perfino diretto da una IA. E fra le aggiunte più recenti c’è la prima collana di libri scritta da un’intelligenza artificiale risalente allo scorso febbraio. Se quella stessa pagina di Wikipedia citerà se stessa fra le nuove aggiunte? Probabilmente sarà questione di mesi a giudicare dalla velocità con cui le IA si stanno evolvendo, in barba ai bandi.

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