Un’auto a guida autonoma di Uber ha investito e ucciso una donna | Video

Uber

Era solo questione di tempo affinché succedesse. Stiamo parlando della prima vittima causata da un’auto a guida autonoma. Lo sfortunato evento è successo a un’auto di test di Uber che, mentre stava circolando con tanto di guidatore umano di sicurezza, ha investito una signora a Tempe, in Arizona, provocandole ferite che si sono rivelate fatali dopo qualche ora passata in ospedale.

Al momento la dinamica dell’incidente non è molto chiara ma sappiamo che la signora ha attraversato la strada al di fuori delle strisce pedonali. Ciò comunque non giustifica quanto avvenuto, dal momento che le auto a guida autonoma devono necessariamente intervenire con reattività anche nel caso non vengano rispettate le regole della strada.

Il CEO di Uber ha immediatamente espresso le sue condoglianze alla famiglia della vittima ed ha dichiarato che tutti i test in fase di svolgimento sulla guida autonoma sono stati sospesi.

Questo sfortunato incidente, accoppiato alla causa legale contro Waymo, sicuramente fanno fare moltissimi passi indietro a Uber sul fronte della guida autonoma.

[AGGIORNAMENTO]

La dipartimento di polizia di Tempe ha rilasciato il video ufficiale dell’incidente:

Tutto quello che c’è da sapere su servizio di Uber:

Cos’è Uber

Lanciata nel 2009, Uber è un’azienda con sede a San Francisco che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un’applicazione mobile che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti.

Il servizio viene spesso chiamato “il taxi del XXI secolo” per via delle molte similitudini, ma anche per i svariati vantaggi, legati al suo utilizzo.

Come funziona Uber

Utilizzare Uber dal punto di vista di chi richiede una corsa è veramente molto semplice. Basta scaricare l’applicazione gratuita (sia Android che iOS), registrarsi o effettuare il login e richiedere una corsa. La richiesta viene inviata ad autisti partner che sono nelle vicinanze. Quando un autista partner accetta la richiesta, l’app mostra il tempo di arrivo stimato dell’autista nel punto di partenza che hai selezionato. Inoltre, l’app ti invierà una notifica quando l’autista sta per arrivare.

Al fine di non creare confusione nel riconoscere il tipo di veicolo che viene a prendere l’utente, non appena viene scelta una corsa, l’app fornisce la targa, il tipo di veicolo e il nome dell’autista.

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Una cosa molto importante sta nel fatto che il pagamento della corsa non avviene solitamente in maniera fisica e diretta (attraverso i contanti) ma attraverso l’app stessa. Il servizio si occupa di trasferire il costo della corsa dalla carta di debito registrata. La tariffa viene calcolata automaticamente e addebitata tramite la modalità di pagamento che hai collegato al tuo account Uber.

Dopo la corsa, è richiesto di lasciare un feedback all’autista che aiuterà gli altri utenti nelle scelte future.

In Italia attualmente Uber è disponibile solo a Milano e a Roma. Per consultare l’elenco completo delle città mondiali in cui è disponibile, vi invitiamo a cliccare qui.

Come pagare per Uber

L’assenza nella maggior parte dei casi di pagamenti in contanti è un grande passo in avanti verso la digitalizzazione completa. Per effettuare la registrazione della carta nell’applicazione Uber, i passi da seguire sono semplicemente 3:

  1. Seleziona “Pagamento” dal menu dell’app. 
  2. Tocca “Aggiungi pagamento”. 
  3. Aggiungi una modalità di pagamento effettuando la scansione della tua carta, inserendo manualmente i dati o scegliendo un’opzione alternativa.

Tipi di veicoli disponibili

Il servizio di Uber mette a disposizione, da parte sua, tre diverse tipologie di auto.

  • UberBlack è la più classica delle berline che viene utilizzata dalla maggior parte degli utenti
  • UberLux è una berlina molto elegante da utilizzare per le occasioni speciali
  • UberVan è un veicolo abbastanza a capiente per ospitare un gruppo di persone.

Diventare autista Uber

Il servizio non mette a disposizione solamente le proprie auto ma offre la possibilità a coloro che hanno una licenza NCC (Noleggio con Conducente) di diventare un autista e svolgere il servizio di “taxi del XXI secolo” mediante la propria auto (servizio UberPop).

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Grazie alla flessibilità offerta da questo servizio, è l’autista a decidere quando essere disponibile per effettuare delle corse e quando no. Nessun orario fisso, nessun vincolo. Chiaramente però, maggiori saranno le corse effettuate, maggiori saranno i guadagni (pagamenti su base settimanale).

In questo caso, c’è da dire che i prezzi per gli utenti sono leggermente inferiori, principale motivo per cui questa tipologia di corsa è la più utilizzata.

Uber e le proteste in giro per il mondo

Per il tipo di servizio offerto, è chiaro che Uber va incontro a una serie di proteste da coloro che lavorano come tassisti. Questi ultimi, per via di un meccanismo non tanto evoluto come quello di Uber, si ritrovano nettamente in svantaggio dal punto di vista della flessibilità offerta alle persone nel prenotare una corsa.

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L’arrivo di Uber in molte città del mondo ha scatenato feroci proteste che spesso si sono prolungate per settimane. La protesta più eclatante per noi italiani è senza dubbio quella avvenuta a Milano e Roma intorno al 16 di Febbraio 2017. Nella capitale in special modo, vi è stato uno sciopero di ben 5 giorni per via del decreto Milleproroghe, con i turisti inutilmente a caccia di un taxi.

La guida autonoma di Uber

Da classica start-up quale era nel 2009, Uber ha sin da subito guardato in avanti cercando di anticipare il futuro con lo sviluppo di tecnologie innovative. Fra di queste vi è anche quella della guida autonoma.

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La tecnologia di guida autonoma è attualmente in test in molte città statunitensi, con il colosso che intende portarla su strada il primo possibile Alla guida autonoma su strada si aggiunge anche quella aerea, col servizio Uber Elevate previsto per il 2020 a Los Angeles e a Dubai.

Tale progetto però è stato ritardato a una data ancora da destinarsi per via di accuse legali da parte di Waymo (azienda controllata da Alphabet, la holding che detiene anche Google) circa il furto di segreti industriali. Per tale condanna, Uber ha dovuto pagare 245 milioni di dollari di multa e accettare un patto di non utilizzo di tutti i segreti industriali di Waymo sulle proprie auto a guida autonoma.

Via  Fonte (123)


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