C’era un tempo in cui i droni erano complicati gadget per appassionati di tecnologia con mani di ferro e una pazienza infinita. Costosi, difficili da pilotare, e ancora più difficili da maneggiare in sicurezza. Poi è arrivato un momento di inflazione dronica dove il mercato si è saturato di versioni sempre più leggere e più piccole, tutte però fedeli al medesimo concetto: una videocamera che guarda sempre nella stessa direzione, magari su un gimbal, e tu che manovri il drone cercando di trovare l’angolazione perfetta. Ripeti il volo. Ripeti ancora. Speri di riuscire a catturare ciò che avevi in mente.
Oggi arriva ANTIGRAVITY A1, e stravolge letteralmente le regole di questo gioco. Non è solo un drone. È un modo completamente nuovo di esplorare il cielo e di raccontare storie aeree. È la collaborazione tra Insta360 (che sappiamo bene come sa raccontare il mondo a 360°) e altri partner tecnologici, e il risultato è un dispositivo che, dopo settimane di utilizzo intenso, ha letteralmente cambiato il modo in cui pensiamo ai droni e alle riprese aeree.
La vera novità? È il primo drone consumer a 360° al mondo sotto i 249 grammi. Sì, avete letto bene. Un drone che vede e registra tutto ciò che lo circonda, in 8K, pesa meno di mezzo chilo, ed è conforme alle normative europee. E, cosa ancora più importante, non si deve più trovare l’angolazione perfetta mentre si vola: basta registrare tutto, e poi lavorare in post-produzione. Una volta. Non dieci. Una.
Ma andiamo con ordine, perché questa recensione merita di approfondire tutti gli aspetti di questa piccola rivoluzione.
Indice:
- DESIGN, COSTRUZIONE E PRIMA IMPRESSIONE: l’eleganza nel minimale
- LE COMPONENTI PRINCIPALI: Drone, Visore Vision, e Grip Motion Controller
- MODALITÀ DI VOLO E CONTROLLO: FreeMotion vs FPV
- QUALITÀ VIDEO E ESPERIENZA DI REGISTRAZIONE: il vero valore aggiunto
- AUTONOMIA E BATTERIA: il compromesso accettabile
- MODALITÀ DI VOLO INTELLIGENTI: Sky Genie, Deep Track, Piano di Volo
- FUNZIONI CREATIVE: Editing IA e Refactoring in post-produzione
- SOLIDITÀ, AFFIDABILITÀ E RESISTENZA: note critiche
- APPLICAZIONE MOBILE E SOFTWARE: interfaccia ben pensata ma con qualche compromesso
- PREZZI E DISPONIBILITA’: quanto costa veramente?
- Il verdetto finale
DESIGN, COSTRUZIONE E PRIMA IMPRESSIONE: l’eleganza nel minimale
Quando apri la scatola dell’ANTIGRAVITY A1, la prima cosa che noti è il peso, o meglio, l‘assenza percepita di peso. Il drone stesso pesa meno di 249 grammi: è più leggero di un iPhone 15 Pro Max. Questa è una caratteristica non banale dal punto di vista normativo.

Dal punto di vista estetico, il design è elegante e minimalista, con linee pulite e un corpo che trasmette solidità nonostante la leggerezza estrema. I materiali utilizzati sembrano di qualità: il corpo del drone è realizzato con polimeri compositi resistenti, gli attacchi delle eliche sono robusti e ben ingegnerizzati, e il tutto trasmette la sensazione di un prodotto che è stato pensato e ripensato nei dettagli.

Le braccia si ripiegano facilmente, i motori sono silenziosi (71,8 dB in hovering – fra i più bassi della categoria), e l’estensione del carrello di atterraggio è automatica, un dettaglio che abbiamo apprezzato particolarmente perché elimina il rischio di dimenticarsi di estenderlo e grattare le lenti inferiori della fotocamera 360°. Parlando di lenti: questo è uno degli aspetti più innovativi del design. Le due lenti (superiore e inferiore) sono progettate per essere sostituibili, un elemento che raramente vedi in droni consumer a 360° e che rappresenta una vera finestra sul pensiero di ANTIGRAVITY riguardo la longevità del prodotto.

Il caricatore è compatto e supporta la ricarica di tre batterie contemporaneamente, con un sistema di “Power Pooling” che ridistribuisce l’energia tra le batterie collegate, una soluzione intelligente per chi vuole massimizzare il tempo di volo senza portarsi dietro batterie semi cariche.

Primo verdetto sul design: Eccellente. È uno dei droni più compatti e ben assemblati che abbiamo mai testato. Nulla eccede o non è al suo posto. Tutto ha uno scopo preciso.
LE COMPONENTI PRINCIPALI: Drone, Visore Vision, e Grip Motion Controller
Il Drone ANTIGRAVITY A1: la fotocamera 360° è la vera protagonista
Il drone in sé ha specifiche tecniche che colpiscono:
- Fotocamera 360°: sensore da 1/1.28 pollici (lo stesso sensore che trovi sui migliori flagship smartphone attuali), apertura F2.2, ISO 100-6400, velocità dell’otturatore fino a 1/8000s
- Risoluzione video: 8K 360° a 30fps, 5.2K a 60fps, 4K a 100fps – con video lento a 30/25/24fps
- Risoluzione foto: fino a 55MP in 360°
- Motori: potenti e silenziosi, con una spinta massima che permette accelerazioni piacevoli senza essere stressanti
- Sistema di visione: sensori anteriori (FOV 93° x 104°, range 0,5-18m), sensori inferiori (FOV 107° x 90°, range 0,3-7,5m), sensori di hovering precision che mantengono il drone stabile con un’accuratezza di ±0,1m in condizioni ideali
- Autonomia: 23 minuti con batteria standard, 36 minuti con batteria ad alta capacità (quest’ultima rende il drone > 250g, quindi rientra in normative diverse)
- Range: fino a 10km con certificazione FCC

Ciò che impressiona di più della fotocamera 360° è la qualità dello stitching ossia l’algoritmo proprietario di Insta360 che unisce le due prospettive in un’unica immagine coerente. Nei voli, abbiamo cercato attentamente la linea di giunzione tra le due metà, e francamente, è quasi invisibile in condizioni di buona illuminazione. In condizioni di luce scarsa o con soggetti in movimento rapido, emerge talvolta una leggera distorsione, ma nulla di catastrofico. È il compromesso accettabile per avere un sistema così compatto e leggero.
La qualità della registrazione video è molto nitida e dettagliata. In 8K 360°, ogni pixel catturato è informazione preziosa. I colori sono vividi, la gamma dinamica è decente (HDR funziona bene quando attivato), e la stabilizzazione elettronica è efficace anche in condizioni di vento moderato. Onde/ondulazioni non sono assenti completamente, qualche micro vibrazione rimane anche con gimbal virtuale, ma sono in linea con quanto ci aspettiamo da un drone così leggero.

Il visore Vision: un capolavoro di engineering compatto
Il visore Vision è senza dubbio uno dei componenti più impressionanti della piattaforma. Pesa 340 grammi senza batteria (quindi leggerissimo se indossato correttamente sulla testa), e monta:
- Display micro-OLED: 2560 x 2560 per lente, che equivale a uno schermo di circa 200 pollici percepiti, con supporto HDR10+
- Ottica Pancake: riduce lo spessore frontale e il peso rispetto agli approcci tradizionali
- Campo visivo: 90°, ampio e immersivo
- Diopter adjustment: ±2 a -5 diottrie integrate, con supporto per lenti correttive aggiuntive (-300 diottrie di miopia aggiuntiva disponibile)
- Audio spaziale: altoparlanti integrati
- Batteria esterna: da collegare al visore via USB-C (soluzione obbligata per il comfort, ma a volte un po’ ingombrante)

L’esperienza visiva è semplicemente straordinaria. La prima volta che abbiamo indossato il visore e visto il drone decollare a 360°, è stato un momento di consapevolezza autentica: questo non è il modo di guardare un drone dalla televisione, è il modo di essere dentro il cielo. La curva d’orizzonte si estende tutt’intorno, i dettagli del paesaggio circostante sono visibili senza necessità di girare il corpo, solo la testa, e il senso di immersione è totale.
ANTIGRAVITY ha incluso tre modalità di visualizzazione:
- Prospettiva Immersiva: totalmente immersiva, perfetta per chi non soffre di motion sickness
- Prospettiva Comfort: riduce il senso di nausea per chi è sensibile ai movimenti VR
- Prospettiva Ampia: simile a uno stile cinematografico, meno disorientante

La latenza video è dichiarata a 180ms in 8K (150ms in 5.2K), che è decente considerando la distanza e la qualità del feed. Non è la latenza ultra-low di un FPV puro, ma è sufficiente per il tipo di volo che questo drone propone (non è un drone racing).
Un dettaglio che abbiamo apprezzato: il display esterno del visore è personalizzabile con pattern e temi, non è una feature essenziale anzi, ma rende il dispositivo più “tuo” e offre uno spettacolo anche per gli spettatori circostanti quando voli.

Grip Motion Controller: semplicità e controllo
Il controller è compatto, ben bilanciato e leggerissimo. Ha una serie di pulsanti e comandi che inizialmente sembrano molti, ma in realtà l’interfaccia è ben progettata:
- Flight Slider: per il decollo e il controllo verticale
- Throttle Trigger: per accelerare/decelerare
- 360 Dial: per regolare la prospettiva di visione e l’orientamento del drone
- Pulsanti C1 e C2: per funzioni programmabili (deep track, estensione carrello, etc.)
- Mode Toggle: per passare tra Normal, Sport e Cinema (Cine)
- Record e Shutter Button: per video e foto
La batteria del controller dura circa 2-3 ore di volo intenso, il che è ragionevole considerato l’uso.



MODALITÀ DI VOLO E CONTROLLO: FreeMotion vs FPV
Qui sta il vero strappo tecnologico dell’ ANTIGRAVITY A1. Il drone offre due modalità di controllo radicalmente diverse:
FreeMotion: indicare e volare
È la modalità che ANTIGRAVITY promuove come innovativa, e francamente, hanno ragione. In FreeMotion, non dipendi dalla direzione dello sguardo dentro il visore per il movimento del drone. Invece, punti il controller come se fosse un puntatore laser e il drone vola nella direzione che indichi, mentre tu sei libero di guardare dove vuoi dentro il visore.
Significa che puoi guardare in basso mentre il drone sale, o guardare a sinistra mentre voli a destra. Questo crea una separazione psicologica affascinante tra visione e movimento che riduce significativamente il motion sickness e rende il volo molto più intuitivo, soprattutto per i principianti.

Abbiamo testato questa modalità con persone che non avevano mai volato un drone in vita loro, e la reazione è stata unanime: “È facile? Troppo facile!” Alcuni hanno imparato a controllare il drone in appena un minuto. Incredibile.
Tuttavia la modalità FreeMotion è meno precisa per manovre molto dinamiche o per seguire soggetti in movimento rapido. Se si vogliono fare curve strette e agili, diventa un po’ frustrante. La latenza percepita è leggermente superiore, e il compenso è la facilità di uso.
FPV: il ritorno ai controlli tradizionali
Chi è abituato ai droni FPV tradizionali troverà la modalità FPV disponibile. Funziona in modo più convenzionale: la tua prospettiva e la direzione di volo sono vincolate. È meno immersiva per i principianti ma più precisa per chi sa quello che sta facendo.
In modalità FPV l’Antigravity A1 si comporta molto più come un classico drone racing: l’inquadratura che vedi nel visore è sempre allineata con il muso del drone, quindi ogni cambiamento di direzione viene percepito immediatamente come rotazione dell’orizzonte davanti a te. A differenza della FreeMotion, muovere la testa non cambia la direzione di volo, ma solo il punto in cui guardi all’interno della sfera 360°, mentre è il drone a definire rigidamente dove “punta” la visuale principale.

Il controllo in FPV si basa soprattutto sui movimenti di polso: ruotare il Grip controller in senso orario fa girare il drone a destra, ruotarlo in senso antiorario lo fa girare a sinistra, e l’angolo di rotazione determina quanto aggressiva sarà la curva e quanto si inclinerà l’orizzonte nel visore. In questa modalità lo swing del braccio non influenza più la direzione, che viene gestita quasi esclusivamente dal polso abbinato al grilletto dell’acceleratore, avvicinando molto la sensazione di guida a quella di un FPV tradizionale ma con un’interfaccia più moderna.
Il resto dei comandi rimane coerente: il flight slider gestisce la quota, il grilletto regola la velocità in avanti, il tasto RTH/emergency brake permette di fermare tutto e richiamare il drone se qualcosa va storto. In FPV ha molto senso volare in modalità Sport per sfruttare la risposta più nervosa, tenendo però conto che a velocità elevate l’ostacolo avoidance viene disattivato e serve davvero esperienza nel leggere il terreno e nel gestire il braking distance.

Un aspetto interessante è che, pur essendo la visuale principale vincolata al muso, è possibile comunque sfruttare il 360° per fare rapidi check intorno, ad esempio ruotando leggermente la testa per guardare sotto o ai lati. In pratica si vola come un FPV classico, ma si ha sempre la possibilità di “sganciare lo sguardo” per un attimo per capire cosa succede nell’ambiente circostante, senza cambiare traiettoria: è una via di mezzo tra il controllo rigoroso da racer e la consapevolezza spaziale dei sistemi 360°.
Abbiamo alternato le due modalità in sessioni di volo prolungate, e personalmente preferiamo la FreeMotion per la sua novità e per l’esperienza complessiva, ma capiamo che FPV ha i suoi meriti per il controllo avanzato.
QUALITÀ VIDEO E ESPERIENZA DI REGISTRAZIONE: il vero valore aggiunto
Ecco dove ANTIGRAVITY A1 dimostra veramente il suo valore: la possibilità di registrare una volta e poi reframare infinitamente in post-produzione.
I droni tradizionali costringono a trovare l’angolazione perfetta durante il volo. Manca qualcosa? Bisogna ripetere il volo. Si vuole un’angolazione diversa? Bisogna ripetere il volo. Questo significa che ogni sessione di volo richiede molteplici “take”, consuma batteria, e spesso non si ottiene esattamente quello che si voleva comunque.

Con ANTIGRAVITY A1 in 360°, si registra una sola volta e poi si ha libertà completa in post-produzione. È possibile:
- Creare una prospettiva frontale tradizionale (16:9)
- Creare una prospettiva verticale per TikTok/Instagram Reels (9:16)
- Zoomare e seguire soggetti che prima avevi perso
- Creare movimenti di camera cinematografici virtualmente impossibili da ottenere in volo reale
- Estrarre prospettive multiple da un’unica registrazione
Tutto questo è realmente un game changer per i creator di contenuti. Non è solo teoria: l’abbiamo testato, e un unico volo di 15 minuti ci ha dato materiale sufficiente per creare 5-6 clip diverse per i social media.
La qualità video è eccellente in condizioni di buona illuminazione. L’8K 360° offre dettagli impressionanti, e quando si passa in 4K standard, la qualità rimane nitida. In condizioni di scarsa luce, il rumore digitale inizia a emergere (comprensibile con ISO fino a 6400), ma rimane accettabile fino a ISO 3200-4000 circa.
Nello specifico sappiate che ANTIGRAVITY A1 registra esclusivamente in formati proprietari INSV (video) e INSP (foto), ereditati direttamente dalla tecnologia Insta360 che sta dietro questo drone. Sì, non sono semplici MP4: contengono dati grezzi a 360° non stitchati, mappe di profondità, metadati di volo, telemetria GPS e informazioni sulle lenti duali (superiore e inferiore). Questo approccio permette di preservare tutta l’informazione sferica in 8K, essenziale per il reframing post-produzione senza perdite di qualità, estrarre angolazioni multiple, zoomare, ruotare l’orizzonte o creare effetti come Tiny Planet direttamente dal file originale.

Perché non MP4 standard? Un MP4 “piatto” scarterebbe irrimediabilmente il 90% dei dati 360°, rendendo impossibile qualsiasi editing sferico. I file INSV/INSP sono come sfere digitali raw: pesano di più (fino a 2-3GB per minuto in 8K), ma garantiscono flessibilità totale in post. Il problema emerge quando si vuole editare in software generici: Premiere Pro, DaVinci Resolve o Final Cut non li riconoscono nativamente, costringendo a un passaggio obbligato tramite l’ecosistema ANTIGRAVITY. Ma come vedremo successivamente tutto questo non è veramente un problema anzi è più semplice di quanto non ci si aspetti.
Per convertire i file proprietari in formati editabili, hai due opzioni principali, entrambe fluide ma con qualche compromesso:
- App ANTIGRAVITY Mobile (iOS/Android)
- Collegare il drone via USB-C o trasferisci via Quick Reader/SD card
- L’app stitcha automaticamente lo stitching 360° e offre preview reframing in tempo reale
- Esporta in H.264 (fino a 4K/60fps) o H.265 (HEVC, più efficiente per 8K reframed)
Pro: veloce per social (Instagram Reels, TikTok), editing IA automatico per highlight reel
Contro: qualità massima limitata a 5.7K su mobile; no controllo granulare su bitrate/colori
- ANTIGRAVITY Studio Desktop (Windows/Mac)
- Software gratuito, basato su Insta360 Studio con integrazioni drone-specifiche
- Supporta esportazione fino a 8K reframed in H.264/H.265/MP4 standard
- Plugin ufficiali per Adobe Premiere/After Effects (scaricabili dal sito ANTIGRAVITY)
- Funzioni avanzate: keyframe su traiettoria di volo, stabilizzazione FlowState potenziata, rotazione roll/pitch illimitata
Pro: qualità professionale, batch processing per sessioni multiple, esportazione 360° nativa per YouTube/VR
Contro: richiede PC abbastanza potente (min. 16GB RAM, GPU NVIDIA/Apple Silicon per preview real-time); tempi di rendering lunghi (10-20min per 5min di 8K)
Durante i test abbiamo visto che un volo di 15 minuti in 8K produce circa 40GB di INSV. L’esportazione in 4K H.265 reframed riduce però a 8GB mantenendo qualità eccellente impercettibili perdite rispetto all’originale.
Impatto sul Workflow Creativo: Libertà vs Lock-In
Per i content creator questo sistema ha un doppio taglio:
- Vantaggi enormi: un unico file genera infinite inquadrature (frontale, verticale, FPV, hero shot) senza ripeti-volo. Perfetto per Reel LinkedIn/YouTube Shorts – reframi in 9:16 direttamente dall’app.
- Svantaggi reali:
– Dipendenza dall’ecosistema: Senza ANTIGRAVITY Studio, i file sono inutilizzabili con altro. Se il software ha bug (rari, ma può capitare) il workflow è bloccato.
– Non ideale per team misti: se si collabora con editor che usano solo Premiere senza plugin, è necessario pre-esportare tutto. - Backup complessi:
– INSV/INSP richiedono storage massiccio. Il consiglio è un NAS o un cloud con 10TB+ per stagioni di riprese.
Vale il Compromesso?
Sì, assolutamente per chi sfrutta il 360° al massimo, la qualità post-stitching è superiore a qualsiasi gimbal tradizionale, e la flessibilità creativa compensa il lock-in. Se invece non ami i workflow vincolati e preferisci MP4 raw, ci sono altri droni più adatti.
AUTONOMIA E BATTERIA: il compromesso accettabile
Con la batteria standard (2360 mAh, 16.9 Wh), l’autonomia dichiarata è di 23 minuti in condizioni ideali (calm, flight speed). Nella pratica di utilizzo reale, considerando decollaggio, manovre, wind resistance, mi aggira intorno ai 19-21 minuti di volo effettivo. Non è male, ma non è nemmeno eccezionale.
Tuttavia, e questo è importante, con una fotocamera 360°, 23 minuti di volo generano quantità impressionanti di contenuto. Con Antigravity A1 non si andrà a cercare l’angolazione perfetta perché il lavoro incredibile verrà poi realizzato in post produzione e quindi ogni minuto di volo è puro materiale utilizzabile. Dal punto di vista del rapporto tempo-volo contro output creativo, è molto più efficiente di droni con gimbal tradizionali che richiedono multipli passaggi.

La batteria ad alta capacità (4345 mAh, 31.11 Wh) estende l’autonomia a 36 minuti, portando il drone oltre i 250 grammi. Qui da considerare il carico aggiuntivo di circa 40 grammi. Non è un grande impatto, ma è percepibile in manovre molto rapide.
Il sistema di carica è intelligente: tre batterie si caricano completamente in 2 ore e 15 minuti con l’hub dedicato, e il Power Pooling (ridistribuzione automatica della carica tra batterie) è una feature geniale per chi fa sessioni di volo lunghe.
Una critica costruttiva: la sola batteria standard potrebbe apparire limitante a utenti amatoriali, e ANTIGRAVITY conosce bene questo fatto. Il kit base include solo una batteria, il che significa che per continuare a volare, si dovrà aspettare che si ricarichi. Consigliamo vivamente per questo di acquistare almeno una batteria aggiuntiva.
MODALITÀ DI VOLO INTELLIGENTI: Sky Genie, Deep Track, Piano di Volo
ANTIGRAVITY ha incluso diverse modalità di volo intelligenti progettate per facilitare la creazione di contenuti con manovre complesse rese semplici e l’autonomia nelle riprese, pur richiedendo una certa pratica per essere sfruttate al meglio.
- Sky Genie consente di eseguire con un singolo comando manovre cinematiche come orbite ellittiche, salite a spirale o riprese ad arco fluide e stabili. Questa modalità si basa su un controllo fine del volo che sfrutta la stabilizzazione digitale FlowState, permettendo al drone di mantenere una traiettoria precisa anche in presenza di vento o movimenti rapidi. È ideale per chi vuole risultati professionali senza dover padroneggiare tutte le complessità del pilotaggio manuale: basta selezionare la manovra nell’app o tramite il controller e lasciare che il drone la esegua.
- Deep Track è il sistema di tracciamento intelligente del soggetto. Una volta selezionato un target, che può essere una persona, un animale o un veicolo, il drone lo segue automaticamente mantenendolo nel frame. Grazie alla doppia telecamera a 360°, questo tracciamento è più flessibile rispetto ai sistemi tradizionali perché permette di cambiare l’inquadratura in post-produzione senza perdere il soggetto. Tuttavia, il tracciamento può essere influenzato negativamente in ambienti complessi dove ostacoli o cambi repentini di scena possono causarne la perdita temporanea. Per ottenere i migliori risultati, è consigliabile operare in ambienti con contrasto netto tra soggetto e sfondo e limitare occlusioni.
- Piano di Volo offre la possibilità di programmare una rotta personalizzata che il drone segue in autonomia. Una funzione che permette di pianificare minuti di volo precisi e ripetibili, fondamentali per contenuti coerenti e di alta qualità. È particolarmente utile per sessioni collaborative, dove il visore Vision può essere passato a un’altra persona che vivrà l’esperienza di volo in prima persona mentre il drone esegue la rotta programmata. Questa modalità è un ponte tra il volo manuale e la piena automazione, con un’interfaccia utente intuitiva nell’app Antigravity e regolazioni facili da salvare e riutilizzare.
In generale, le modalità di volo intelligenti sono un grande valore aggiunto per chi non ha anni di esperienza da pilota di droni ma vuole comunque ottenere riprese dall’aspetto professionale. La curva di apprendimento non è trascurabile: richiedono un po’ di pratica per padroneggiare il timing delle attivazioni, la scelta delle manovre più adatte alle situazioni, e la gestione del drone in presenza di vento o ostacoli. Però, una volta acquisita dimestichezza, aprono scenari creativi molto più ampi rispetto al volo completamente manuale.

ANTIGRAVITY A1 con queste modalità mira a democratizzare il volo creativo, trasformando manovre complesse in azioni a portata di tutti, senza sacrificare stabilità, controllo e qualità delle riprese.
FUNZIONI CREATIVE: Editing IA e Refactoring in post-produzione
ANTIGRAVITY app mobile includono una feature di editing automatico basata su intelligenza artificiale che analizza i video 360° per identificare in modo intelligente i momenti “salienti”, come zone con movimento pronunciato, cambi di prospettiva, o variazioni dinamiche, creando così un montaggio automatico con musica sincronizzata. È una funzione particolarmente utile per chi non ha tempo o competenze approfondite di editing, poiché permette di ottenere rapidamente clip coinvolgenti e pronte per i social media. Pur essendo efficace, a volte l’AI seleziona frame poco coerenti dal punto di vista narrativo o produce transizioni un po’ brusche, quindi resta un aiuto ma non un sostituto completo dell’editing manuale.
Per chi però vuole fare un editing serio e su misura, ANTIGRAVITY mette a disposizione plugin dedicati per Adobe Premiere Pro, che si integrano con il workflow professionale offrendo il pieno controllo non-lineare del video 360°. Il plugin, chiamato Insta360 Reframe, permette di importare direttamente i file proprietari INSV senza doverli convertire preventivamente. Una volta importati, si possono sfruttare strumenti tipici di Premiere, ma con aggiunte speciali per la visualizzazione e il refraiming 360°, dove si possono modificare in modo dinamico parametri come pan (orizzontale), tilt (verticale), roll (rotazione sull’asse longitudinale), e field of view (campo visivo).

Questi parametri si controllano tramite keyframe, permettendo di creare movimenti di camera virtuali fluidi e complessi in post-produzione, simulando così panoramiche, zoom, rotazioni o effetti speciali come “Tiny Planet” direttamente sui video 360°. Importante è l’uso di proxy video a bassa risoluzione durante l’editing per ridurre i lag di anteprima, mentre il file finale verrà esportato alla risoluzione piena mantenendo una qualità eccellente.
Il vero valore creativo di questa piattaforma risiede dunque nella libertà post-produttiva: grazie alla qualità elevata del file originale e al controllo granulare di tutti i movimenti della videocamera 360°, è possibile ricreare in post tutti i movimenti di camera che altrimenti richiederebbero voli multipli con variazioni manuali. Questo permette, per esempio, di effettuare rotazioni di roll o pitch illimitate, zoom ultra-fluidi su soggetti lontani, e tracking dinamico dei soggetti, trasformando una singola registrazione in una molteplicità di inquadrature e prospettive creative.

Chiaramente va considerato che il plugin ha alcune limitazioni: non supporta tutte le funzioni di stabilizzazione FlowState che si possono attivare solo in ANTIGRAVITY Studio, e talvolta richiede rendering in preview per poter visualizzare gli effetti complessi in tempo reale. Inoltre, per i movimenti più complessi potrebbe essere necessaria una buona familiarità con l’editing di video 360° e la gestione di curve di animazione sui keyframe per mantenere la fluidità e la naturalezza dei movimenti.
ANTIGRAVITY Studio e il plugin per Premiere Pro offrono un ecosistema completo per sfruttare appieno il potenziale creativo dei video 360° in alta risoluzione, garantendo un bilanciamento tra automazione intelligente e controllo professionale. Questo permette ai content creator di risparmiare tempo in fase di produzione e di liberare la loro creatività in fase di editing, senza dover moltiplicare i voli o limiti di inquadratura tradizionali.
SOLIDITÀ, AFFIDABILITÀ E RESISTENZA: note critiche
Dopo diverse settimane di uso intenso in varie condizioni, abbiamo notato alcuni aspetti che meritano discussione:
Resistenza al vento: ANTIGRAVITY dichiara 10.7 m/s (circa 23.9 mph) come vento massimo tollerato. Nella pratica, il drone rimane stabile fino a circa 8-9 m/s, dopodiché inizia a richiedere correzioni manuali significative. Non è un punto di forza particolare, ma è accettabile per la categoria.

Robustezza dei componenti: le eliche sono robuste e resistenti agli urti. Abbiamo testato il drone contro alcuni arbusti e alberi con contatti leggeri, niente di serio, e il drone ha resistito bene. Le eliche hanno graffi ma rimangono funzionali. La sostituzione è facile e veloce, con eliche di ricambio disponibili a prezzo ragionevole.
Gestione della pioggia e umidità: ANTIGRAVITY non dichiara alcun grado di water resistance. Il drone non è impermeabile, quindi in condizioni di forte umidità o pioggia è necessario essere cauti se non desistere sui voli. Abbiamo comunque volato in condizioni di umidità moderata (prossima a nuvole basse), e il drone ha gestito bene il tutto. Non abbiamo testato la pioggia diretta perché non è consigliato farlo con i droni in nessun caso.

Affidabilità del sistema di trasmissione: il sistema proprietario OmniLink 360 è affidabile. In sessioni di volo prolungate (16-17 minuti di volo ininterrotto), non abbiamo sperimentato dropout di segnale o disconnessioni, nemmeno in ambienti con interferenza RF moderata (vicino a reti Wi-Fi intense). A chilometri di distanza, il segnale rimane stabile, sebbene non l’abbiamo testato in ambiente completamente libero da ostacoli (era in ambiente semi-urbano).
APPLICAZIONE MOBILE E SOFTWARE: interfaccia ben pensata ma con qualche compromesso
L’app ANTIGRAVITY è progettata per essere un hub completo e user-friendly per gestire tutte le funzionalità del drone e facilitare la creazione e gestione dei contenuti. Permette di controllare il drone anche senza indossare il visore, molto utile per le operazioni di setup, test o quando si vuole monitorare il drone da remoto: la connessione è stabile e la risposta dei comandi è quasi in tempo reale.
L’accesso all’editing video direttamente dall’app consente di visualizzare, tagliare, e riframare i video 360° senza dover passare subito al desktop, rendendo il flusso di lavoro più agile per chi deve produrre contenuti rapidi da social o anteprime. La gestione della libreria media è ben strutturata: l’app organizza i file per sessioni di volo, permette di aggiungere metadati, e supporta il trasferimento facilitato dei video verso desktop o cloud. Inoltre offre visualizzazione della telemetria in tempo reale e in forma di storico, informazione preziosa per analizzare il volo e ottimizzare le riprese.
Nonostante la fluidità generale, abbiamo riscontrato qualche rallentamento occasionale durante l’editing di video in 8K, specialmente su dispositivi con RAM limitata. Tutto comprensibile visto l’intensità computazionale richiesta per gestire video così pesanti e dettagliati in tempo reale.
Una limitazione rilevante è l’assenza di un’interfaccia web per la gestione diretta dei file dal drone via browser. Ciò impone di scaricare e utilizzare l’app dedicata per accedere ai contenuti, il che può risultare meno pratico per chi preferisce lavorare direttamente dal PC o da reti aziendali che limitano l’installazione di app mobile.
L’app di registrazione integrata nel visore è ben fatta e permette di gestire direttamente le riprese in volo, ma gli strumenti di editing avanzati e le esportazioni finali richiedono il software desktop ANTIGRAVITY Studio.
PREZZI E DISPONIBILITA’: quanto costa veramente?
Quando si parla di ANTIGRAVITY A1, il primo interrogativo che sorge spontaneo è: vale il prezzo questa rivoluzione immersiva? Tre sono i bundle che l’azienda propone agli utenti e che sono disponibili sul mercato in Italia.
- Standard Bundle (1.399€ – la base)
Il pacchetto d’ingresso Standard Bundle si posiziona a 1.399€ e rappresenta l’essenza pura dell’esperienza ANTIGRAVITY. Cosa include? Il drone A1 con fotocamera 360° 8K, visore Vision, Grip Motion Controller, una batteria standard (23 minuti autonomia) e gli accessori base (caricabatterie, cavi, Quick Reader). È la scelta perfetta per chi vuole testare il volo immersivo senza investimenti eccessivi e vi possiamo garantire che con questo bundle è possibile già produrre contenuti professionali per Reel e YouTube. - Explorer Bundle (1.599€ – il più raccomandato)
Passando al Explorer Bundle a 1.599€, ANTIGRAVITY aggiunge valore concreto: batteria ad alta capacità (36 minuti volo), caricatore multi-batteria con Power Pooling, eliche di ricambio e custodia morbida. Per 200€ rispetto allo Standard si ottiene il doppio del tempo in aria, cruciale per sessioni di ripresa continue senza interruzioni. È il bundle che consigliamo vivamente per massimizzare produttività senza esagerare pur avendo una buona dose si accessori. - Infinity Bundle (1.699€ – per i professionisti)
L’Infinity Bundle corona l’offerta a 1.699€, includendo tutto l’Explorer più custodia rigida professionale, batterie extra, lenti correttive per visore, assicurazione ANTIGRAVITY Care (1 anno) e accesso prioritario a futuri firmware beta. A +300€ dallo Standard, è un investimento per chi vive di contenuti aerei: zero compromessi su durata, protezione e supporto.

Il verdetto finale
L’ANTIGRAVITY A1 non è un semplice drone. È una piattaforma per raccontare storie dal cielo in un modo che, fino a poco tempo fa, era impossibile per un utente consumer. È il primo passo verso una democratizzazione dell’esperienza immersiva aerea. Le sue forze (immersione 360°, libertà creativa, facilità d’uso, ecosistema integrato) superano significativamente i suoi limiti (autonomia moderata, latenza percettibile, prezzo elevato).

Se sei un content creator, un appassionato di droni, o semplicemente qualcuno che apprezza tecnologia innovativa, ANTIGRAVITY A1 merita seria considerazione. È un prodotto ben pensato, eseguito con cura, e che offre un’esperienza genuinamente nuova. Se invece cerchi autonomia massima, velocità pura, o riprese tradizionali “classiche”, altri droni potrebbero servirti meglio.
Provando ANTIGRAVITY A1, abbiamo riflettuto su dove stia andando il mercato dei droni. Abbiamo speso anni a fare droni più veloci, più stabili, con gimbal migliori. ANTIGRAVITY ha preso una strada diversa: ha chiesto “E se il problema non fosse il drone, ma la prospettiva dell’utente?” La risposta è rivoluzionaria. Separando la prospettiva dell’utente dalla direzione di volo, offrendo libertà totale in post-produzione, fornendo un’esperienza VR immersiva, ANTIGRAVITY ha creato un nuovo categoria di prodotto.

Non è il miglior drone per tutto. Ma per quello che fa, offrirti le ali, permetterti di esplorare, e lasciarti la libertà totale di raccontare la storia come la vedi, è semplicemente senza pari. Merita più che attenzione. Merita entusiasmo. E se si ha la curiosità di provare qualcosa di veramente diverso nel mondo dei droni, merita l’acquisto.
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