Gli intrighi della grande finanza tornano ad affacciarsi su Sky, con la seconda stagione di “Diavoli”, la serie basata sull’omonimo romanzo di Guido Maria Brera. In onda a partire dal 22 aprile anche su NOW, in questo caso in streaming, la fiction torna a narrare le “prodezze” di due magnati dell’alta finanza interpretati rispettivamente da Alessandro Borghi e Patrick Dempsey.

Per l’occasione Sky ha deciso di lanciare un esclusivo NFT: 500 pezzi creati dall’artista italiano Sempre Burrasca. I primi esemplari sono stati donati proprio ai protagonisti della serie, nel corso dell’evento di presentazione tenuto a Milano il 7 aprile con la presenza di parte del cast e alcune personalità di rilievo.

L’opera in questione mostra il Bitcoin sopraffare proprio i protagonisti, con un intento chiaramente dissacratorio, teso a mettere in evidenza come proprio la finanza alternativa si appresti a prendere il posto di quella tradizionale.

Sky lancia un NFT per la seconda stagione di Diavoli, ormai al debutto 1

Una interpretazione che è stata salutata con entusiasmo proprio da Guido Maria Brera, il quale ha voluto mettere in rilievo la forte valenza democratica dell’opera d’arte, resa frazionabile in forma di NFT consegnando la possibilità di detenerla a persone che altrimenti non avrebbero i mezzi per poterla acquistare per intero.

Diavoli: gli intrighi dell’alta finanza tornano protagonisti sul piccolo schermo

“Diavoli” è l’ennesima serie di Sky a raccontare gli aspetti più oscuri della grande finanza. A precederla sull’emittente satellitare è stata “Billions”, altra fiction in cui vengono svelati alcuni dei meccanismi che caratterizzano l’attività di investimento sino a renderla un pericolo per milioni di persone di ogni parte del globo.

Se in quel caso, però, un procuratore d’assalto interpretato da Paul Giamatti cerca di porre un freno alle manovre dei magnati, in questo caso gli assoluti protagonisti sono due finanzieri: Massimo Ruggero (Alessandro Borghi) e Dominic Morgan (Patrick Dempsey).

In particolare il primo, dopo gli eventi che lo hanno visto sventare l’attacco all’euro del suo mentore, ora avversario, in questa seconda stagione si troverà a dover lottare per difendere la sua linea filo-cinese. I nuovi soci da lui promossi, infatti, sono accusati da Morgan di perseguire una linea doppiogiochista, tesa ad avere il controllo relativo ai dati di un gran numero di persone, nell’ottica di una guerra contro gli Stati Uniti.

Gli agganci al presente della serie di Sky

La trama ambientata nel 2016, quattro anni dopo i fatti narrati nella prima edizione, va quindi ad affrontare alcuni motivi di grande attualità, a partire proprio dal duello finanziario in atto tra Stati Uniti e Cina, che ha come posta la leadership globale. Un mix in cui entrano anche la pandemia di Covid ancora in atto, la gestione dei dati personali e l’incidenza del Bitcoin sugli equilibri mondiali in via di formazione.

Oltre ai due protagonisti principali, il cast comprende anche Lars Mikkelsen, nei panni di Daniel Duval, il leader di Subterranea che abbiamo già conosciuto nel corso della prima edizione, Malachi Kirby, uno studente che affianca Massimo nella sua squadra, i “Pirati” e Pia Mechler, anche lei nella squadra e interpretata da Eleanor Bourg.

La decisione di dare vita ad una seconda stagione dimostra come la grande finanza, o meglio le manovre che la caratterizzano andando a incidere sui destini di miliardi di persone, sia ormai diventata un tema estremamente prolifico anche a livello televisivo. Come del resto dimostra anche la serie di Netflix“Trust No One: The Hunt For The Crypto King” imperniata sulla truffa QuadrigaCX.

Se manca la raffinata leggerezza con cui negli anni ’80 “Una poltrona per due” andò a svelare i meccanismi perversi di Wall Street, la regia di Nick Hurran e da Jan Maria Michelini, che già avevano diretto la prima stagione, riesce comunque a tenere incollati al video gli spettatori. Come del resto sta accadendo per “Billions”, segno evidente che il tema dei poteri forti (o delle mani forti del mercato, teoria che ha reso celebre Joe Ross) è ormai penetrato a fondo nella cultura occidentale.

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