Nonostante l’errata in vigore del GDPR, il Parlamento Europeo considera la situazione attuale legata agli e-commerce e ai social network una sorta di “Far West”, con ognuno dei concorrenti che interpreta a modo proprio le regole.

A tal proposito il Consiglio Europeo ha varato delle nuove regole che garantiranno una maggiore trasparenza che copre non solo gli app store digitali, ma anche i mercati del commercio elettronico, i social media e i siti di confronto dei prezzi. Ciò significa più controllo sul modo in cui Google e Bing si occupano di venditori online che promuovono prodotti tramite ii propri motori di ricerca; maggiore controllo per Amazon Marketplace (i venditori di terze parti) e eBay e soprattutto più trasparenza sul come vengono gestiti i dati da parte di Facebook e Instagram.

I sistemi interni dovranno essere istituiti per gestire i reclami delle imprese, laddove non esistono già, e questo apre anche la strada a un’azione legale di gruppo contro alcune piattaforme accusate di pratiche commerciali sleali. Inoltre, Google e Amazon non potranno più modificare i loro termini e condizioni senza preavviso e dovranno essere più trasparenti in merito alla rimozione di qualsiasi prodotto.

Ma la cosa che forse è più importante per molti venditori sono le nuove regole sui parametri che determinano la classificazione delle merci (le posizioni in cui un prodotto viene mostrato in relazione a una parola chiave). Tali regole obbligano gli store a delineare chiaramente il modo in cui funziona il tutto, così come i dati generati e il loro utilizzo.

I nuovi regolamenti sono stati accolti favorevolmente dall’EDIma – un gruppo che comprende Google, Amazon, Facebook, Microsoft, Apple e altri – come un modo per “rafforzare la fiducia e la prevedibilità” nel mercato unico digitale.