Sebbene Facebook e Instagram abbiano regole precise che impediscono agli utenti di condividere l’indirizzo di residenza di qualcuno, fino a questo momento grazie ad un’eccezione nelle loro policy ciò è stato possibile su entrambe le piattaforme social.

Ebbene, Meta (la nuova società che ha preso il posto di Facebook) ha annunciato che non consentirà più agli utenti di condividere indirizzi residenziali pubblicamente disponibili su Facebook o Instagram, avendo deciso di rimuovere tale eccezione.

Su Facebook e Instagram cambiano alcune regole

Così come viene spiegato dal team di Meta, l’accesso a indirizzi residenziali può essere uno strumento importante per il giornalismo, per l’attivismo civico e in altri casi ma c’è da considerare anche che l’esposizione di queste informazioni senza consenso potrebbe essere in grado di creare un rischio per la sicurezza di un individuo e di violare la privacy.

Proprio per tale ragione, quasi un anno fa Meta ha chiesto delucidazioni all’Oversight Board e finalmente è arrivata una risposta sotto forma di 17 raccomandazioni.

Meta precisa che la rimozione dell’eccezione per le informazioni residenziali “disponibili pubblicamente” potrebbe limitare la disponibilità di queste informazioni su Facebook e Instagram quando sono ancora disponibili altrove ma il colosso dei social ritiene che l’implementazione di questa raccomandazione può rafforzare la protezione della privacy sulle varie piattaforme dell’azienda (come Facebook e Instagram).

Tra le altre raccomandazioni vi è quella relativa alla condivisione di “immagini che mostrano la vista esterna di residenze private” e Meta ha deciso che sarà consentita quando la proprietà raffigurata è al centro della notizia (tranne quando viene condivisa in occasione dell’organizzazione di proteste contro il residente).

Inoltre, su Facebook e Instagram sarà consentita la condivisione degli indirizzi di funzionari governativi di “alto rango” se la proprietà è una residenza ufficiale di proprietà pubblica.

Per ulteriori informazioni su tutte le raccomandazioni e le relative decisioni di Meta vi rimandiamo all’articolo pubblicato dal colosso dei social.