Con la maggior parte dell’Europa, dell’America e dell’Asia ormai raggiunte con i propri servizi online, le grandi aziende stanno cercando un modo per portare la connessione a Internet in Africa e quindi conquistare altri potenziali 2 miliardi di persone con i propri servizi. Uno dei più ambizioni è il Project Loon di Google che nel 2019 approderà in Kenya.

Per chi non lo sapesse, il Project Loon di Google prevede una serie di palloni aerostatici che sorvolano ampie aree e che funzionano come dei veri e propri ripetitori di segnale, trasferendo i dati da un pallone all’altro fino a raggiungere la centrale dove vengono smistati tramite fibra ottica.

Google tiene talmente tanto a questo progetto che qualche anno fa, quando vi è stata la ristrutturazione interna e la creazione della holding Alphabet, ha deciso di separare Loon e farne un’azienda a se stante.

É bene sottolineare che in Kenya, dove nel 2019 vi sarà il primo utilizzo massiccio del Project Loon, Google non agirà come un operatore telefonico ma si occuperà invece di collaborare con quelli esistenti per estendere la portata del loro segnale. I palloni aerostatici resteranno in volo a un’altezza di circa 20 chilometri, ricevendo il segnale da terra per agire poi come una rete che lo ritrasmette distribuendolo su territori non ancora coperti da segnale e dove realizzare ripetitori sarebbe poco economico.

Al di là della benevolenza mostrata da Google nel portare la connettività Internet nei paesi in via di sviluppo, è chiaro che il fine ultimo è raggiungere quanti più nuovi utenti possibile con i propri servizi (stesso concetto che potrebbe venir applicato al progetto Android Go).